CR7, ULTIMO BALLO TRA L’ARABIA E L’ORGOGLIO
Nel giorno della caduta rovinosa di Leo Messi, suo eterno rivale, Cristiano Ronaldo ha voluto prendersi un pezzo della scena diventando ufficialmente ieri l’unica stella di Qatar 2022 senza squadra di club. Le palate di fango lanciate sul Manchester United in una intervista studiata bene hanno portato al risultato cercato: la rescissione consensuale del contratto. CR7 è ora il protagonista più famoso del Mondiale sul mercato di gennaio. Il torneo diventa così una vetrina planetaria per
Con il Manchester un tristissimo finale La ricerca di un club e l’opzione saudita
trovare un’altra squadra, ma secondo fonti molto attendibili Cristiano ha già pronto il piano B qualora nessun grande club dovesse bussare alla sua porta. A giugno il giro delle sette chiese di Jorge Mendes per piazzare il suo assistito più famoso non ha portato frutti. Ricevere tanti «no grazie», un po’ per motivi economici un po’ perché CR7 viene ormai considerato un lusso ingombrante, aveva esposto l’orgoglioso Ronaldo a una figura piuttosto patetica. Lasciando il retrogusto amaro di un triste finale di una carriera memorabile. Gli ultimi mesi al Manchester sono stati un calvario: Ronaldo messo da parte, tenuto in panchina, schierato per pochi minuti, si è sentito umiliato e, dopo qualche bizza, ha rovesciato il tavolo. Il ritorno nella squadra che lo aveva lanciato tra le stelle si è rivelato una scelta fallimentare. Non accettare il tempo che passa, rifiutando nuovi equilibri e un ruolo più defilato è il problema comune a tanti campioni a fine corsa. Oggi gli allenamenti specifici, uniti alla capacità di essere stati negli anni professionisti esemplari, hanno allungato la carriera di tanti big. Forse troppo. Svilendo il finale. Il modo in cui Ronaldo ha chiuso la sua breve avventura allo United è da dimenticare. Anche con Real e Juve l’addio non era stato privo di ombre e polemiche, ma qui sono volati stracci, insulti e accuse. Ronaldo cerca ancora orgogliosamente un top club per dimostrare che per lui il tempo non esiste e prendersi una rivincita. E così parte la giostra dei rumors: qualcuno spiffera il nome del Chelsea, qualcun altro l’Arsenal e al solito non manca mai chi infila il Psg. Scenari complicati...
Di certo c’è che sul tavolo di CR7 è rimasta l’enorme proposta economica arrivata a giugno dall’Arabia Saudita: trecento milioni per trasferirsi nel deserto, portare lì i suoi colpi e il suo brand, diventare uomo immagine di quel pezzo di mondo dove mancano le tradizioni calcistiche, ma non i mezzi economici e la voglia di organizzare mega eventi e creare business. L’Arabia si candiderà ad ospitare i Mondiali del 2030. Certi Paesi non sono interessati solo all’ultima recita di campioni sfiatati, ma all’immagine planetaria di stelle seguite da centinaia di milioni di followers. Saudita è anche la proprietà del Newcastle. Chissà...