Milinkovic fa per 3 Juve, ecco il piano per arrivare a Sergej
McKennie interessa in Premier. E che risparmi in estate se salutano Rabiot e Paredes
Un, due, tre: Milinkovic-Savic. Questione di ruoli, che può ricoprire in campo il serbo, ma anche di incastri di mercato. Per tutti questi motivi, seppur il puzzle estivo sia da costruire, la Juventus continua a muoversi sottotraccia per il
27enne centrocampista della Lazio. Prima di tutto il Sergente convince dal punto di vista tecnico. A Massimiliano Allegri piacciono strutturati e bravi con i piedi. Sergej è alto 191 centimetri e ha un gran feeling con il pallone. Rapporto privilegiato fotografato dalla telemetria stagionale: 6 reti e 8 assist.
A tuttocampo
Numeri quasi da attaccante più che da centrocampista. Già, perché Milinkovic è molto più che un mediano con il vizio del gol: è un fantastico esemplare di “tuttocampista”. Lo dicono le statistiche e lo confermano i suoi allenatori, che in questi anni lo hanno impiegato in più posizioni. Mezzala, a destra come a sinistra, ma anche in un centrocampo a due. E a volte pure trequartista d’assalto per sfruttare al meglio i suoi centimetri e il suo senso della porta. Una duttilità che sarebbe utile anche ad Allegri che, oltre ad avere un debole per i giocatori con la desinenza in “ic” (da Ibrahimovic a Mandzukic fino a Vlahovic), ama cambiare sistema di gioco in base a uomini e situazioni da affrontare. Milinkovic è una sicurezza: fa per tre. Nella Juve attuale, quella che ha trovato equilibrio e solidità nel 35-2/3-5-1-1, il serbo potrebbe agire da mezzala tanto alla destra quanto alla sinistra di Locatelli, ma pure da trequartista a rimorchio dell’amico Vlahovic.
In 3 per Sergej Le ragioni tecniche si intrecciano a quelle di mercato. Il presidente Claudio Lotito è consapevole di avere un diamante tra le mani e in questi anni è arrivato a chiedere fino a 80-100 milioni. A quelle cifre la Juve non può e non vuole arrivare. Alla Continassa, però, continuano a tenere le antenne dritte in attesa di capire le prossime mosse di Mateja Kezman, l’agente di Milinkovic. Il Sergente non ha rinnovato prima del Mondiale – domani debutterà contro il Brasile di Neymar e del trio juventino Danilo-Alex SandroBremer – e non è detto che lo faccia al rientro. L’accordo con la
Lazio scade nel 2024: senza prolungamento, in estate il prezzo è destinato a scendere e a raggiungere quote più alla portata della Juve. Soprattutto perché i bianconeri, entro giugno, potrebbero creare le condizioni per dare l’assalto al laziale risparmiando su più fronti.
Il risparmio Weston McKennie, visto il decollo di Nicolò Fagioli e il rientro di Paul Pogba, potrebbe essere sacrificato già a gennaio per fare cassa: dipenderà dal Mondiale e dalle offerte che arriveranno dalla Premier. Al centrocampista Usa non mancano i corteggiatori in Inghilterra: un assegno da 25 milioni potrebbe bastare per il via libera bianconero. Ma se la Juve pensa a Milinkovic è soprattutto perché Adrien Rabiot, ieri gol e assist con la Francia, ha il contratto in scadenza a giugno (2023) e molto difficilmente lo rinnoverà. L’addio dell’ex Psg sarebbe doloroso dal punto di vista tecnico, ma garantirebbe un importante risparmio: adesso guadagna 7 milioni netti e per prolungare sicuramente non chiederebbe di meno. Stipendio analogo è quello di Leandro Paredes, la cui conferma è tutt’altro che sicura. La mancata qualificazione agli ottavi di Champions ha fatto decadere l’obbligo di riscatto. La Juventus nei prossimi mesi farà bene i conti: in caso di mancata conferma, i bianconeri non dovrebbero spendere 20 milioni per il cartellino e si libererebbero di un ingaggio da 7. Una sorta di 3 (addii) per uno. Un top alla Milinkovic da affiancare a Locatelli e Pogba, senza dimenticare i Fagioli e i Miretti che nel 2023-24 avranno un anno di esperienza in più ad alto livello e magari il rientro alla base di uno tra Nicolò Rovella e Filippo Ranocchia, entrambi in prestito al Monza.
Pallino per giugno Il serbo della Lazio ha il contratto che scade nel 2024 e il rinnovo è tutto in salita
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