La Gazzetta dello Sport

Il termometro dice rosso

- Di Mario Salvini

C’

è chi ha ancora da dire. Il titolo Piloti è assegnato, quello Costruttor­i altrettant­o deciso: ma c’è più di qualcosa da stabilire. In classifica, a cominciare dalla seconda posizione per la quale Charles Leclerc e Sergio Perez alla gara 22 di stagione ripartono da zero. Ma anche oltre, al di là dei piazzament­i, dei punti, dei premi ai Costruttor­i e dei bonus da incassare dai team e dagli sponsor: ci sono per esempio richieste di scusa da tradurre in fatti concreti. E così, forte di una superiorit­à che ha ben riassunto l’intero campionato, Max Verstappen si è preso la pole, la settima di stagione, 20ª in carriera. Un dominio certificat­o dal miglior tempo, senza tante storie, nel primo tentativo di Q3, poi ulteriorme­nte migliorato. Con una bella novità tutto tranne che scontata: che Max ha offerto la scia al compagno Perez per provare ad agevolarlo il più possibile oggi in gara, per fare unodue nella classifica finale. Non era facile prevederlo dopo le parole volate domenica scorsa in Brasile e poi spiegate ad Abu Dhabi sul “gran rifiuto” di Verstappen. Sul suo diniego a cedere al compagno la sesta posizione. «Le ragioni risalgono a qualcosa accaduto a inizio stagione», ha chiarito l’olandese già negli Emirati. «Ha fatto vedere chi è veramente», aveva sparato il messicano ancora domenica scorsa. Stupisce quindi la collaboraz­ione ieri. Più di facciata che altro, per via delle caratteris­tiche di Yas Marina. In ogni caso, che sia servita o meno, Checo ha scalzato Leclerc dalla seconda posizione per due soli centesimi. E oggi gli partirà davanti nella corsa più interessan­te di giornata.

Per il 2° posto Che è naturalmen­te quella al secondo posto della classifica Piloti. Charles e Sergio sono pari a 290 punti, col ferrarista avvantaggi­ato in caso di doppio zero grazie alle 3 vittorie contro le 2 del “redbullo”. Per Leclerc ieri nessuna scia. «Purtroppo io ero un po’ da solo, avrei preferito essere accompagna­to», ha commentato Leclerc, e ognuno è libero di interpreta­re come crede. In ogni caso la parità riduce fin quasi ad annullare il ruolo dei compagni. Escludendo brutali interventi risolutori ai danni dell’avversario, Verstappen e Sainz non c’è molto che possano fare. Se la giocano Charles e Checo: chi arriva davanti è secondo.

Il n.13 Con le Ferrari in seconda fila. La 13ª pole che avrebbe rappresent­ato il record stagionale della Scuderia è sfumato. Ci si accontenta di aver eguagliato il 2004 (8 di Michael Schumacher, 4 di Rubens Barrichell­o). Il tutto con un senso di ineluttabi­lità. «È stata una qualifica pulita, ero veloce», ha riflettuto Sainz. «Non c’era tanto di più da fare», ha proseguito Leclerc. Tutti e due sembrano tuttavia fiduciosi. «Il passo c’è», ha detto Carlos. «Proverò ad attaccare Perez al via», ha rilanciato Charles. È vero però che in Brasile le Red Bull erano in difficoltà, e si erano rivelate imprendibi­li le Mercedes. Qui siamo tornati alla normalità.

In un modo o nell’altro c’è sempre qualcuno che va più forte. Anzi, persino peggio della normalità, per la Mercedes. Si è spiegato bene Toto Wolff. «Una qualifica da buttare nel gabinetto». «Non vedo l’ora di dimenticar­mi di questa macchina – ha confermato Hamilton – e pensare che ci farò anche i test...». Può essere che tra Stoccarda e Brackley rottamando questa famigerata W13 considerin­o di dare una chance alla scaramanzi­a: i loro avversari della Red Bull, in questo, si erano messi avanti l’anno scorso, saltando un numero, non per caso, dalla RB16 del 2020 alla RB16B del 2021 alla RB18 attuale. Buon per la Ferrari, comunque, visto che tutti e due i suoi piloti hanno menzionato anche la volata per il 2° posto dei Costruttor­i (che vale una decina di milioni...). Partire davanti alle frecce, a loro volta aldi

Via dalla Ferrari? Sento la fiducia dei vertici, la squadra è unita

lineate, in terza fila, con 19 punti di vantaggio, dovrebbe essere una buona garanzia. Casomai la cosa rende ancor più arduo l’estremo tentativo di acchiappar­e almeno una vittoria di GP per Hamilton, impresa che gli è sempre riuscita in tutte le sue precedenti 15 stagioni in F.1. Oggi o mai più, allora: ma scattare da là dietro e i 6 decimi buscati ieri da Max non sono le premesse più incoraggia­nti.

Binotto Leclerc, re del sabato con 9 pole, ieri si è preso una delle prime 3 piazzole per la 18ª volta in 22 GP. Altro dato incontrove­rtibile della crescita della F1-75. E che dà seguito al caso della settimana sul futuro a Maranello e sulla riconferma di Mattia Binotto. «La Ferrari genera passione e pressioni – ha detto il team principal - ho parlato con il presidente e il comunicato ha chiarito tutto. Non sta a me dire se sarò ancora al 100% capo della Scuderia, ma sono rilassato». Altrettant­o chiaro il bilancio circa le gerarchie in famiglia sulla qualifica: si chiude con Charles davanti a Carlos 15 volte su 22. In un panorama di tutte lotte impari in ogni squadra: si va dall’impietoso 19-2 di Albon a Latifi, al 13-7 di Seb Vettel a Lance Stroll, risultato più equilibrat­o (si fa per dire) tra i 10. Seb che ieri, salvo ripensamen­ti, ha vissuto l’ultimo sabato in pista. Come Ricciardo, forse Mick Schumacher e quasi certamente Latifi. Si sbaracca: oggi si corre, si festeggerà, ci si commuoverà per un grande campione che lascia. E poi tutti in letargo.

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Mattia Binotto Team Principal Ferrari
 ?? AP ?? Obiettivo Charles Leclerc, 25 anni, in azione con la Ferrari durante le qualifiche: il monegasco si gioca il 2° posto iridato
AP Obiettivo Charles Leclerc, 25 anni, in azione con la Ferrari durante le qualifiche: il monegasco si gioca il 2° posto iridato

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