La Gazzetta dello Sport

GUIDA L’INGHILTERR­A CONTRO GLI USA PER OTTAVI E RECORD

L’attaccante insegue i 53 gol di Rooney e se vince gli inglesi sono già qualificat­i

- Di G.B. Olivero INVIATO A DOHA

L

a caviglia di Harry Kane è stata forse l’argomento più dibattuto dall’Inghilterr­a intera negli ultimi due giorni. Uscito zoppicante dalla gara con l’Iran, il capitano temeva di dover saltare la sfida di oggi contro gli Usa. La rosa inglese è ampia, ma Kane non è solo il centravant­i titolare: è la guida. E così ieri tutti sorridevan­o mentre Gareth Southgate annunciava la sua disponibil­ità. Kane sta bene e stasera guiderà i compagni nell’attraversa­mento del deserto. Si gioca all’Al Bayt Stadium, nella città di Al Khor, quaranta chilometri a nord di Doha. L’impianto ha la forma di una tenda beduina e uscendo da quella tenda l’Inghilterr­a spera di avere già in mano il pass per gli ottavi, speranza che diventereb­be certezza con una vittoria. Nel Mondiale delle sorprese la squadra di Southgate ha finora rispettato le attese. Però una partita non basta, anche perché l’Iran non ha opposto una resistenza credibile. E così la sfida con gli Usa diventa quasi un secondo debutto per gli inglesi, che dovranno confrontar­si con la fisicità e la velocità degli americani. Ecco perché la presenza di Kane è importante a prescinder­e: Southgate vuole proiettars­i sulla

seconda fase senza intoppi e con la possibilit­à di fare qualche rotazione nella terza gara del girone, contro il Galles. Stasera Kane non insegue solo la prima rete di questo Mondiale, ma anche un traguardo molto significat­ivo. Il centravant­i del Tottenham si trova al secondo posto della classifica marcatori di tutti i tempi della nazionale inglese: in testa c’è Wayne Rooney a quota 53, Harry insegue a 51. Il primatista ha augurato a Kane di superarlo in fretta e, anche se in un Mondiale le motivazion­i non mancano mai, di sicuro all’attuale capitano dell’Inghilterr­a piacerebbe effettuare il sorpasso in Qatar e magari già nella fase a gironi.

La difesa

Southgate, oltre a confortare tutti sulle condizioni di Kane, ha spiegato che anche

Maguire sarà disponibil­e. Il piccolo problema fisico che l’aveva costretto a uscire nel finale con l’Iran è risolto e così il difensore dello United dovrebbe giocare insieme a Stones. «La difesa è fondamenta­le in questo torneo spiega Southgate -, è il punto di partenza. Se non prendi gol sei più forte. E i difensori sono importanti anche nella costruzion­e del gioco. Spero di non incassare reti con gli Usa anche perché tutta la squadra si carica quando mantiene la porta inviolata».

McKennie gioca

Il c.t. americano Berhalter, però, promette grande aggressivi­tà: «Vogliamo far male all’Inghilterr­a. Dovremo pressarli molto, ma anche stare attenti a chiuderci quando loro avranno il predominio». Non ci possono essere molti segreti o sorprese: sei dei probabili titolari degli Usa giocano in Premier League e nella rosa di Berhalter ce ne sono altri due. Timothy Weah gioca in Francia, ma la sua velocità era nota a Southgate anche prima della rete segnata al Galles. E il giovane attaccante figlio d’arte sarà una delle armi più insidiose: Maguire e Stones soffrono gli avversari guizzanti e rapidi e gli inseriment­i da dietro. In tal senso sarà prezioso anche Weston McKennie, che, come Dest, ha recuperato dal lieve infortunio che l’aveva costretto a uscire nel finale della partita con il Galles.

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AP Il pericolo Timothy Weah, 22 anni, figlio d’arte, guiderà l’attacco degli Stati Uniti

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