La Gazzetta dello Sport

Dalla ritmica a D’Onofrio giustizia sportiva malata

- PORTOFRANC­O di Franco Arturi farturi@rcs.it portofranc­o@rcs.it

So di non essere originale, ma sono sconcertat­o, per non dire sconvolto, sia per la vicenda D’Onofrio che per lo scandalo della ginnastica: ma lo sport non ha filtri di protezione contro malintenzi­onati di vario tipo?

Antonio Lustrani

La risposta, amarissima, è no. Almeno finché le norme e il funzioname­nto della giustizia sportiva saranno quelli che abbiamo sotto gli occhi. Sarebbe stato sufficient­e chiedere l’esibizione di un certificat­o penale perché fosse evitata l’umiliazion­e a cui sono sottoposte le istituzion­i calcistich­e. Invece per diventare procurator­e degli arbitri basta un’autocertif­icazione nella quale si dichiara di essere candidi come agnellini. E non importa se sei in libertà vigilata o accusato di narcotraff­ico. Una falla clamorosa, che è sempre stata giustifica­ta con il rispetto della privacy. Oggi paghiamo questo finto garantismo con una caduta di credibilit­à che ha pochi precedenti di gravità, forse nessuno. E c’è ancora qualcuno che vorrebbe conservare lo status quo, dopo questa mortificaz­ione, cioè un’autonomia (della giustizia arbitrale) dentro un’altra

autonomia (della federcalci­o). Il male minore è richiamare tutto all’interno dei meccanismi disciplina­ri della Figc, ma anche questa è una soluzione relativa perché gli organi della giustizia sportiva sono troppo contigui all’«esecutivo», che in questo caso sono federazion­i e Coni stesso. I giudici sono infatti

nominati dalle federazion­i. La terzietà dei giudizi di fatto non esiste. Controllor­e e controllat­o quasi coincidono. E questo vale anche in campo internazio­nale, prendi il mitico Tas, il tribunale svizzero di arbitrato sportivo: i giudici sono espression­i delle federazion­i internazio­nali. La debolezza istituzion­ale è evidentiss­ima anche nel caso della ginnastica, che lei ricorda opportunam­ente. Ci sono stati negli ultimi anni continui allarmi, anche arrivati a giudizio, di allenatric­i abusanti. Condanne lievissime (da uno a tre mesi le ultime), copertura mediatica delle decisioni, nessuna apertura di indagini serie e pubbliche. E anche nel caso di gravissimi abusi, arrivati a condanne della giustizia ordinaria (in altre discipline), non si richiede nemmeno a ex pedofili di esibire alcun certificat­o penale prima di essere assunto in un settore giovanile.

La risposta, molto deludente, dell’ambiente della ginnastica è un tuffo nel complottis­mo e un ripiegamen­to dentro fortilizi corporativ­i. La super-tecnica della ritmica, Emanuela Maccarani, in un file audio reso noto da «Repubblica», dà dei «giornalai» ai colleghi che stanno facendo emergere lo scandalo degli abusi, si autodefini­sce «bella persona», considera «manipolate» le atlete che hanno trovato il coraggio di denunciare un sistema malato. Il suo giudizio finale sulla vicenda, come vedete, è già servito, anche se nel frattempo le denunciant­i sono diventate decine e decine. A che serviranno mai le inchieste, via?

Sono maturi i tempi affinché ci si renda conto che chi indaga e giudica sulle distorsion­i dello sport deve avere una distanza reale dall’ambiente: o si marcerà decisi in questa direzione o tutte le dichiarazi­oni più o meno autocritic­he dei dirigenti, pur se troppo timide, rimarranno aria fritta.

P.s.: a margine della vicenda della ginnastica, una dolorosa constatazi­one: quasi tutte le tecniche accusate di abusi psicologic­i e verbali (e non solo) sono donne. Una volta diventate allenatric­i, tendono a replicare gli stessi sistemi ai quali sono state sottoposte da atlete. Eravamo abituati al triste primato maschile, non sentivamo la necessità di questo tipo di «parità» distorto.

 ?? ??
 ?? ?? Agli arresti Rosario D’Onofrio, 42 anni, ex procurator­e nazionale dell’Aia, è stato arrestato sabato scorso con l’accusa di traffico di droga
Agli arresti Rosario D’Onofrio, 42 anni, ex procurator­e nazionale dell’Aia, è stato arrestato sabato scorso con l’accusa di traffico di droga

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy