ITALIA QUASI PERFETTA ADESSO IN COPPA DAVIS PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO
on c’è nulla da fare: malgrado la formula ridicola, gli orari senza senso e un’organizzazione quantomeno rivedibile, le farfalle nello stomaco che provocano le emozioni della Coppa Davis non sono replicabili da nessun torneo, nemmeno da uno Slam. Per questo mi sono esaltato di fronte all’impresa dell’Italia, vivendo le stesse sensazioni che provavo quando stavo in panchina.
Era evidente che per battere gli Stati Uniti in assenza dei nostri due migliori giocatori c’era bisogno da parte di tutti gli altri di una prestazione al limite della perfezione, elevando il rendimento rispetto agli standard stagionali: un fenomenale Sonego e lo straordinario doppio azzurro
dei veterani Fognini e Bolelli hanno senza dubbio giocato le loro migliori partite dell’anno nel giorno in cui serviva di più. In particolare, il piemontese ha sorpreso per la solidità mostrata, dopo che in altre occasioni, in Coppa, si era fatto travolgere dalla tensione e dalle eccessive aspettative. L’inizio titubante di Tiafoe gli ha certamente fatto capire che la partita era alla sua portata, così non si è mai irrigidito sotto il peso della pressione, conservando la fluidità tecnica necessaria per portare alla squadra il primo, preziosissimo punto. Lorenzo non era tra i convocati prima che Sinner e Berrettini dessero forfeit, ma ha sempre avvertito la fiducia dell’ambiente e probabilmente tornare nella mischia dopo qualche giorno di vacanza e senza il tempo di pensare troppo lo ha caricato di energia
positiva, e gli va dato atto di aver effettuato, nei giorni scorsi, una preparazione accelerata ma sicuramente efficace. La sconfitta di Musetti rientra nelle normali dinamiche del tennis, perché maturata contro un avversario più forte: ma il carrarese ha giocato comunque un match di sostanza che non avrà alcuna ripercussione negativa sul suo rendimento in semifinale. Potremmo invece aprire un libro sulle scelte del capitano Usa Mardy Fish in doppio, o ringraziare Sock per il pomeriggio orribile, però Fognini e Bolelli hanno dimostrato perché in carriera sono stati capaci anche di vincere uno Slam: hanno mantenuto un rendimento elevatissimo, non hanno consentito agli avversari in difficoltà di rientrare in qualche modo in partita, sono stati solidissimi mentalmente e letali in risposta.
Una prestazione di squadra che deve renderci orgogliosi e che sarebbe meraviglioso veder ripetuta anche in semifinale. Del resto, quando arrivi tra le quattro squadre più forti del mondo, il pronostico diventa un fattore relativo:
tutte possono sperare di sollevare la preziosa Insalatiera d’argento e le sfide si decidono su un paio di punti. Per questo la giornata di Sonego, Musetti, Fognini e Bolelli può farci sognare: quest’Italia non deve porsi alcun limite.
Sonego fenomenale, il doppio Bolelli-Fognini su alti livelli: ora gli azzurri abbiano fiducia