Fondo, ali, fiancate: le idee di Maranello che hanno funzionato
Il secondo posto di Leclerc al GP di Abu Dhabi, corroborato dal quarto di Sainz, hanno consacrato la posizione di vicecampione del monegasco e la seconda nel campionato Costruttori della Ferrari. Un buon viatico in prospettiva 2023, nella fase in cui già numerose componenti della nuova monoposto sono state disegnate e di cui è iniziata la produzione. Se il bilancio sportivo non può essere ritenuto totalmente soddisfacente, quello tecnico in realtà potrebbe essere considerato più positivo su specifici aspetti. È noto, avendolo confermato lo stesso Mattia Binotto nell’immediato dopo gara di Abu Dhabi, che la Ferrari ha bloccato presto rispetto alla concorrenza lo sviluppo della F1-75.
Ali e fondo Però è possibile individuare tra le evoluzioni introdotte sulla monoposto quelle che hanno avuto un effetto positivo, in termini prestazionali e più in generale di irrobustimento della
competitività su diversi tracciati. L’attenzione dell’ufficio tecnico di Maranello, al netto dello sviluppo della power unit per quanto riguardava la componente elettrica, si è focalizzata sull’aerodinamica. Da un lato, gli sviluppi per adattare l’auto ai singoli circuiti hanno visto la realizzazione di sei tipi diversi di ala posteriore. Tutti hanno funzionato egregiamente in relazione alle specifiche esigenze di impiego. Ma il focus principale è stato quello posto sul fondo, vera area da cui estrarre la performance. È infatti utile ricordare che dal fondo si ottenga quasi il 75% del carico totale, dunque un incremento della sua efficienza anche limitato può costituire un vantaggio in termini cronometrici. Da Baku si sono succeduti gli interventi più rilevanti, prima uno legato alla diversa profilatura del diffusore, atta non solo a migliorare l’estrazione dell’aria dal fondo ma anche a ridurre parzialmente gli effetti dei saltellamenti. Non ha riguardato il fondo, ma non per questo è stata meno efficace, la riprofilatura posteriore delle
fiancate a Silverstone, con l’intento di ridurre il bloccaggio aerodinamico posteriore e incrementare l’efficienza del profilo inferiore dell’ala.
Prove 2023
L’ultima evoluzione del fondo in realtà è stata solo provata ad Abu Dhabi: riguarda l’aggiunta di un profilo nella zona del marciapiede davanti alle ruote posteriori. Il test svolto il venerdì con la F1-75 profondamente strumentata ha promosso a pieni voti questa soluzione che garantisce una migliore gestione del flusso diretto verso il retrotreno. Costituisce l’ultimo elemento che doveva essere definito per poter deliberare il fondo della monoposto che sta nascendo a Maranello con il numero di progetto 675. Un tassello, di importanza strategica, per ottenere quell’equilibrio che nella seconda parte della stagione era parso sempre più precario, causando un netto peggioramento del degrado degli pneumatici su molti tracciati.