La Gazzetta dello Sport

ALLA RISCOSSA

Luis Enrique con Gavi e compagni è avanti nella ricostruzi­one. Flick ha problemi in attacco: la grande speranza è Musiala SPAGNA E GERMANIA PER TORNARE IN ALTO L’IMPRESA TOCCA AI RAGAZZI IN GAMBA

- di Filippo Maria Ricci INVIATO A DOHA (QATAR)

Due squadre in cerca di sé stesse. La Spagna più avanti, perché ha iniziato prima e viaggia spedita grazie alla chiarezza di idee e progetto garantite dalla determinaz­ione di Luis Enrique. La Germania in cerca di un’identità precisa, condiziona­ta dall’infortunio di Timo Werner che ha lasciato un buco in attacco. Riempirlo o no? Questa una delle risposte che si deve dare Flick.

Crepuscolo doloroso Spagna e Germania si affrontera­nno domenica prossima, a poco più di due anni di distanza dall’ultima sfida: a Siviglia per la Nations League fu un massacro, 6-0 per la Roja con i tedeschi che continuava­no nel loro incubo iniziato nel 2018 in Russia. Girone assai abbordabil­e con Messico, Svezia e Corea del Sud da affrontare da campioni in carica, quarto posto con appena 3 punti e un ritorno a casa imprevedib­ilmente anticipato. Era ancora la Germania di Low, che ha allungato la propria agonia fino all’Europeo dello scorso anno dove la Germania è migliorata ma non troppo, uscendo negli ottavi con l’Inghilterr­a.

Poche aspettativ­e In settembre è arrivato Flick e in Nations League, oltre ad averci rifilato un 5-2, è riuscito a pareggiare due volte con gli inglesi costringen­doli alla retrocessi­one. Il terzo posto nel girone che comprendev­a anche l’Ungheria non è entusiasma­nte considerat­o lo standard della Germania, e infatti la squadra di Flick si presenta a questo Mondiale senza grandi aspettativ­e. Il girone è abbordabil­e e il ceffone ricevuto in Russia fa sì che venga affrontato con rispetto. L’ex tecnico del Bayern ha puntato sul blocco della sua squadra, che fornisce mammasanti­ssima come Neuer (acciaccato e discusso, inamovibil­e nella sua convinzion­e di essere il padrone della porta), Muller, Kimmich, Goretzka e gli incursori di origine africana: Sané, Gnabry e Musiala. Quest’ultimo, classe 2003, è la grande speranza: talento eccezional­e e un’esperienza inusuale per la sua età. Flick deve decidere cosa fare in attacco: spinge il quasi trentenne Niclas Füllkrug. Grande promessa frenata dagli infortuni, potente ma tecnico che fino allo scorso giugno era in seconda serie, impegnato con successo a conquistar­e la promozione col Werder. Flick l’ha fatto debuttare mercoledì con l’Oman e lui ha deciso la partita.

Cammino spedito Luis Enrique un “9” affermato ce l’ha, Alvaro Morata, ma non sa se l’userà. Non ha portato ricambi e sta giocando con l’idea di piazzare Dani Olmo o Marco Asensio al centro dell’attacco. Per il resto il cammino è tracciato da tempo e supportato da buoni risultati: la finale di Nations League 2021, la semifinale dell’Europeo lo scorso anno, la Final Four della Nations League 2023. Qualche passo falso, le sconfitte con Svezia e Svizzera, incidenti necessari in un processo di sviluppo affidato ai ragazzini: ‘Lucho’ a Doha ha portato la terza nazionale più giovane, 25,3 anni di media, ha nove giocatori nati dal 2000 in poi e sette Under 21. In Russia la Spagna di Lopetegui poi passata a Hierro aveva la rosa più vecchia, 28,1 di media.

Largo ai giovani A centrocamp­o con Busquets ci sono i compagni di squadra Gavi e Pedri: il primo è un 2004, il secondo compirà 20 anni venerdì. Giovedì in Giordania hanno segnato Ansu Fati, Gavi e Nico Williams: 20, 18 e 20 anni. Le sorti della Spagna dipendono tanto dal primo nome: ragazzo nato in Africa, l’attaccante del Barcellona è stato martoriato dagli infortuni, con un pizzico di malasanità. Sbagliata la prima operazione, ne ha dovute subire altre tre e sul suo talento pesa l’incognita della tenuta. Parlando di giovani, resta da vedere cosa vuol fare Flick con Youssoufa Moukoko, 18 anni oggi. Il ragazzo nato in Camerun è una delle sorprese tedesche, così come il ritorno di Götze, senza una presenza in nazionale da cinque anni. All’Eintracht si è ritrovato e ha riconquist­ato la Germania. Che spera di fare come lui: riprendere un cammino interrotto bruscament­e in Russia quattro anni fa.

Due anni fa in Nations League ultimo scontro: 6-0 per la Roja. Flick prova la risalita, ma manca Werner e i dubbi sono tanti Luis Enrique porta una squadra giovanissi­ma, il c.t. tedesco attinge a piene mani dal blocco Bayern. Ritorna Gotze

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