Generazione 2000 Da Pellegri a Singo Toro sull’onda verde E ora tocca a Ilkhan
Nel 2023 Juric lancerà il turco Già tanti giovani protagonisti
Chi fosse alla ricerca di prove che giovane può essere bello, riapra l’almanacco e si guardi alle spalle. C’è bisogno di tornare appena di un soffio indietro nel tempo. Un mese fa, il 23 ottobre: a Udine, Ivan Juric schierò una delle formazioni del Torino con l’età media più bassa dell’ultimo decennio granata in Serie A (età media di 24 anni e 118 giorni). Per essere proprio precisi, è stato finora il quinto undici di partenza più giovane della Serie A. Quella domenica, il Toro aveva una difesa tutta di poco più che ventenni, con Zima (nato nell’anno 2000) e i due classe 1999 Buongiorno e Schuurs. A centrocampo si affidava alla regia del 2001 Ricci, davanti Pietro Pellegri, il centravanti italiano più forte della generazione 2001. Non c’era nessun trentenne tra i titolari. Anzi, il più “anziano” era il russo Aleksej Miranchuk, nato il 17 ottobre 1995. Come è finita quella domenica, lo ricorderanno tutti. Uno dei Toro più giovane degli ultimi anni era riuscito a vincere (punteggio di 1-2) in casa dell’Udinese rivelazione dell’inizio di campionato. E chi fu l’uomo di copertina di quella domenica? Proprio Pellegri, un ragazzone nato nel secondo millennio.
Toro a Duemila In fin dei conti, è proprio questo l’elemento che, pur in mezzo a tanti aspetti qualificanti, sta colorando maggiormente il secondo anno di governo di Juric: un ricambio generazionale che, ormai, può dirsi completato. Certo, è stato graduale, si è avviato un biennio fa e oggi fa del Torino il secondo organico più giovane della Serie A: nel suo complesso, la media età della rosa è di 24 anni e 83 giorni. Il Toro è preceduto in Serie A solo dal Lecce. Tre campoi. pionati fa, nella primavera della stagione 2019-2020, i granata avevano una media età della rosa al completo di 27 anni e oltre 300 giorni. Più di tre anni di media “tagliati” in un biennio è un’eternità. Significa aver sostituito una generazione all’interno dello spogliatoio. D’altronde, la rosa granata parla chiaro: oggi Juric ha ben tredici calciatori under 23, cioè nati dal 1999 in
E tra questi spicca anche il capitano Alessandro Buongiorno. Tredici under 23 su ventotto calciatori: la metà dell’organico.
I giovani giocano Tredici su ventotto, sì d’accordo: ma non si tratta solo di figurine o riempitivi. Nel Toro di oggi i giovani giocano, diventano protagonisti e si guadagnano anche la Nazionale, come testimonia la scalata di Ricci. Nella classifica delle squadre del campionato formulata in base all’età media delle formazioni titolari, i granata sono al terzo posto. Vuol dire che, con i suoi 25 anni e 216 giorni, il Torino comincia le partite puntando sempre sui suoi talenti e sulla gioventù. Davanti, in questo ranking, ci sono Lecce (24 anni e 218 giorni) ed Empoli (25 anni e 107 giorni). Tradotto: nel Toro di Juric i giovani giocano e si valorizzano. Esempi: Buongiorno e Schuurs sono due colonne, Zima è in crescita, Singo ha chiuso l’ultimo mese di campionato in maniera solida, Ricci e Pellegri sono due titolari, Adopo ha trovato la sua dimensione per la prima volta in carriera in Serie A. Gemello presto sarà promosso a dodicesimo. Seck ha avuto diverse opportunità, il 2002 Garbett è stato già buttato dentro. Per Juric il rammarico più grosso, finora, sembra sia stato quello di non aver dato ancora tanto spazio al diciottenne turco Ilkhan (4 presenze). Un centrocampista 2004 con personalità e buona tecnica: per il Toro è incedibile, le valutazioni di Juric sul suo conto sono lusinghiere. Il talento c’è tutto: Juric sta studiando un piano affinché, nel nuovo anno, potrà intraprendere la strada fatta dai compagni. Avrà senza dubbio più spazio: nel 2003 toccherà a Ilkhan.