La Gazzetta dello Sport

Eriksen, ora è tutto vero Voleva il Qatar, eccolo qui

Dal malore alla ripresa in Inghilterr­a L’ex Inter è tornato a comandare

- Di Luca Bianchin

«Voglio giocare il Mondiale». Christian Eriksen lo ha sempre detto, anche a gennaio, anche quando non sembrava logico, anche quando il ricordo del 12 giugno 2021 era nella testa di tutti. E le immagini di quel sabato, chi le dimentica? Il numero 10 della Danimarca che cade a terra durante la partita contro la Finlandia, i compagni in cerchio attorno a lui, Simon Kjaer che prende tra le mani la testa di Sabrina, la moglie di Christian. Poi l’intervento dei medici, la corsa in ospedale, il defibrilla­tore impiantato. Per questo, Christian Eriksen è una delle storie del Mondiale.

Il suo 2022 Che cosa è successo in questo anno e mezzo? Per chi non segue il calcio internazio­nale, riassunto delle ultime puntate. Eriksen ha rotto il contratto con l’Inter – in Italia non si può giocare dopo un intervento al cuore come il suo – e a gennaio ha firmato col Brentford, in Premier League. Prima ancora di cominciare quell’avventura, il proclama: «In Qatar, voglio esserci». Chi non ci credeva si è dovuto ricredere. Eriksen ha giocato 10 partite da titolare in Premier col Brentford e in estate è passato al Manchester United, di cui ora è punto fisso. E in nazionale? Titolare come sempre, con picchi come la partita di Nations contro la Francia, per qualcuno la sua migliore di sempre in rosso.

Lo spirito Eriksen a Doha avrà il suo numero 10, i suoi 30 anni, il suo fisico da impiegato. Nemmeno i piedi sono invecchiat­i e questa è la cosa più importante: sulla trequarti della Danimarca, ci sarà ancora lui a comandare. Piuttosto, c’è da capire come sia evoluto il suo rapporto con lo spogliatoi­o. Kasper Hjulmand, il c.t. danese, ha garantito: «Lo spirito che ci ha guidato all’Europeo è ancora con noi». Sarebbe decisivo perché un anno e mezzo fa la tragedia sfiorata portò i danesi a giocare sopra il loro livello, fino a una semifinale persa contro l’Inghilterr­a. «Senza quell’incidente non sarei mai tornato in Premier dopo gli anni al Tottenham», ha detto Eriksen. Senza quell’incidente, chissà, forse oggi non sarebbe in Qatar.

Essere grati «Partecipar­e alla Coppa del Mondo è fantastico – ha detto Eriksen recentemen­te . Fantastico perché questo è il Mondiale. Volevo giocare di nuovo a calcio e fortunatam­ente sono qui. Speravo che sarei stato abbastanza in salute e avrei ottenuto il permesso dai dottori. Sono grato per questo». Chi ci vede un po’ di segno del destino, un po’ di predestina­zione, ha ragione: se non è questa una grande storia, le grandi storie non esistono. E poi, se cercate il tocco del destino, provate così. Quando si sentì male contro la Finlandia, Eriksen fu sostituito da Mathias Jensen, che giocava al Brentford. Indovinate chi uscì per fargli posto, 259 giorni dopo, il pomeriggio in cui tornò a giocare dopo l’operazione?

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Christian Eriksen, 30 anni, si allena a Doha con la Danimarca: la nazionale indossa un completo nero in segno di lutto per i lavoratori morti in Qatar nei cantieri mondiali
AFP Colonna danese Christian Eriksen, 30 anni, si allena a Doha con la Danimarca: la nazionale indossa un completo nero in segno di lutto per i lavoratori morti in Qatar nei cantieri mondiali

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