La Gazzetta dello Sport

IL REGNO DI MAX E LA NUOVA SFIDA DELLA FERRARI

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L’ultima gara è stata una passerella. Max Verstappen ha passeggiat­o al comando dall’inizio alla fine, asfaltando le Ferrari e il compagno di squadra Sergio Perez. Un dominio totale, come si è visto innumerevo­li volte in questo 2022, da parte dell’iridato olandese della Red Bull. L’anno scorso la pista di Abu Dhabi lo aveva incoronato re al termine dello scontro epocale contro Lewis Hamilton, risolto all’ultimo giro fra mille polemiche, mentre stavolta il titolo mondiale è finito nelle mani di Super Max con quattro corse d’anticipo. Ne ha vinte nove delle ultime undici del campionato, in totale 15 su 22, un nuovo record. Insomma, non ce n’è stato per nessuno. Il figlio d’arte, programmat­o da

papà Jos come una macchina da vittorie fin dalla più tenera infanzia, è un pilota mostruoso e promette di monopolizz­are un’epoca da qui in avanti, se Ferrari e Mercedes non riuscirann­o a costruire monoposto almeno all’altezza della navicella spaziale progettata da Adrian Newey. Talento, velocità e sorpassi sono stati da sempre nei cromosomi di Verstappen. Ma nelle sue otto stagioni di F.1 l’olandese ha aggiunto al repertorio esperienza, lucidità e intelligen­za tattica nella visione di gara, tanto da diventare un fuoriclass­e completo, senza punti deboli. Ieri, mentre si avviava a vincere in scioltezza l’ennesimo GP, è riuscito persino a ragionare sulla tattica più favorevole per Perez, che lottava per il secondo posto in campionato contro il ferrarista Charles Leclerc. «Le

gomme sono a posto — ha suggerito via radio al box della Red Bull quando mancavano 12 giri — dite a Checo di spingere al massimo perché riuscirann­o a durare». Il consiglio non è servito. Perché Perez non è Max. Non riusciva a gestire le gomme altrettant­o bene.

Il messicano ha avuto bisogno di due pit stop, al contrario di Verstappen, e alla fine è rimasto dietro a Leclerc per un soffio, facendo sfumare la doppietta Red Bull nella classifica finale Piloti. Mentre Leclerc è stato capace di gestire le gomme da maestro, alla pari di Verstappen, e l’ha spuntata nonostante una rossa dal passo inferiore alle rivali blu. La riprova che il fattore uomo è essenziale anche in uno sport tecnologic­o come la F.1 e che il grande campione fa sempre la differenza. Il monegasco è stato l’unico capace di impensieri­re a tratti Verstappen in questo 2022. Le due vittorie iniziali in Bahrain e in Australia, coincise con due ritiri di Max per guasti meccanici, lo avevano lanciato in testa al Mondiale e illuso che potesse essere davvero l’anno buono della Ferrari. Chi avrebbe pensato allora che Verstappen avrebbe rimontato, da Imola in avanti, finendo per non avere avversari dopo l’estate? La Ferrari ha perso tante occasioni clamorose per errori di strategia al muretto, sbagli nei pit stop e problemi della power unit. Un incidente gratuito lo ha fatto anche Leclerc in Francia. Poi la Red Bull ha cambiato passo, sviluppand­o meglio la vettura, e il Cavallino ha cominciato a zoppicare, alle prese con gli atavici problemi di degrado eccessivo delle gomme. Così non c’è stata più storia. Per puntare al titolo nel 2023 bisogna migliorare tutti questi punti deboli. Un compito per il team principal Mattia Binotto, o per chi ci sarà dopo di lui.

C’è il rischio che Verstappen monopolizz­i un’era se i rivali non correggera­nno gli errori

 ?? ?? Campione Max Verstappen, olandese nato in Belgio, 25 anni, quest’anno ha vinto 15 gare su 22 e ha conquistat­o il secondo titolo mondiale consecutiv­o
Campione Max Verstappen, olandese nato in Belgio, 25 anni, quest’anno ha vinto 15 gare su 22 e ha conquistat­o il secondo titolo mondiale consecutiv­o
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