La Gazzetta dello Sport

IERI O REY, OGGI O NEY DOPO PELÉ IL BRASILE VUOLE INCORONARE NEYMAR

Il campione del Psg è a soli 2 gol dal bottino in nazionale della leggenda: al terzo Mondiale vuole essere protagonis­ta

- Di Sebastiano Vernazza INVIATO A DOHA (QATAR)

Neymar junior è a due passi da Pelé e con tre lo supererebb­e. Messa così fa impression­e, Neymar non può essere accostato a Pelé per nulla al mondo. I due condividon­o un’assonanza: Pelé è chiamato o Rei e Neymar è diventato o Ney, oltre non si può andare, quanto a punti di contatto. La maglia numero 10 non basta, molti l’hanno indossata. I numeri però sono numeri e oggi la classifica cannonieri della nazionale brasiliana dice questo: primo Pelé con 77 gol in 92 partite, secondo Neymar con 75 in 121 (e terzo Ronaldo il Fenomeno con 62). Con tre reti a Qatar 2022, Neymar chiuderebb­e uno sorpasso storico.

Controvers­ia La federcalci­o brasiliana contesta la classifica, vidimata dalla Fifa e dai principali centri di statistich­e sul calcio. La Cbf assegna a Pelé 18 reti in più per un totale di 95, gol segnati con squadre di club o rappresent­ative non nazionali. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta era prassi che la Seleçao giocasse queste amichevoli «sui generis». Ad esempio, prima di volare in Svezia per il Mondiale del 1958, il Brasile si esibì a Firenze contro la Fiorentina. Pelé era un’attrazione, il Santos – la sua squadra – e il Brasile facevano cassa con ricche tournée in Europa. La Fifa riconosce solo i gol realizzati in partite tra nazionali sotto l’ombrello della federazion­e internazio­nale. Il resto è mancia extra scontrino.

Con rispetto Pelé ha accettato la situazione, in pubblico non rivendica quei 18 gol. Li sente suoi, ma prende atto dello status quo Fifa del 77 a 75. E su Neymar spende sempre parole buone: «Tutte le volte che vedo questo ragazzo – ha detto -, egli sorride ed è impossibil­e non ridere a propria volta. La sua allegria è contagiosa. Io, come tutti i brasiliani, sono sempre felice quando lo vedo giocare a pallone. È vicino al mio record di gol nella Seleçao e come gli altri tifo perché ce la faccia, con la stessa felicità della prima volta in cui lo vidi giocare». Una dimostrazi­one di fairplay, ricambiata da Neymar. Pelé è il riferiment­o – ha detto o Ney in un’intervista di due settimane fa -, Pelé è il calcio, Pelé è tutto per il nostro Paese. Nei suoi confronti nutro un rispetto e un’ammirazion­e gigantesch­i. La sua importanza per la conquista del Tri (il terzo Mondiale della Seleçao, a Messico ’70, ndr) è stata fondamenta­le. Dimostrò di essere nella sua migliore fase, nonostante molti sostenesse­ro il contrario. Dicevano che non avesse più l’età giusta e che non si fosse preparato al meglio… Pelé smentì tutto il mondo». Non sappiamo quanto ci sia di facciata e quanto di sincero nei reciproci compliment­i, però le frasi sono queste.

Inarrivabi­le Presto o tardi, Neymar scavalcher­à Pelé per numero di gol nella Seleçao, ma per lui sarà impossibil­e batterlo in titoli mondiali. Pelé ha vinto tre Coppe del Mondo, nel 1958, nel 1962 – in misura ridotta causa infortunio – e nel 1970. Neymar è fermo a 0. La prima volta, nel Mondiale di casa a Brasile 2014, gli andò male: ai quarti di finale il colombiano Zuniga, ex Udinese e Napoli, gli fratturò un a vertebra con un intervento da codice penale. L’infortunio gli risparmio l’umiliazion­e dell’1-7 nella semifinale contro la Germania, minima consolazio­ne. Quattro anni dopo, in Russia, era reduce dalla frattura da un piede e non rese come avrebbe voluto, Brasile fuori ai quarti un’altra volta, contro il Belgio. Neymar ci riprova per quello che potrebbe essere l’ultimo tentativo: «Non so se sarà il mio ultimo Mondiale , ma lo giocherò come se fosse l’ultimo».

E noi fermi a riva… Nella classifica dei cannonieri assoluti delle nazionali in Qatar, Cristiano Ronaldo troneggia con i suoi 117 gol nel Portogallo e Messi lo segue con le 91 reti nell’Argentina. L’Italia non si è qualificat­a per il Mondiale, ma una riflession­e si impone: il miglior marcatore assoluto degli azzurri resta Gigi Riva con 35 gol, poi Meazza con 33 e Piola con 30. Siamo fermi alla preistoria. In mezzo secolo – l’ultimo gol di Riva in Nazionale risale al 1973 – nessuno è riuscito a oltrepassa­re le colonne d’Ercole di Rombo di Tuono. Da allora abbiamo vinto due Mondiali e un Europeo, Paolo Rossi si prese la scena di Spagna ’82, ma tra i motivi per cui abbiamo mancato il secondo Mondiale di fila, l’assenza di un marcatore seriale ha pesato come mai.

 ?? FOTOPRESS ?? Quelli che hanno fatto la storia verdeoro Da sinistra: Neymar, 30 anni stella del Psg e della nazionale brasiliana e Pelé, 82 anni compiuti il mese scorso, miglior marcatore di ogni tempo del Brasile, con tre Mondiali vinti in carriera (1958, 1962 e 1970)
FOTOPRESS Quelli che hanno fatto la storia verdeoro Da sinistra: Neymar, 30 anni stella del Psg e della nazionale brasiliana e Pelé, 82 anni compiuti il mese scorso, miglior marcatore di ogni tempo del Brasile, con tre Mondiali vinti in carriera (1958, 1962 e 1970)

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