La Gazzetta dello Sport

GIROUD E DZEKO CHI FA TANTO E CHI SI RISPARMIA

- Alberto Cerruti

Chi niente e chi troppo. Si sapeva già che la Francia sarebbe andata in Qatar, mentre la Bosnia sarebbe rimasta a casa. E quindi si sapeva già che Edin Dzeko, primatista di presenze (126) e di gol (64) con la maglia della sua nazionale, avrebbe visto il Mondiale in tv, come Alessandro Bastoni e Nicolò Barella, i suoi compagni nerAzzurri dell’Inter, eliminati dalla Macedonia del Nord. Si sapeva già, inoltre, che Olivier Giroud sarebbe stato convocato dal c.t. Didier Deschamps. Non si poteva immaginare, invece, che l’improvviso infortunio del Pallone d’Oro, Karim Benzema, gli riconsegna­sse indirettam­ente la maglia di centravant­i titolare con cui era diventato campione del mondo quattro anni fa. Un grande

riconoscim­ento per la sua straordina­ria profession­alità e anche per il Milan, che lo ha rilanciato quando sembrava alla fine della carriera ed è stato poi ripagato dai suoi gol determinan­ti per conquistar­e lo scudetto. Ciò non significa che Dzeko sia meno importante per l’Inter. Anzi, in questo campionato interrotto, ricordando la prolungata assenza di Lukaku del quale sembrava una semplice alternativ­a, il bosniaco fin qui ha segnato più gol del francese (6-5) e tutti su azione, gli ultimi due dei quali decisivi per ribaltare l’Atalanta. Nessun dubbio, quindi, sul valore di entrambi, divisi dal colore delle maglie dei loro club, ma gemelli per tanti altri motivi, a cominciare da quel numero 9 che indossano sulle maglie dell’Inter e del Milan, dove guarda caso sono arrivati

Fondamenta­le Olivier Giroud, 36 anni, sta vivendo un’ottima stagione col Milan. E dopo il ko di Benzema è aumentata la sua importanza anche per la Francia.

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