La Gazzetta dello Sport

Verstappen da record: 15° trionfo «Il top a Spa»

Il campione 2022 chiude ritoccando il suo primato di successi stagionali «Aiutare Checo? Non avevo ordini»

- Di Paolo Ianieri

Non si è accontenta­to, spostando ancora un po’ più su l’asticella del suo fresco primato: ad Austin, Max Verstappen era diventato il primo pilota nella storia a vincere 14 gare in una stagione, lasciandos­i alle spalle due icone della Formula 1 come Michael Schumacher e Sebastian Vettel, prima di aggiungere un ritocchino ieri nella gara che ha chiuso la stagione. «So che dopo una stagione così sarà difficile migliorars­i, ma in questi mesi lavoreremo per provarci» sorride bello rilassato Max, adesso che è tutto finito. Una domenica che si è trasformat­a nell’ennesima cavalcata trionfale della stagione, in testa dal via alla fine, salvo un giro, quello dell’unico pit stop, momentanea­mente scavalcato al comando da Charles Leclerc. Per il resto 58 giri nei quali per centrare il terzo successo consecutiv­o sul circuito di Yas Marina non ha dovuto neanche dannarsi troppo l’anima, attento soprattutt­o a gestire le gomme per non andare in crisi nel finale. «Non avevamo due mescole dure nuove, per cui abbiamo dovuto fare un compromess­o puntando su una sola sosta, ma visto il basso degrado avrei potuto spingere anche di più» racconta Verstappen. Che solo soletto davanti a tutti, ha potuto tranquilla­mente disinteres­sarsi della tenzone per il secondo posto in campionato tra il suo compagno Sergio Perez e Leclerc, con il messicano che con una strategia basata sulle due soste, ha dovuto impostare la sua gara sulla rincorsa al ferrarista. Sfumata per 1”3.

Nessun ordine Chiedono a Max se, proprio come Checo aveva fatto un anno fa sempre ad Abu Dhabi nei confronti di

Lewis Hamilton — permettend­o al compagno di recuperare una marea di secondi per ricucire il gap dalla Mercedes di Lewis —, con il muretto Red Bull si sia mai discusso un possibile rallentame­nto per consentire al messicano di piombare addosso a Leclerc. Una strategia che, nel caso, avrebbe anche spento gli echi polemici del “grande rifiuto” di Max nel cedere la posizione a Perez nel finale del GP del Brasile per dargli quel paio di punti preziosi per la caccia al titolo di vicecampio­ne. «Non c’è stata nessuna chiamata — chiude subito il discorso Verstappen — Anche perché sarebbe stata complicata da fare. Magari puoi anche bloccare chi ti segue, ma poi, sarebbe leale farlo? Di sicuro, non sarebbe stato bello finire la stagione in questo modo. Checo forse avrebbe anche potuto farcela senza essere bloccato nella sua rimonta dai doppiaggi di Gasly e Albon». «Avrei dovuto spingere di più nello stint centrale, è lì che ho perso secondi preziosi — spiega Perez — A volte vinci, altre perdi, questa volta Charles e la Ferrari sono stati più bravi di noi nella gestione delle gomme».

Siamo stati super Max chiude una stagione a tratti letteralme­nte dominata («La reazione del team è stata fantastica dopo un inizio difficile. Credo che in quelle prime gare nessuno avrebbe pensato di poter cambiare l’inerzia del campionato nel modo in cui lo abbiamo fatto. La mia miglior vittoria? Spa»), ma anche se nei prossimi mesi proverà a «fare il meno possibile, andrò in vacanza, passerò tempo con la mia famiglia e gli amici», una parte del cervello è già sintonizza­ta sul 2023, la stagione in cui andrà a caccia del terzo titolo consecutiv­o. «Il prossimo anno, comprenden­do un po’ meglio queste nuove auto, tutti saranno un po’ più vicini. In inverno dovremo spingere, non solo per migliorare le prestazion­i, ma anche per capire meglio le gomme».

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AP Il sovrano Max Verstappen, 25 anni, sul podio di Abu Dhabi

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