La Gazzetta dello Sport

«PIOLI E GIROUD COPPIA PERFETTA THEO SARÀ IL No 1 MILAN DA TITOLO»

Il grande ex: «Lo stile dell’allenatore si sposa con le qualità di Olivier Scudetto? Il Napoli non reggerà...»

- Luca Bianchin INVIATO A DOHA (QATAR)

arcel Desailly, quando entra in scivolata, fa male. Leggere per credere: in arrivo giudizi decisi su Maignan, Vlahovic, soprattutt­o su Rafa Leao.

3Da ex milanista che guarda il Mondiale, il meglio al mondo, un giudizio: quanto vale questo Milan?

«Mi piace il mix tra giovani ed esperti. Va bene vincere lo scudetto ma la cosa più difficile è consolidar­si. Qui si vede che si stanno ricreando le basi degli anni Ottanta e Novanta, quando era il club migliore al mondo. Il Milan è di nuovo vivo».

3Da francese, Maignan è uno dei 5 portieri migliori al mondo?

«Ora no, perché è infortunat­o. Per il Milan però è super importante e può migliorare ancora tantissimo».

3 Theo Hernandez può diventare il terzino più forte del mondo?

«Sì, ha questa capacità di essere un camaleonte, di cambiare la sua funzione all’interno della squadra».

3 Che dire dell’evoluzione di Giroud?

«Lo stile di Pioli è perfettame­nte in linea con le sue qualità e il Milan aveva bisogno di un calciatore di esperienza, capace di fare la differenza nei momenti importanti. Perfetti uno per l’altro».

3C’è qualcosa di Henry in Leao?

«Calma, qui si parla di Henry. A me sembra che Leao sia diventato una star ancora prima di diventare una star. Ha un potenziale enorme ma non mi dà l’impression­e di essere spietato. Thierry e Zizou volevano essere i migliori, io chiedo a Leao di forovunque... giare il suo carattere: al momento il paragone non ci sta».

3Tre domande sulla A. La prima: vince il Napoli?

«Amo la loro energia ma dubito che possano tenere psicologic­amente fino alla fine. Non hanno la rosa per reggere. Juve e Milan possono approfitta­rne».

3La seconda: quali calciatori la colpiscono?

«Non ho dei preferiti ma mi piace Tonali, col suo numero 8. E Chiesa: ho giocato contro suo padre, Federico è la copia carbone».

3 La terza: la A ormai è un campionato formatore. Kvara, Vlahovic, Lautaro. Chi può diventare un campione?

«Lautaro può farlo. A me piace molto Vlahovic ma vuole davvero diventare il migliore? Mbappé e Haaland mostrano di sì, mentre Vlahovic per intensità sembra un tono sotto. Nonostante questo, ha testa, piede e il talento per essere un Van Basten della sua epoca».

3 Chi vince il Mondiale? Chi sarà il miglior giocatore?

«Il mio favorito è il Brasile, quindi devo dire Neymar… anche se penso che il migliore possa essere Mbappé: è una bomba atomica». 3La

Francia, soprattutt­o prima degli infortuni, era impression­ante. Forse la Francia più forte di sempre?

«No, è un po’ in difficoltà con gli infortuni, Didier deve trovare una soluzione. Nel 2018 ha inventato quel 4-2-3-1 equilibrat­o, con Matuidi a sinistra. Vedremo, vincere due Mondiali in fila è difficile ma certo, hanno un talento immenso».

3 Come finirebbe tra questa Francia e quella del ’98?

«Ah, nel ‘98 avevamo Zidane! La ciliegina sulla torta. Mbappé però nel tempo può addirittur­a sorpassarl­o, anche se Zizou aveva un savoir fair con la palla magico».

3I

preferiti di Desailly?

«De Bruyne, Mbappé e Neymar».

3E tra i giovani?

«Mi piace questa generazion­e spensierat­a alla Foden. Ci sono grandi talenti come Tchouameni, Son. Io amo il calcio moderno. Al contrario di molti miei coetanei, penso che tecnicamen­te la nuova generazion­e sia qualcosa di diverso».

3Messi

e CR7 negli Anni 90 sarebbero stati così determinan­ti? «Sarebbero stati meno protetti. Maradona ha preso dei colpi Pelé è stato il migliore per la sua generazion­e, Maradona per la propria, poi Ronaldo il brasiliano davanti a Zidane, poi questi due. Ora tocca a Mbappé e Haaland».

3E invece, tra i giocatori meno vistosi, che cosa c’è di Desailly in Tchouameni e Camavinga?

«Hanno più talento di me nella gestione della palla e poi sono centrocamp­isti puri. Io ero un difensore evoluto in mediano. Col tempo possono diventare migliori di me».

3Allora, cerchiamo un erede. A chi starebbe bene il suo vecchio soprannome, “La Roccia”?

«In mezzo al campo non ci sono più giocatori come me. Io basavo tutto sulla forza. Mi viene in mente Van Dijk: è tra i migliori».

Maignan non è ancora tra i primi 5 al mondo, ma può crescere tanto

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