Musah: «L’Italia nel cuore. Vorrei tornarci da protagonista»
«Certo che parlo italiano. Il dialetto veneto? No dai, quello no». Scene da Mondiale, la pancia dello stadio Ahmad Bin Ali, gli occhi del mondo su Timothy Weah ma pure su questo ragazzino che tra sei giorni compie 20 anni. Ecco Yunus Musah, gli States sul passaporto e sulla maglia che indossa, il Ghana nel sangue. E l’Italia nel cuore, se è vero che a Castelfranco Veneto ha vissuto per 10 anni, fino a quando la famiglia si è trasferita per lavoro a Londra. Il suo nome è nel taccuino dell’Inter. Un’operazione che il club vorrebbe anticipare a gennaio se ci fossero le condizioni per un prestito con riscatto da effettuare da luglio in poi. Musah è sulla bocca di tutti: servono almeno 25 milioni per strapparlo al Valencia.
3Quali ricordi ha del nostro Paese?
«Ho passato l’infanzia in Italia, non posso dimenticare. Ho vissuto anni molto buoni della mia vita, ho tuttora tanti amici lì e con loro parlo sempre».
3 Dal Giorgione all’Arsenal: che percorso è stato?
«Sono arrivato da voi che non avevo neppure un anno. Sono nato a New York, nel Bronx. Ma
Sul suo tecnico
i miei genitori per lavoro erano già in Italia, così li ho raggiunti presto. Ed allora è stato naturale cominciare con il calcio».
3Visto che sente sempre i suoi amici in Italia, lo sa quello che si dice da noi?
«Per caso mi sta chiedendo dell’Inter?».
3Esatto.
«Ho sentito e letto anche io molte cose negli ultimi giorni. Ma per la verità il mio agente non mi ha detto nulla a proposito, non posso sapere fino in fondo quanto ci sia di vero».
3Però la cosa le avrà scatenato un pensiero…
«Nella vita non si può mai sapere cosa succede. Certo che mi piacerebbe un giorno tornare da protagonista».
3Lei
ci si vede, nel campionato italiano?
«Forse sì, chissà…».
3Magari
qualche consiglio in merito può chiederlo a Gattuso,
il suo tecnico a Valencia.
«Io e lui parliamo sempre in italiano. Mi sta facendo crescere, è una brava persona e un grande allenatore. Con lui sto acquisendo molta fiducia, sto diventando un giocatore migliore».
«Gattuso mi sta facendo crescere molto: è un grande uomo e un ottimo allenatore»
3Che obiettivo ha, per questo Mondiale?
«Passare il girone, abbiamo solo quello in testa. Dobbiamo farlo, è il nostro traguardo. Ma se giochiamo con la stessa mentalità fatta vedere con il Galles, non ho dubbi».