Portanova in Tribunale Chiesti 6 anni di carcere per la violenza sessuale
Il talento del Genoa accusato di stupro di gruppo Udienza di circa 9 ore, sentenza il 6 dicembre
Sei anni di carcere: questa la richiesta del pubblico ministero del Tribunale di Siena, Nicola Marini, a carico di Manolo Portanova, centrocampista del Genoa accusato di violenza sessuale di gruppo insieme allo zio Alessio Langella, 24 anni, e altri due soggetti. L’udienza di ieri davanti al gup Ilaria Cornetti, durata circa nove ore, è stata aggiornata al prossimo 6 dicembre, giorno in cui è prevista anche la sentenza. Portanova e Langella hanno scelto il rito abbreviato nel procedimento che li vede coinvolti a seguito della denuncia effettuata da una studentessa per una presunta violenza subìta nella notte del 30 maggio 2021 in un’abitazione di Siena. Un terzo soggetto, Alessandro Cappiello, amico del calciatore, anch’egli presente nell’abitazione, ha scelto invece il rito ordinario, mentre per il quarto e ultimo coimputato, che all’epoca dei fatti era ancora minorenne, è stato aperto un fascicolo presso il Tribunale dei Minorenni di Firenze. I legali di Portanova (presente in aula) e Langella hanno chiesto l’assoluzione dei loro due assistiti.
I fatti
Secondo la ricostruzione dell’accaduto attraverso le indagini, il presunto abuso avrebbe avuto luogo durante una festa, mentre gli accusati hanno da subito sostenuto che ci fosse stata consensualità al rapporto. La ragazza aveva creduto quella sera di incontrare solo il centrocampista del Genoa (ceduto dalla Juve a titolo definitivo per 10 milioni di euro nell’operazione Rovella), ma si sarebbe invece poi trovata di fronte anche gli altri tre coimputati. Subito dopo la denuncia della giovane studentessa dell’Università di Siena, all’inizio di giugno di un anno fa, Portanova era stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, che poi gli erano stati revocati il mese successivo, così da permettergli di poter fare rientro a Genova per sottoporsi alle visite mediche in vista del ritiro rossoblù in Austria, al quale effettivamente aveva poi preso parte con i compagni di squadra.
Rito abbreviato Il giocatore ha reso dichiarazioni spontanee sostenendo la sua innocenza
Audizione
Il 25 luglio scorso, poi, sempre presso il Tribunale di Siena, aveva avuto luogo l’audizione protetta della giovane con la formula dell’incidente probatorio, con una modalità scelta appositamente (il collegamento era avvenuto solo via audio, e non video) per evitare nuovi traumi alla ragazza, che in seguito
all’accaduto aveva riportato lesioni refertate in ospedale, raccontando di un incubo durato oltre mezz’ora, che aveva poi lasciato pesanti conseguenze anche a livello psicologico. Nei mesi successivi era stata proposta ai legali della giovane un risarcimento economico, che però non era stato accettato. Sì è arrivati così all’udienza di ieri: fra due settimane esatte è attesa la sentenza. Da parte della società rossoblù nessun commento ufficiale, come del resto era stata la linea tenuta sino ad oggi dalla dirigenza del Genoa, che ha seguito con discrezione la vicenda,
ma senza mai intervenire. Portanova, anzi, è stato utilizzato con una certa continuità da Blessin sulla linea dei trequartisti (per lui dieci presenze con un gol e due assist in campionato). Ora per Portanova (che ieri in aula ha ribadito la propria innocenza) inizia un breve periodo molto difficile sul piano psicologico, in attesa di un verdetto che può incidere ed avere riflessi, ovviamente, anche sulla sua carriera.