SHOW SUL PICCOLO IRAN SI GIOCA 117 MINUTI E PURE 11 CAMBI
olo dopo puoi scoprire che era facile. Dopo che hai giocato, corso, vinto, segnato. L’Inghilterra ha travolto l’Iran e adesso è quasi normale dire che fosse facile. In effetti la differenza dei valori in campo era palesemente imbarazzante. Ma la storia del calcio e dei Mondiali è piena di partite e spesso di debutti finiti diversamente da quanto fosse logico prevedere. E allora, in attesa di prove più complicate, Gareth Southgate può godersi i sei gol realizzati, il controllo totale della gara e, soprattutto, la costante crescita dei suoi giovani. Il migliore tra loro è stato Jude Bellingham, classe 2003, autore del primo gol e dominante anche nel breve periodo in cui con l’Iran è stata partita vera. Bukayo Saka, classe 2001, ha realizzato una doppietta. Harry Kane ha lavorato per i compagni dimostrando con i fatti che il segreto dell’Inghilterra può essere il perfetto mix tra l’esperienza del gruppo storico e l’effervescenza dei ragazzi.
Southgate parte subito forte nonostante Kane resti a secco Recupero mai visto: 14 minuti nel primo tempo e 13 nel secondo
Quante curiosità La partita ha cercato in molti modi di passare alla storia. L’Iran ha fatto sei cambi, ad esempio: il primo, quello del portiere Beiranvand al 20’, non è stato contato, in base alla regola che prevede una sostituzione aggiuntiva in caso di commozione cerebrale di un giocatore. Altro motivo da Guinness dei primati: l’incontro è durato 117’ a causa dei 27’ di recupero decretati dall’arbitro brasiliano Claus, 14’ nel primo tempo (a causa soprattutto dell’infortunio di Beiranvand, medicato in campo) e 13’ nel secondo. E poi: era dal 2002 che una squadra non realizzava sei reti al debutto; Bellingham è il primo giocatore nato dal 2000 in avanti a segnare al Mondiale; Rashford è il terzo sostituto più veloce a fare un gol (ieri ci ha messo appena 50 secondi) nella fase finale. Insomma, non sono mancate le curiosità o gli aspetti extracalcistici: Kane non ha potuto indossare la fascia arcobaleno contro le discriminazioni a causa della minaccia di sanzioni da parte della Fifa e i giocatori dell’Iran non hanno cantato l’inno per protesta contro il regime. Se ci concentriamo sugli aspetti tecnici, però, è arrivata la conferma che l’Inghilterra ha tante soluzioni in attacco, e questo potrebbe essere un fattore importante in tutto il torneo.