La Gazzetta dello Sport

HA MANTENUTO LE PROMESSE «E ADESSO NOLE» Scusate il ritard

Il 25enne statuniten­se era molto stimato già da giovanissi­mo ma si è affermato solo quest’anno «Djokovic in semifinale che esame»

- Federica Cocchi INVIATA A TORINO

di A

Torino si è infilato all’ultimo tra i contendent­i. Taylor Fritz sarebbe stato prima riserva se l’infortunio di Carlos Alcaraz non avesse lasciato un posto libero. Un imbucato di lusso, Taylor, che si è permesso addirittur­a di accomodars­i in semifinale alle Atp Finals, dove affronterà Novak Djokovic, imbattuto leader del Gruppo Rosso. Un risultato meritato, a coronament­o di una stagione che l’ha visto finalmente passare da eterna promessa (era stato semifinali­sta al Bonfiglio nel 2015 e il New York Times parlò di lui come del futuro del tennis Usa) a protagonis­ta del circuito. Una buona notizia per lui e per il tennis americano, un po’ meno per l’Italia di Davis che, decimata dagli infortuni di Sinner e Berrettini, dovrà affrontare gli Usa tra meno di una settimana a Malaga nei quarti di finale.

3Taylor, è stato un 2022 da incornicia­re. A marzo la vittoria di Indian Wells contro Nadal, adesso la semifinale a Torino dove si batterà con Novak Djokovic.

«Una stagione faticosa ma piena di soddisfazi­one. Non vedo l’ora di giocare con Nole, è un esame di maturità per me. Affrontare in una semifinale importante come questa il giocatore forse più grande di tutti i tempi è un’opportunit­à da sfruttare al massimo».

3Anche perché lei quest’anno, quando è arrivato in semifinale, poi ha sempre sollevato il trofeo...

«Sì, ma tra arrivare alla semifinale e vincere il torneo c’è sempre l’avversario di mezzo. E qui a Torino ci sono solo i migliori al mondo».

3Tra cui Taylor Fritz: cosa è cambiato quest’anno rispetto al passato?

«Principalm­ente la continuità. In passato soffrivo di alti e bassi, magari andavo avanti fino a un certo punto del torneo e poi mi fermavo in semifinale. Quest’anno sono pronto, più maturo e fiducioso nei miei mezzi. E infatti sono arrivati tre titoli. Il successo contro Nadal a Indian Wells è stato la chiave, mi ha dato la spinta per il resto della stagione anche se per una parte dell’anno sono stato infortunat­o a un piede».

3 Lei è figlio d’arte, sua mamma Kathy May è stata numero 10 al mondo. Quali sono gli insegnamen­ti più importanti che ha ricevuto da lei?

«La sua esperienza da giocatrice è stata molto importante. Mi ha dato sempre consigli giusti su come gestirmi, su quali tornei giocare, fin da quando ero ragazzino. Mi ha indicato la strada dentro e fuori dal campo».

Lei è diventato padre giovanissi­mo, pensa di tramandare la tradizione di casa anche a suo figlio?

3 «Se lui decidesse di giocare a tennis, di sicuro non lo ostacolere­i, ma dovrà essere una sua scelta, nessuna imposizion­e. E poi non farei mai il suo coach perché sarei troppo esigente. Sono piuttosto esigente già con me stesso, da allenatore sarei insopporta­bile».

3 Qui a Torino è arrivato con la sua fidanzata Morgan Riddle. Da influencer sta cercando di far conoscere il dietro le quinte del mondo del tennis.

«Penso che stia facendo un ottimo lavoro. Il tennis è uno sport globale, ma negli Stati Uniti ultimament­e non è più così popolare quindi io cerco di fare del mio meglio sul campo mentre lei cerca di raccontare questo mondo. È molto importante che questo sport cresca ancora e diventi sempre più popolare nel nostro Paese».

3Lei è anche tra i protagonis­ti della serie Netflix dedicata al tennis. È stato facile abituarsi a essere seguiti sempre dalle telecamere?

«Un’altra bella iniziativa per il tennis. No, non è stato difficile, mi hanno detto di fare come se loro non ci fossero. Mi sono abituato abbastanza in fretta».

Speranza Nel 2015 al Bonfiglio arrivò in semifinale e il New York Times lo definì il futuro del tennis Usa

Battere Nadal a Indian Wells mi ha dato la spinta

Dopo le Finals non sarà ancora il momento di godersi le vacanze: la aspetta la Coppa Davis e la squadra avversaria nei quarti sarà proprio l’Italia.

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La Davis? L’Italia è sempre temibile, ma noi siamo senza pressioni

«Non siamo la squadra favorita quindi arriveremo a Malaga senza pressione. Se vinceremo saremo molto felici, ma se perderemo non sarà un dramma. L’Italia è una squadra sempre temibile, anche se non arriva al completo. Cercheremo di mettere in campo un bello spettacolo».

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Taylor Fritz ha vinto 176 match in carriera

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