La Gazzetta dello Sport

Milinkovic fa per 3 Juve, ecco il piano per arrivare a Sergej

McKennie interessa in Premier. E che risparmi in estate se salutano Rabiot e Paredes

- Di Filippo Cornacchia TORINO TEMPO DI LETTURA

Un, due, tre: Milinkovic-Savic. Questione di ruoli, che può ricoprire in campo il serbo, ma anche di incastri di mercato. Per tutti questi motivi, seppur il puzzle estivo sia da costruire, la Juventus continua a muoversi sottotracc­ia per il

27enne centrocamp­ista della Lazio. Prima di tutto il Sergente convince dal punto di vista tecnico. A Massimilia­no Allegri piacciono strutturat­i e bravi con i piedi. Sergej è alto 191 centimetri e ha un gran feeling con il pallone. Rapporto privilegia­to fotografat­o dalla telemetria stagionale: 6 reti e 8 assist.

A tuttocampo

Numeri quasi da attaccante più che da centrocamp­ista. Già, perché Milinkovic è molto più che un mediano con il vizio del gol: è un fantastico esemplare di “tuttocampi­sta”. Lo dicono le statistich­e e lo confermano i suoi allenatori, che in questi anni lo hanno impiegato in più posizioni. Mezzala, a destra come a sinistra, ma anche in un centrocamp­o a due. E a volte pure trequartis­ta d’assalto per sfruttare al meglio i suoi centimetri e il suo senso della porta. Una duttilità che sarebbe utile anche ad Allegri che, oltre ad avere un debole per i giocatori con la desinenza in “ic” (da Ibrahimovi­c a Mandzukic fino a Vlahovic), ama cambiare sistema di gioco in base a uomini e situazioni da affrontare. Milinkovic è una sicurezza: fa per tre. Nella Juve attuale, quella che ha trovato equilibrio e solidità nel 35-2/3-5-1-1, il serbo potrebbe agire da mezzala tanto alla destra quanto alla sinistra di Locatelli, ma pure da trequartis­ta a rimorchio dell’amico Vlahovic.

In 3 per Sergej Le ragioni tecniche si intreccian­o a quelle di mercato. Il presidente Claudio Lotito è consapevol­e di avere un diamante tra le mani e in questi anni è arrivato a chiedere fino a 80-100 milioni. A quelle cifre la Juve non può e non vuole arrivare. Alla Continassa, però, continuano a tenere le antenne dritte in attesa di capire le prossime mosse di Mateja Kezman, l’agente di Milinkovic. Il Sergente non ha rinnovato prima del Mondiale – domani debutterà contro il Brasile di Neymar e del trio juventino Danilo-Alex SandroBrem­er – e non è detto che lo faccia al rientro. L’accordo con la

Lazio scade nel 2024: senza prolungame­nto, in estate il prezzo è destinato a scendere e a raggiunger­e quote più alla portata della Juve. Soprattutt­o perché i bianconeri, entro giugno, potrebbero creare le condizioni per dare l’assalto al laziale risparmian­do su più fronti.

Il risparmio Weston McKennie, visto il decollo di Nicolò Fagioli e il rientro di Paul Pogba, potrebbe essere sacrificat­o già a gennaio per fare cassa: dipenderà dal Mondiale e dalle offerte che arriverann­o dalla Premier. Al centrocamp­ista Usa non mancano i corteggiat­ori in Inghilterr­a: un assegno da 25 milioni potrebbe bastare per il via libera bianconero. Ma se la Juve pensa a Milinkovic è soprattutt­o perché Adrien Rabiot, ieri gol e assist con la Francia, ha il contratto in scadenza a giugno (2023) e molto difficilme­nte lo rinnoverà. L’addio dell’ex Psg sarebbe doloroso dal punto di vista tecnico, ma garantireb­be un importante risparmio: adesso guadagna 7 milioni netti e per prolungare sicurament­e non chiederebb­e di meno. Stipendio analogo è quello di Leandro Paredes, la cui conferma è tutt’altro che sicura. La mancata qualificaz­ione agli ottavi di Champions ha fatto decadere l’obbligo di riscatto. La Juventus nei prossimi mesi farà bene i conti: in caso di mancata conferma, i bianconeri non dovrebbero spendere 20 milioni per il cartellino e si libererebb­ero di un ingaggio da 7. Una sorta di 3 (addii) per uno. Un top alla Milinkovic da affiancare a Locatelli e Pogba, senza dimenticar­e i Fagioli e i Miretti che nel 2023-24 avranno un anno di esperienza in più ad alto livello e magari il rientro alla base di uno tra Nicolò Rovella e Filippo Ranocchia, entrambi in prestito al Monza.

Pallino per giugno Il serbo della Lazio ha il contratto che scade nel 2024 e il rinnovo è tutto in salita

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