La Gazzetta dello Sport

PADRONI DI CASA AL DEBUTTO CON L’ECUADOR C’È UNA SQUADRA MULTINAZIO­NALE

I qatarioti hanno cresciuto un gruppo con tanti naturalizz­ati. Fari su Moses Caicedo, ecuadorian­o del Brighton

- Di Fabio Bianchi INVIATO A DOHA (QATAR)

edele alla linea, questo Mondiale all’insegna del “famolo strano” non si smentisce anche dai primi passi. Dopo le critiche e le polemiche sulla violazione dei diritti umani, dopo i commenti su tutte le bizzarrie tipo l’aria condiziona­ta negli stadi e persino all’aperto, stasera rotola anche il pallone. Tutti gli occhi del mondo saranno puntati sulla partita inaugurale. Lo Stadio Al Bayt sarà riempito a festa: da tifosi veri, e dicono, da comparse ingaggiate. Scende in campo il Qatar, prima debuttante di un Paese organizzat­ore dai tempi di Italia ‘34: per fargli giocare la prima sfida si è anticipato di un giorno l’inizio del torneo. Strano no? Ed ecco l’Ecuador, la nazionale che (forse) non ci doveva essere. La storia è nota. Cile e Perù, che gli sono finite dietro nelle qualificaz­ioni sudamerica­ne, l’hanno accusato di aver fatto giocare Byron Castillo, nato in Colombia e non in Ecuador e di aver presentato documenti falsi. Dopo lunghi tormentoni giudiziari, l’ultima sentenza del Tas: sì, l’Ecuador ha presentato documenti falsi. Squalifica­to? No, multa e 3 punti di penalizzaz­ione per le prossime qualificaz­ioni mondiali. Più che strano, no? L’Ecuador intanto ha pensato bene di lasciar a casa Castillo, per evitare ulteriori guai.

Fai a da te e stelline Comunque

A tutto gol

la squadra dell’argentino Alfaro sul campo ha meritato la qualificaz­ione, è un gruppo da non sottovalut­are. Lo guida la stellina Moises Caicedo, centrocamp­ista del Brighton, dietro sono in rampa di lancio Hincapiè del Bayer Leverkusen e Estupinan, potente laterale compagno di Caicedo al Brighton. Davanti ha attaccanti di tutto rispetto. Il c.t. spagnolo Sanchez, ex giovanili del Barça, invece punta molto su Ali Almoez, sbarcato a Doha a 7 anni dal Sudan: 41 gol in 85 partite. Almoez non è l’unico naturalizz­ato, an

Il c.t. spagnolo Sanchez punta molto sulla stella Almoez, 41 reti in 85 partite

zi. Il Qatar si è costruito una nazionale fai da te, con un progetto nato nel 2004 che non ha eguali: Aspire, un’accademia in cui lavorano eccellenze e dove babycalcia­tori qatarini e di varie nazionalit­à sono cresciuti insieme, formando un club più che una nazionale. Nel 2019 hanno vinto la Coppa D’Asia, battendo il Giappone. E adesso sognano di passare il girone, soprattutt­o vincere la prima partita, impresa riuscita da debuttante negli ultimi tempi soltanto al Senegal.

Vigila Orsato Alfaro non si fida: «Il Qatar ha lavorato tantissimo. Affrontere­mo la loro miglior versione, speriamo di mostrare anche la nostra. Per noi essere al Mondiale è già una vittoria». Modesto. Poi svela l’obiettivo: «In futuro avere 3040 giocatori in Europa». Dal canto suo Sanchez si è impegnato a spegnere le domande scomode («Secondo me, alcune voci sono disinforma­zione») e guardare al «momento storico per noi, davvero un giorno importanti­ssimo. Spero che tutti i Paesi del mondo potranno divertirsi insieme e a noi. Chiaro, spero di vincere anche se l’Ecuador è una squadra molto forte». Finora bilancio pari: un pareggio e una vittoria a testa, l’ultima del Qatar per 4-3 nell’amichevole del 2018. Ma ne è passata di acqua sotto i ponti, soprattutt­o per l’Ecuador che è stato capace di finire dietro a Brasile e Argentina. Ah, ovviamente non poteva mancare la bufera. Un paio di giorni fa Amjad Taha, direttore regionale del British Middle East Centre for Studies and Research, ha twittato che il Qatar avrebbe tentato di corrompere otto membri della nazionale ecuadorian­a pagando 7,4 milioni di dollari per vincere la gara d’esordio (1-0 gol nel secondo round). La cosa non ha avuto molto seguito. E comunque ci sarà il nostro Gabriele Orsato a vigilare e fischiare. C’è un po’ d’Italia in campo. Come premio di consolazio­ne non è il massimo, ma così è. Un altro Mondiale senza azzurri. Strano (o) no?

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A fianco, Ali Almoez, la stella del Qatar. Ha segnato 41 gol in 85 partite. A destra, l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani
GETTY La stella e l’emiro A fianco, Ali Almoez, la stella del Qatar. Ha segnato 41 gol in 85 partite. A destra, l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani
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