RODRI, SEMPRE LEADER «SIAMO I MIGLIORI IL MONDIALE SI VINCE CON IL COLLETTIVO» QUI COMANDO IO
Oggi la Spagna di Luis Enrique debutta contro la Costa Rica e lui non si nasconde: «Gruppo top»
«Siamo i migliori», dice Rodri. Che è un ragazzo serio, tranquil- lo, considerato incredibilmente affidabile tanto da Pep Guardiola, che da tempo gli ha dato in custodia solitaria le chiavi del centrocampo del City, che da Luis Enrique, che lo alterna con Sergio Busquets. Ma il c.t. ha tanta fiducia in Rodri, visto che il “pivote” del City è l’unico che “Lucho” da quando è tornato ha convocato sempre.
3E allora visto che la dichiarazione d’intenti è decisamente forte, partiamo da lì. Si parlava dei favoriti del Mondiale.
«I soliti nomi che fanno tutti, ma se devo essere sincero penso che a livello collettivo siamo i migliori. La forza del gruppo è la nostra grande arma».
3E come si dimostra? «Nel modo di capire il gioco e ciò che chiede Luis Enrique, nella capacità di difendere e attaccare in blocco, compatti. Nell’unità d’intenti che ci porta ad essere la miglior nazionale come collettivo, anche se non lo siamo a livello individuale. E siccome da tempo sono convinto che il collettivo prevalga sempre sull’individualità ci vedo bene, molto bene. E abbiamo un altro vantaggio: tantissimi di noi hanno vinto qualcosa a livello giovanile con la nazionale: da anni respiriamo un certo tipo di calcio, siamo cresciuti con certe idee, con allenatori dal profilo molto simile. Quando arrivi alla nazionale maggiore sei già pronto, l’inserimento è più agevole, perché certe cose sono innate».
3C’è tanto rumore attorno al Mondiale, in Inghilterra dove gioca lei, il tema dei diritti umani è decisamente popolare.
«Sì, ho visto. Però noi giochiamo a calcio e non siamo le persone più indicate per commentare questioni tanto serie e sensibili. Abbiamo gli occhi e una testa, però siamo qui per giocare e per me la cosa più importante è il rispetto per chiunque venga qui a vedere le partite».
3Come vede la Costa Rica?
«Ne sappiamo poco, ma partiamo da un presupposto importante: noi giochiamo allo stesso modo contro qualsiasi avversario. Nel gruppo abbiamo tre squadre di tre continenti diversi, Costa Rica, Germania e Giappone, ed è un gran test per noi. La cosa su cui più ci concentriamo è su come attaccare ogni avversario, perché la nostra idea di calcio è chiara, varia solo la maniera di come potersi imporre al meglio sul rivale, perché Germania, Costa Rica e Giappone si difendono con armi diverse».
3L’ultima volta che avete incontrato
la Germania vinto 6-0.
«Non significa nulla. Io vedo i tedeschi a un gran livello».
avete
3È abbastanza semplice passare da Guardiola a Luis Enrique? «Sì. La filosofia è la stessa, lo stile
giusto pensare che per lei è
molto simile: pressione alta come la difesa, controllo del gioco e della palla, ognuno con le sue varianti. Adattarsi è facile».
E le differenze? Come cambia il suo ruolo con i due?
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«Non dipende solo dai tecnici che hai ma anche dai compagni che ti circondano. Pensando a City e nazionale, se giochi con un Haaland crossi di più, se non hai un attaccante così potente e hai giocatori con altre caratteristiche giochi più rasoterra e con la palla al piede».
3 Luis Enrique la apprezza molto per la sua versatilità, e l’ha usata anche come centrale.
«Anche Guardiola. Mi posso adattare bene come l’hanno fatto prima di me Fernandinho al City o Fabinho in emergenza al Liverpool, e più indietro c’è il caso di Mascherano. Le due posizioni sono simili, quando giochi dietro devi solo ricordarti che sei l’ultimo ma la sostanza non cambia molto soprattutto se giochi in una squadra con la difesa alta. Finisci per trovarti in una posizione molto simile».
Come gestisce
con Busquets?
«La cosa va avanti già da qualche anno, e il Mister ci dice sempre che gli provochiamo una specie di dilemma. Avere un concorrente così ti obbliga ad essere sempre al massimo: è ciò che faccio».
Sappiamo poco dei nostri primi avversari, ma per noi nulla cambia
3E dello ‘streamer’ Luis Enrique cosa pensa?
«Il mister è un tipo coraggioso, non avevo mai visto niente di simile. Ma sta funzionando bene perché è un tipo molto simpatico e sincero, e la gente lo apprezza, ha un seguito incredibile. Ha un grandissimo senso dell’umorismo, ci sono delle volte che quando presenta le partite è impossibile non ridere, ed è estroverso, amabile, chiacchierone, bravissimo nel creare un grande ambiente nella squadra. E poi ovviamente se deve dire una cosa te la dice, senza peli sulla lingua o tergiversazioni. Se deve spingere spinge, lo posso dire per esperienza personale». E ha creato un collettivo pieno di fiducia.
Il c.t. è un tipo coraggioso, ma ha pure un grande umorismo Rodri Centrocampista della Spagna e del Manchester City
3’37” il dualismo