La Gazzetta dello Sport

ITALIA QUASI PERFETTA ADESSO IN COPPA DAVIS PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO

- VOLÉE DI di PAOLO BERTOLUCCI

on c’è nulla da fare: malgrado la formula ridicola, gli orari senza senso e un’organizzaz­ione quantomeno rivedibile, le farfalle nello stomaco che provocano le emozioni della Coppa Davis non sono replicabil­i da nessun torneo, nemmeno da uno Slam. Per questo mi sono esaltato di fronte all’impresa dell’Italia, vivendo le stesse sensazioni che provavo quando stavo in panchina.

Era evidente che per battere gli Stati Uniti in assenza dei nostri due migliori giocatori c’era bisogno da parte di tutti gli altri di una prestazion­e al limite della perfezione, elevando il rendimento rispetto agli standard stagionali: un fenomenale Sonego e lo straordina­rio doppio azzurro

dei veterani Fognini e Bolelli hanno senza dubbio giocato le loro migliori partite dell’anno nel giorno in cui serviva di più. In particolar­e, il piemontese ha sorpreso per la solidità mostrata, dopo che in altre occasioni, in Coppa, si era fatto travolgere dalla tensione e dalle eccessive aspettativ­e. L’inizio titubante di Tiafoe gli ha certamente fatto capire che la partita era alla sua portata, così non si è mai irrigidito sotto il peso della pressione, conservand­o la fluidità tecnica necessaria per portare alla squadra il primo, preziosiss­imo punto. Lorenzo non era tra i convocati prima che Sinner e Berrettini dessero forfeit, ma ha sempre avvertito la fiducia dell’ambiente e probabilme­nte tornare nella mischia dopo qualche giorno di vacanza e senza il tempo di pensare troppo lo ha caricato di energia

positiva, e gli va dato atto di aver effettuato, nei giorni scorsi, una preparazio­ne accelerata ma sicurament­e efficace. La sconfitta di Musetti rientra nelle normali dinamiche del tennis, perché maturata contro un avversario più forte: ma il carrarese ha giocato comunque un match di sostanza che non avrà alcuna ripercussi­one negativa sul suo rendimento in semifinale. Potremmo invece aprire un libro sulle scelte del capitano Usa Mardy Fish in doppio, o ringraziar­e Sock per il pomeriggio orribile, però Fognini e Bolelli hanno dimostrato perché in carriera sono stati capaci anche di vincere uno Slam: hanno mantenuto un rendimento elevatissi­mo, non hanno consentito agli avversari in difficoltà di rientrare in qualche modo in partita, sono stati solidissim­i mentalment­e e letali in risposta.

Una prestazion­e di squadra che deve renderci orgogliosi e che sarebbe meraviglio­so veder ripetuta anche in semifinale. Del resto, quando arrivi tra le quattro squadre più forti del mondo, il pronostico diventa un fattore relativo:

tutte possono sperare di sollevare la preziosa Insalatier­a d’argento e le sfide si decidono su un paio di punti. Per questo la giornata di Sonego, Musetti, Fognini e Bolelli può farci sognare: quest’Italia non deve porsi alcun limite.

Sonego fenomenale, il doppio Bolelli-Fognini su alti livelli: ora gli azzurri abbiano fiducia

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Simone Bolelli e Fabio Fognini si abbraccian­o dopo la decisiva vittoria nel doppio ai quarti di finale di Coppa Davis contro gli Usa
Battuti gli Stati Uniti Simone Bolelli e Fabio Fognini si abbraccian­o dopo la decisiva vittoria nel doppio ai quarti di finale di Coppa Davis contro gli Usa

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