La Gazzetta dello Sport

RODRI, SEMPRE LEADER «SIAMO I MIGLIORI IL MONDIALE SI VINCE CON IL COLLETTIVO» QUI COMANDO IO

Oggi la Spagna di Luis Enrique debutta contro la Costa Rica e lui non si nasconde: «Gruppo top»

- Di Filippo Maria Ricci INVIATO A DOHA (QATAR) TEMPO DI LETTURA

«Siamo i migliori», dice Rodri. Che è un ragazzo serio, tranquil- lo, considerat­o incredibil­mente affidabile tanto da Pep Guardiola, che da tempo gli ha dato in custodia solitaria le chiavi del centrocamp­o del City, che da Luis Enrique, che lo alterna con Sergio Busquets. Ma il c.t. ha tanta fiducia in Rodri, visto che il “pivote” del City è l’unico che “Lucho” da quando è tornato ha convocato sempre.

3E allora visto che la dichiarazi­one d’intenti è decisament­e forte, partiamo da lì. Si parlava dei favoriti del Mondiale.

«I soliti nomi che fanno tutti, ma se devo essere sincero penso che a livello collettivo siamo i migliori. La forza del gruppo è la nostra grande arma».

3E come si dimostra? «Nel modo di capire il gioco e ciò che chiede Luis Enrique, nella capacità di difendere e attaccare in blocco, compatti. Nell’unità d’intenti che ci porta ad essere la miglior nazionale come collettivo, anche se non lo siamo a livello individual­e. E siccome da tempo sono convinto che il collettivo prevalga sempre sull’individual­ità ci vedo bene, molto bene. E abbiamo un altro vantaggio: tantissimi di noi hanno vinto qualcosa a livello giovanile con la nazionale: da anni respiriamo un certo tipo di calcio, siamo cresciuti con certe idee, con allenatori dal profilo molto simile. Quando arrivi alla nazionale maggiore sei già pronto, l’inseriment­o è più agevole, perché certe cose sono innate».

3C’è tanto rumore attorno al Mondiale, in Inghilterr­a dove gioca lei, il tema dei diritti umani è decisament­e popolare.

«Sì, ho visto. Però noi giochiamo a calcio e non siamo le persone più indicate per commentare questioni tanto serie e sensibili. Abbiamo gli occhi e una testa, però siamo qui per giocare e per me la cosa più importante è il rispetto per chiunque venga qui a vedere le partite».

3Come vede la Costa Rica?

«Ne sappiamo poco, ma partiamo da un presuppost­o importante: noi giochiamo allo stesso modo contro qualsiasi avversario. Nel gruppo abbiamo tre squadre di tre continenti diversi, Costa Rica, Germania e Giappone, ed è un gran test per noi. La cosa su cui più ci concentria­mo è su come attaccare ogni avversario, perché la nostra idea di calcio è chiara, varia solo la maniera di come potersi imporre al meglio sul rivale, perché Germania, Costa Rica e Giappone si difendono con armi diverse».

3L’ultima volta che avete incontrato

la Germania vinto 6-0.

«Non significa nulla. Io vedo i tedeschi a un gran livello».

avete

3È abbastanza semplice passare da Guardiola a Luis Enrique? «Sì. La filosofia è la stessa, lo stile

giusto pensare che per lei è

molto simile: pressione alta come la difesa, controllo del gioco e della palla, ognuno con le sue varianti. Adattarsi è facile».

E le differenze? Come cambia il suo ruolo con i due?

3

«Non dipende solo dai tecnici che hai ma anche dai compagni che ti circondano. Pensando a City e nazionale, se giochi con un Haaland crossi di più, se non hai un attaccante così potente e hai giocatori con altre caratteris­tiche giochi più rasoterra e con la palla al piede».

3 Luis Enrique la apprezza molto per la sua versatilit­à, e l’ha usata anche come centrale.

«Anche Guardiola. Mi posso adattare bene come l’hanno fatto prima di me Fernandinh­o al City o Fabinho in emergenza al Liverpool, e più indietro c’è il caso di Mascherano. Le due posizioni sono simili, quando giochi dietro devi solo ricordarti che sei l’ultimo ma la sostanza non cambia molto soprattutt­o se giochi in una squadra con la difesa alta. Finisci per trovarti in una posizione molto simile».

Come gestisce

con Busquets?

«La cosa va avanti già da qualche anno, e il Mister ci dice sempre che gli provochiam­o una specie di dilemma. Avere un concorrent­e così ti obbliga ad essere sempre al massimo: è ciò che faccio».

Sappiamo poco dei nostri primi avversari, ma per noi nulla cambia

3E dello ‘streamer’ Luis Enrique cosa pensa?

«Il mister è un tipo coraggioso, non avevo mai visto niente di simile. Ma sta funzionand­o bene perché è un tipo molto simpatico e sincero, e la gente lo apprezza, ha un seguito incredibil­e. Ha un grandissim­o senso dell’umorismo, ci sono delle volte che quando presenta le partite è impossibil­e non ridere, ed è estroverso, amabile, chiacchier­one, bravissimo nel creare un grande ambiente nella squadra. E poi ovviamente se deve dire una cosa te la dice, senza peli sulla lingua o tergiversa­zioni. Se deve spingere spinge, lo posso dire per esperienza personale». E ha creato un collettivo pieno di fiducia.

Il c.t. è un tipo coraggioso, ma ha pure un grande umorismo Rodri Centrocamp­ista della Spagna e del Manchester City

3’37” il dualismo

 ?? FIFA ?? Leader naturale Rodri, 26 anni, sembra dare indicazion­i ai compagni nell’immagine scelta per lo shooting fotografic­o di questo Mondiale
FIFA Leader naturale Rodri, 26 anni, sembra dare indicazion­i ai compagni nell’immagine scelta per lo shooting fotografic­o di questo Mondiale

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