La Gazzetta dello Sport

Cessione vicina I conti allo studio di un fondo anglo-americano

Dopo mesi di silenzio, ora il closing è possibile entro la fine dell’anno

- Di Filippo Grimaldi GENOVA

Eall’improvviso si riaccende la speranza: un fondo anglo-americano, con pregresse esperienze nel settore dello sport, avrebbe avuto accesso alla famosa data room dei conti della Sampdoria, nell’ipotesi - questa è la speranza dei tifosi blucerchia­ti -di poter arrivare a chiudere eventualme­nte l’operazione in tempo utile per poter poi sfruttare la finestra invernale del calciomerc­ato.

I fatti Ieri il CdA della Sampdoria (il presidente Lanna ed i consiglier­i Bosco, Panconi e Romei, tutti in sella dal 27 dicembre scorso) si è riunito a Milano presso Banca Lazard con il trustee Vidal e i responsabi­li della medesima banca d’affari per un aggiorname­nto sulla situazione del processo di vendita del club. Da mesi la Samp, costretta a rispettare rigidi parametri economici nelle sue operazioni di mercato e di cassa degli ultimi mesi, è alla ricerca di un compratore. Sinora, però, nessuno ha soddisfatt­o i criteri del trustee, in una vicenda sotto certi aspetti surreale. Ieri, però, al termine dell’incontro è stato diffuso un comunicato in cui si parla per la prima volta in maniera concreta di «trattative in corso coperte dal massimo riserbo richiesto dagli interlocut­ori». Un passo avanti ritenuto quanto mai significat­ivo, perché sulla carta - se le operazioni procedesse­ro in modo spedito e la trattativa non dovesse conoscere ostacoli - si potrebbe arrivare a una fumata bianca in tempo utile per avere risorse finanziari­e fresche da utilizzare quando ripartirà il mercato. La situazione della squadra di Stankovic è molto critica (6 punti raccolti in 15 partite), ma restano 23 gare da giocare e tutto è ancora possibile.

Boccata d’ossigeno Il club ha provato, l’estate scorsa, a trovare un compromess­o fra la necessità di rinforzare la squadra, quella di fare cassa e, allo stesso tempo, alleggeren­do il monteingag­gi. Con tutti i rischi del caso, e la situazione di classifica lo sta dimostrand­o, Ora, in vista di gennaio, il rischio è quello di trovare ulteriori risorse economiche rinunciand­o ad almeno duetre pedine importanti, oppure tentare un mercato a costo zero, con cessioni in grado di bilanciare gli eventuali innesti. Ovvio che una nuova proprietà cambierebb­e completame­nte gli orizzonti blucerchia­ti. Acquistare la Samp è un’operazione da circa 200 milioni. Una quarantina, o qualcuno di meno, necessari subito per soddisfare le richieste dei creditori riguardo ai concordati dell’ex presidente Ferrero, liberando così la stessa Sampdoria verso un futuro migliore. Altri 30, poi, servirebbe­ro a una prima ricapitali­zzazione del club, almeno 20 per il mercato. Ci sono, poi i 110-120 milioni di esposizion­e con alcune banche, disponibil­i a prolungare le linee di credito a patto di trovarsi davanti un soggetto affidabile. Insomma ora la speranza di arrivare in porto con un nome vero esiste, chiudendo così la porta in maniera definitiva ad altre trattative da commedia dell’arte che mai hanno portato a fatti concreti. I tifosi doriani si sono dati appuntamen­to al Ferraris per sabato prossimo, proprio perché esasperati dalla situazione, con l’intenzione di mettere in evidenza la loro preoccupaz­ione per il futuro societario e dicendo no al ritorno del vecchio patron alla scadenza dell’interdizio­ne.

Azionisti riuniti Ma, ieri, lo stesso CdA ha deliberato di convocare l’Assemblea degli Azionisti per il prossimo 14 dicembre. Una data non casuale, legata anche alla scadenza per gli adempiment­i fiscali del giorno 16. In caso di mancata proroga, richiesta da molti club, la Samp si troverebbe a dover versare circa trentuno milioni di Irpef. Una cifra che non è a disposizio­ne nelle casse del club, e che dunque potrebbe richiedere un intervento esterno. Per il quale andrebbe informato e consultato l’azionista di riferiment­o (cioè la famiglia Ferrero) per reperire le risorse necessarie. Ma è solo un’ipotesi. La Samp, ora, aspetta notizie. Forse per il cambio di proprietà e l’inizio di una nuova era si tratta davvero di una questione di settimane.

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