La Gazzetta dello Sport

Nadal saluta e guarda già avanti «Bene che a Melbourne ci sia Nole»

- INVIATO A TORINO

La speranza è nella story di Instagram con cui Rafa commenta l’ultimo match delle sue Finals: «Grazie Torino, arrivederc­i al 2023». Contro il compagno di allenament­i Ruud, già sicuro del primo posto nel girone e comunque ancora una volta respinto nella caccia alla prima vittoria contro un top 3, Nadal evita la quinta sconfitta di fila, evento accadutogl­i una sola volta, nel 2004, e dà appuntamen­to in Australia, dove tornerà ad incrociare le lame in uno Slam contro Djokovic, nell’eterna lotta per il primato nei Major, dove al momento è dav anti di uno (22 a 21): «Come ho già detto più volte il tennis è migliore quando ci sono tutti i migliori giocatori in campo. Non è che dobbiamo prenderci in giro. Quello che è successo l’anno scorso in Australia non è stato bello per il nostro sport. Ma quello ormai è il passato. Roger non gioca più. Io ho mancato un sacco di Slam per gli infortuni. L’anno scorso Novak non ha potuto giocare. Ma questo appunto ormai è il passato. Il presente dice che Novak potrà tornare a giocare e questa è la miglior notizia possibile, specialmen­te adesso che sappiamo che il virus è più sotto controllo. Sono contento per lui. Sono contro per il torneo. Sono contento per i tifosi». Il satanasso maiorchino, dopo le ricche esibizioni sudamerica­ne delle prossime settimane, tornerà in campo nella nuova

United Cup di inizio anno: «Quello è il programma, ma adesso non sono più da solo a decidere (il riferiment­o è alla famiglia, allargata dall’arrivo del primogenit­o, ndr), per cui la priorità è di allenarsi bene per farmi trovare pronto quando ricomincer­ò la stagione».

Il saluto tra

Il presidente La presenza di Casper Ruud, Nadal, anche se rimane per lui 23 anni già la maledizion­e di un torneo qualificat­o, e sempre sfuggitogl­i, ha sicurament­e Rafa Nadal, 36 amplificat­o la passione anni

del pubblico. Le ultime due sessioni serali con il tutto esaurito sono state accolte con soddisfazi­one da Andrea Gaudenzi, presidente dell’Atp e dunque «padrone di casa» delle Finals: «Il ritorno alla normalità dopo la prima edi

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