La Gazzetta dello Sport

KOSTIC Spremuto dalla Juve? L’unica paura della Serbia è non averlo

Affaticato o pretattica? Stojkovic è sibillino sul bianconero, ma lancia la sfida: «Senza nessun timore»

- Di Sebastiano Vernazza

Dragan Stojkovic è un allenatore e un uomo di mondo, ne ha viste tante. Da calciatore ha giocato nella Stella Rossa e nell’Olympique Marsiglia, ha navigato nei mari agitati del Marakanà di Belgrado e del Vélodrome. Da tecnico ha lavorato in Giappone e in Cina, ora allena la Serbia, la nazionale del suo Paese, e sa come si fa a mischiare le carte di una vigilia importante, qual è l’attesa di Brasile-Serbia.

Brasile a quattro punte? Ok, ma la difesa? Qualcuno lì deve giocare...

Se davvero ci avessero spiato, non avrebbero visto nulla di che Dragan Stojkovic C.T. DELLA SERBIA

Verità o pretattica? Ieri Stojkovic ha annunciato con solennità: «Voglio essere molto onesto con voi, non ho nulla da nascondere. Filip Kostic è un punto interrogat­ivo, ha un problema muscolare, soffre per un affaticame­nto (pare a un polpaccio, ndr)». Boom. Kostic in dubbio, Kostic salta la prima. In seconda battuta il c.t. ha aggiunto una frase non chiara sulla Juve, il club del giocatore. Si è espresso nella sua lingua madre e il senso corretto si è perso nella traduzione. Ad ogni modo ci sembrava che Stojkovic fosse un filo piccato con la Juventus, forse “colpevole” di aver sovra-impiegato Kostic. Ci è rimasto un dubbio, registriam­o le parole del c.t., ma non le scolpiamo nella pietra, perché pare che Kostic non stia così male e che si sia allenato, almeno in parte. Non ci stupiremmo se stasera lo vedessimo almeno in panchina. Nell’incertezza, precisiamo che il suo posto dovrebbe esser preso da un altro Filip, Mladenovic, esterno sinistro di lungo corso, oggi al Legia Varsavia. Se fosse pretattica? Se fosse una risposta a Tite? Prima di Stojkovic era stato il c.t. del Brasile ad affrontare la conferenza stampa e Tite aveva eluso ogni domanda sulla formazione. Anzi, aveva espressame­nte chiarito di non voler concedere alla Serbia il vantaggio della conoscenza. La vecchia strategia dei “mind games”, i giochi mentali. Depistare e confondere.

Ironia Di sicuro Stojkovic ha spruzzato ironia sul Brasile. «Si presentera­nno con quattro attaccanti? - ha chiesto con un sorriso guascone – Ok, ma la difesa? Qualcuno dovrebbe giocare anche lì». Correzione di rotta: «Scherzo, il Brasile è fortissimo, si gode una generazion­e dorata di giocatori ed è il naturale favorito del nostro girone. La partita però comincerà da 0-0 e possiamo vincerla. Noi non abbiamo paura di nessuno, neppure del Brasile». Una promessa: «Non pratichere­mo marcature individual­i, non è nel mio stile». Battute varie sulla spy story del drone che il Brasile avrebbe usato per sbirciare gli allenament­i dei serbi nei giorni scorsi, una voce infondata che girava: «Non credo che ci abbiano guardato, chi siamo noi perché loro ci spiino? I brasiliani sono una super potenza del calcio. E se anche lo avessero fatto, non avrebbero visto niente di speciale (altro ghigno, ndr)». Tra saggezza e sarcasmo, Stojkovic è un degno discendent­e di un altro serbo disincanta­to, l’immenso Vujadin Boskov.

Ital-Serbia La Serbia è imbottita di giocatori della nostra Serie A. Tra i 26 convocati ce ne sono undici: i due Milinkovic-Savic, Vanja portiere del Torino e Sergei centrocamp­ista della Lazio; Milenkovic e Jovic della Fiorentina;

Lukic e Radonjic del Torino; Ilic e Lazovic del Verona; Kostic e Vlahovic della Juventus; Djuricic della Samp. Contro il Brasile, i Milinkovic e Milenkovic dovrebbero essere titolari, assieme a Lukic, a Ilic e a Vlahovic, anche se a centrocamp­o Gudelj del Siviglia potrebbe giocare al posto di Ilic o di Lukic. Vlahovic è annunciato in condizioni brillanti, il riposo nelle ultime settimane alla Juve gli ha fatto bene, a quanto pare. La pubalgia è stata curata al meglio. Non è chiaro con chi farà reparto Vlahovic. Aleksandar Mitrovic, l’”altro” centravant­i, uomo-gol del Fulham, ha recuperato dall’infortunio ed è a disposizio­ne, ma forse Stojkovic lo preserverà per un’entrata a gara in corso. All’inizio la Serbia dovrebbe virare su un attacco 2-1 con Tadic e Sergei Milinkovic Savic dietro Vlahovic, non crediamo che Stojkovic osi il doppio “nove” proprio contro il Brasile. Che, droni o non droni, da mesi studia a fondo i serbi. Una parte dello staff di Tite si è dedicata soltanto a loro, e alla Svizzera e al Camerun, gli avversari successivi. Nell’analisi sono stati coinvolti i migliori specialist­i. Della Serbia i brasiliani temono in particolar­e i cross per i colpi di testa di Mitrovic, Milinkovic Savic e Vlahovic, e l’attacco alla profondità dello stesso Vlahovic. L’utilizzo o meno di Kostic sposta abbastanza, la Serbia perderebbe un gran fornitore di palloni dalla sinistra. Ecco perché il giallo Kostic della vigilia ha una sua ragione d’essere.

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Lo juventino Filip Kostic, 30 anni, debuttò con la Serbia nel giugno 2015
GETTY In nazionale da sette anni: ha giocato 50 partite Lo juventino Filip Kostic, 30 anni, debuttò con la Serbia nel giugno 2015

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