De Bruyne, leader nato «Il migliore al mondo»
Il c.t. Martinez e l’ex compagno Kompany lo esaltano: «Il Mondiale per vincere il Pallone d’Oro»
Facile tirare la volata a uno così. Perché è lui l’uomo a cui si aggrappa il Belgio per fermare il tempo. «È semplicemente il miglior centrocampista del mondo», dice di Kevin De Bruyne il c.t. Roberto Martinez. L’ex compagno Vincent Kompany ci ha messo pure il carico sopra: «Questo Mondiale può aiutarlo a vincere il Pallone d’Oro». No, non avere paura. Non avere paura della pressione, primo comandamento del campione. In un Mondiale, poi, neppure a dirlo. In questo, se possibile, ancor meno. È il terzo della sua carriera. E quello, più di ogni altro, in cui ha il peso di una nazione sulle spalle. Lui e Courtois, Courtois e lui: qui si appoggia Martinez, qui i Diavoli Rossi puntano le loro fiches sul tavolo. Conviene giocare forte, perché il tempo non è gratis. E il tempo, per la generazione d’oro, sta per scadere.
Lukaku ok
È la generazione dei Vertonghen, dei Witsel, degli Alderweireld e degli Hazard, di Mertens e pure di un Lukaku che stasera resterà a guardare, come da programma. Ma altro che taglio, l’interista resta in Qatar: «Sono molto soddisfatto dei suoi progressi – ha svelato Martinez -. Se dovessi dar retta a Romelu, potrebbe essere disponibile già per la gara di domenica con il Marocco. Se ascolto i medici, invece, meglio aspettare fino a quella con la Croazia (1 dicembre, ndr)». È la generazione, questa belga, che in Russia quattro anni fa è salita sul podio. Che ha dominato il ranking mondiale a lungo, senza però raccogliere trofei. E che ora lotta con qualche carta d’identità in scadenza, con alcuni giocatori fuori forma, Hazard su tutti, sul quale Martinez si è sentito in dovere di precisare in vista della partita di stasera con il Canada: «Giocherà dall’inizio e sarà il nostro capitano». La sconfitta in amichevole con l’Egitto della scorsa settimana ha scatenato polemiche infinite. Il Belgio si è isolato: il ritiro è lontano 80 km da Doha, un’ora di auto traffico permettendo, in un resort da urlo. «Posso capire i dubbi dei media intorno a noi – ha confessato ieri Jan Vertonghen -. Nel 2018 tutti avevano raggiunto un livello incredibile nei nostri club, ora questa crescita in alcuni si è fermata. Ma abbiamo un vantaggio: ci conosciamo da tanto tempo, ho fiducia in questa squadra, magari dovremo solo aggiustare qualcosa». I dubbi, giusto per intendersi, non sono intorno a De Bruyne. Il centrocampista più totale che ci sia, dallo stile Guardiola a quello Martinez: differenze tante, ma anche qualche punto in contatto. Kevin ha voglia di stupire. Con i Diavoli Rossi ha numeri che fanno impressione solo a citarli: in 94 presenze, per 71 volte è stato decisivo con almeno uno tra gol e assist. Dove c’è Belgio, c’è lui. Sui social ha postato una domanda, negli ultimi giorni: «Chi è pronto per il Mondiale?». E poi una foto nella quale si ritraeva con la mano alzata. Come a dire: io ci sono, sempre. Pressione, questa sconosciuta. Magari davvero stasera inizia la rincorsa verso il Pallone d’Oro. Magari davvero il Manchester City si sbrigherà a rinnovargli il contratto in scadenza a fine stagione. Trattativa avanzate, ci mancherebbe pure. Con Kevin non sbagli mai.