La Gazzetta dello Sport

De Bruyne, leader nato «Il migliore al mondo»

Il c.t. Martinez e l’ex compagno Kompany lo esaltano: «Il Mondiale per vincere il Pallone d’Oro»

- Di Davide Stoppini INVIATO A DOHA (QATAR)

Facile tirare la volata a uno così. Perché è lui l’uomo a cui si aggrappa il Belgio per fermare il tempo. «È sempliceme­nte il miglior centrocamp­ista del mondo», dice di Kevin De Bruyne il c.t. Roberto Martinez. L’ex compagno Vincent Kompany ci ha messo pure il carico sopra: «Questo Mondiale può aiutarlo a vincere il Pallone d’Oro». No, non avere paura. Non avere paura della pressione, primo comandamen­to del campione. In un Mondiale, poi, neppure a dirlo. In questo, se possibile, ancor meno. È il terzo della sua carriera. E quello, più di ogni altro, in cui ha il peso di una nazione sulle spalle. Lui e Courtois, Courtois e lui: qui si appoggia Martinez, qui i Diavoli Rossi puntano le loro fiches sul tavolo. Conviene giocare forte, perché il tempo non è gratis. E il tempo, per la generazion­e d’oro, sta per scadere.

Lukaku ok

È la generazion­e dei Vertonghen, dei Witsel, degli Alderweire­ld e degli Hazard, di Mertens e pure di un Lukaku che stasera resterà a guardare, come da programma. Ma altro che taglio, l’interista resta in Qatar: «Sono molto soddisfatt­o dei suoi progressi – ha svelato Martinez -. Se dovessi dar retta a Romelu, potrebbe essere disponibil­e già per la gara di domenica con il Marocco. Se ascolto i medici, invece, meglio aspettare fino a quella con la Croazia (1 dicembre, ndr)». È la generazion­e, questa belga, che in Russia quattro anni fa è salita sul podio. Che ha dominato il ranking mondiale a lungo, senza però raccoglier­e trofei. E che ora lotta con qualche carta d’identità in scadenza, con alcuni giocatori fuori forma, Hazard su tutti, sul quale Martinez si è sentito in dovere di precisare in vista della partita di stasera con il Canada: «Giocherà dall’inizio e sarà il nostro capitano». La sconfitta in amichevole con l’Egitto della scorsa settimana ha scatenato polemiche infinite. Il Belgio si è isolato: il ritiro è lontano 80 km da Doha, un’ora di auto traffico permettend­o, in un resort da urlo. «Posso capire i dubbi dei media intorno a noi – ha confessato ieri Jan Vertonghen -. Nel 2018 tutti avevano raggiunto un livello incredibil­e nei nostri club, ora questa crescita in alcuni si è fermata. Ma abbiamo un vantaggio: ci conosciamo da tanto tempo, ho fiducia in questa squadra, magari dovremo solo aggiustare qualcosa». I dubbi, giusto per intendersi, non sono intorno a De Bruyne. Il centrocamp­ista più totale che ci sia, dallo stile Guardiola a quello Martinez: differenze tante, ma anche qualche punto in contatto. Kevin ha voglia di stupire. Con i Diavoli Rossi ha numeri che fanno impression­e solo a citarli: in 94 presenze, per 71 volte è stato decisivo con almeno uno tra gol e assist. Dove c’è Belgio, c’è lui. Sui social ha postato una domanda, negli ultimi giorni: «Chi è pronto per il Mondiale?». E poi una foto nella quale si ritraeva con la mano alzata. Come a dire: io ci sono, sempre. Pressione, questa sconosciut­a. Magari davvero stasera inizia la rincorsa verso il Pallone d’Oro. Magari davvero il Manchester City si sbrigherà a rinnovargl­i il contratto in scadenza a fine stagione. Trattativa avanzate, ci mancherebb­e pure. Con Kevin non sbagli mai.

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Kevin De Bruyne, 31 anni, gioca con la nazionale del Belgio dal 2010. Con Guardiola il suo ulteriore salto di qualità
Stella dei Diavoli Rossi a scuola da Guardiola Kevin De Bruyne, 31 anni, gioca con la nazionale del Belgio dal 2010. Con Guardiola il suo ulteriore salto di qualità

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