Il poker vincente Quattro specialisti per il Frosinone da A Così nasce il primato
Mazzitelli, Ravanelli, Sampirisi e Lucioni Dai trionfi di maggio alla spinta per Grosso
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on solo giovani, peraltro di grande prospettiva, come da scelta (vincente) delle ultime stagioni. Il Frosinone ha anche un dna vincente, portato da giocatori reduci dalla promozione in Serie A e che è alla base dei successi della squadra di Fabio Grosso. Prima, solida ed efficace, con numeri di assoluto rilievo: +5 sulla seconda, +7 sulla zona playoff, miglior difesa e quarto attacco del torneo. Per la serie: si fa così per andare in Serie A. E i quattro veterani lo sanno bene. Lo spiega il direttore generale Guido Angelozzi: «In mezzo a tanti giovani ci serviva un po’ di esperienza, anche se non parliamo di giocatori vecchi. Forse solo Lucioni, con i suoi 35 anni, è avanti con gli anni, ma è stato il nostro primo rinforzo perché ci voleva uno così: non a caso è stato subito nominato capitano. E poi Mazzitelli, Ravanelli e Sampirisi, tutta gente che sa cosa vuol dire stare in alta classifica. E noi adesso ci siamo».
Lucioni Il capitano, dunque. Fabio Lucioni è stato il leader della difesa del Lecce primo classificato, la migliore del torneo scorso. Il Frosinone l’ha preso in prestito gratuito con un impegno morale per il futuro, visti gli ottimi rapporti tra Angelozzi e il manager salentino Pantaleo Corvino. L’esperto difensore centrale ha già preso in mano la squadra, ha giocato tutte le partite e ha anche segnato una rete a Venezia. E’ il veterano per eccellenza, con 202 presenze di solo campionato in categoria e con altre due promozioni in Serie A: è salito anche con il Benevento nel 2017 (dopo aver vinto la C l’anno prima) e con il Lecce nel 2019, prima di averlo fatto con la stessa maglia nella scorsa stagione.
Mazzitelli Questo la scorsa estate è stato uno degli acquisti più complicati del Frosinone, perché la concorrenza era molto consistente (Como, Pisa, ecc...). Il prestito dal Monza (che l’aveva preso dal Sassuolo) è stato oneroso, ma Angelozzi ha strappato anche un diritto di riscatto, che diventerà obbligo in caso di promozione o di particolari condizioni. Mazzitelli ovviamente cerca il bis dopo aver aiutato Giovanni Stroppa la stagione scorsa con 28 presenze, 2 gol e 6 assist. Arrivato dopo due giornate, costretto a saltare le successive tre per un piccolo infortunio, dalla quinta giornata ha sempre giocato, firmando anche un gol (alla Spal) e due assist. Centrocampista centrale, o anche mezzala, Mazzitelli in carriera vanta 48 presenze in Serie A con Sassuolo (anche un gol) e Genoa: categoria che quindi rincorre (sul campo) per la seconda volta.
Ravanelli Accanto a Lucioni, nella difesa di ferro del Frosinone, c’è il più giovane di questo gruppo di vincenti, ossia Luca Ravanelli. Arrivato anche lui dopo le prime due giornate, finora è stato utilizzato da Grosso in sei occasioni e nelle ultime quattro partite (tutte vittorie, un solo gol al passivo) ha cementato la giusta intesa con il capitano. Il Frosinone l’ha preso in prestito gratuito dalla Cremonese (che a sua volta l’aveva acquistato a titolo definitivo dal Sassuolo), dove la stagione scorsa il difensore nato il giorno della Befana aveva collezionato 17 presenze con Fabio Pecchia. Le stesse che aveva messo insieme nel 2017-18, quando nella stagione del suo debutto tra i professionisti aveva contribuito alla promozione del Padova in B. Ora ne mancano 11: per scaramanzia Grosso lo fermerà?
Sampirisi Altro elemento di provata esperienza, jolly prezioso e affidabile. Mario Sampirisi, difensore esterno, è arrivato anche lui dal Monza in prestito gratuito con diritto di riscatto e conta 155 in Serie B, comprese le 9 di questa stagione. Al Monza ha contribuito alla doppia scalata dalla C, ma a inizio carriera aveva messo insieme 81 gettoni in Serie A. Arrivato anche lui alla corte di Grosso dopo le prime due giornate di campionato, non convocato alla prima gara utile (con il Benevento), ha poi sempre giocato (tranne che contro il Bari) sulla fascia destra, ma in passato è anche stato utilizzato sulla fascia sinistra o nella difesa a tre, come nel rovente finale di Ascoli. Perché l’esperienza, in certi momenti, serve assai.