Inter, in attacco è un viavai senza fine L’idea Thuram nasce dal caso Dybala
Perché Thuram a gennaio? La mossa di mercato dell’Inter, impegnata nel tentativo di strappare al Bayern l’attaccante francese sei mesi prima che vada in scadenza, nasconde una strategia determinata da un errore recente: la rinuncia a Dybala. Una decisione discussa, quella; una scelta che ha scottato il club e lasciato qualche strascico nei rapporti interni. L’iniziale entusiasmo di Zhang per il possibile arrivo dell’ex juventino a zero, poi trasformatosi in titubanza; le pressioni di Inzaghi affinché non venisse accantonato Correa; la rabbia di Marotta, il quale aveva creato i presupposti per prendere Paulo convincendolo a attendere l’assenso finale. A distanza di poche settimane da quel «no, non ti prendiamo», la retromarcia sulla Joya si era già trasformata in rimpianto. Tanto che - al di là dell’infortunio che lo ha tenuto fuori nell’ultimo periodo a Roma - all’Inter molti sono convinti che la classifica avrebbe un altro aspetto se Dybala fosse arrivato a Milano. Non solo: si è anche sicuri che la firma di Paulo avrebbe spinto un altro attaccante a andarsene, con conseguente risparmio economico. Non si sarebbero creati, insomma, esuberi tra gli attaccanti, come qualcuno all’epoca temeva (o diceva di temere).
Che cosa c’entra Thuram con Dybala? Semplice: l’Inter non vuole avere lo stesso
avessero preso Dybala.
Il nome del possibile sacrificato non è sicuro. Probabilmente, se potessero scegliere, i nerazzurri si libererebbero di Correa: ma quale mercato può avere un attaccante che non segna quasi mai e spesso è infortunato? Per di più, il Tucu è a bilancio per una cifra attorno ai 25 milioni: un altro ostacolo alla cessione. Ci sono dubbi pure su Lukaku. In primis, la posizione del Chelsea: chissà se confermerà l’intenzione di rinnovare il prestito all’Inter. Poi c’è una valutazione che spetta alla società nerazzurra, relativa all’affidabilità fisica del belga anche in relazione a un ingaggio favoloso. Meno rilevante la questione Dzeko: gioca tanto e bene, segna, convince, tant’è vero che l’Inter vorrebbe rinnovargli il contratto. Rimane sullo sfondo - ma non al riparo da sorprese in caso di offerta monstre - la posizione di Lautaro.
Fatto sta che il reparto d’attacco dell’Inter è senza pace.
Dall’anno (di grazia) dello scudetto di Conte, è stato un viavai continuo. Nel 2021 fuori Lukaku con Pinamonti, dentro Dzeko e Correa; un anno dopo ceduto Sanchez, recuperato Romelu. Ora si viaggia verso un’altra rivoluzione, un altro ribaltone. E pensare che, in queste stagioni, la squadra nerazzurra è sempre stata tra le due migliori del campionato per gol realizzati, figurarsi se non avesse nemmeno segnato.