Trasformato dalla cura Juric Linetty a caccia di altre rivincite A tutto Toro
È andato a mille scalando gerarchie Ora vuole riconquistare la Polonia
Quel giovedì spazzò via la delusione con un sorriso. Silenzioso, senza aggiungere una parola, come ha abituato chi lo conosce bene. Era il 10 novembre, quella mattina Karol Linetty si trovava al Filadelfia. Gli consegnarono la notizia arrivata da Varsavia: il Mondiale avrebbe dovuto vederlo in televisione. In fondo, aveva già capito l’aria che tirava dai messaggi whatsapp con i compagni di nazionale. Delusione forte e comprensibile: il 20 ottobre figurava nella lista dei 47 pre-convocati del c.t. polacco Czeslaw Michniewicz, negli otto anni precedenti aveva fatto tutto il cammino con la Polonia. Nelle qualificazioni c’era quasi sempre stato, segnando pure due gol (a San Marino e all’Albania). Il giorno prima di quel giovedì, tra l’altro, aveva guidato il Toro alla vittoria casalinga contro la sua ex Sampdoria. Tre giorni dopo, domenica 13 novembre, a Roma, ha risposto a distanza al c.t. Michniewicz: perché all’Olimpico, nella casa di Mourinho, ha giocato una delle sue più belle partite degli ultimi tre anni. Ha corso ovunque, ha trascinato il Toro, ha segnato il gol (di testa, evento raro per lui) con il quale i granata hanno rischiato anche di fare l’impresa nella Capitale.
Rivincite L’immagine di questi giorni di Linetty che ci è arrivata da Varsavia lo ritrae sereno e tranquillo. In linea con lo spirito dell’uomo, padre di due bambine. Ma anche determinato: la fotografia è stata scattata in un centro sportivo della capitale polacca, dove Linetty sta passando gli ultimi giorni di vacanza rimasti (il 28 raduno al Filadelfia) seguendo il programma di allenamento consegnatogli da Ivan Juric, prima del rompete le righe. Dopo la delusione mondiale, vuole andare a caccia di rivincite. Se c’è un argomento sul quale questo centrocampista si è specializzato è proprio quello delle rivincite. La prima, e forse la più bella, se l’è conquistata a Torino. Era arrivato tre stagioni fa, voluto da Marco Giampaolo. Nel primo anno granata è un flop: delude le elevate aspettative. Lo scorso anno con Juric parte discretamente, poi in primavera scivola un po’ fuori dai radar. Quest’anno sta firmando il suo completo riscatto. È continuo dalla prima giornata, molte belle partite, tantissima corsa e quel pizzico di cattiveria che gli ha fatto riguadagnare il Toro. A Roma la sua prova più bella.
Innamorato Oggi Linetty è senza dubbio uno dei calciatori della vecchia guardia, tra i pochi superstiti, ai quali il metodo Juric (di pensiero, di lavoro, di allenamento) ha portato maggiore beneficio. Non troppo tempo fa, proprio Ivan Juric lo ha pubblicamente e definitivamente promosso. Di lui aveva detto: «Lino ci ha conquistato tutti con il suo lavoro nell’ultimo anno. Nonostante
non abbia giocato per tre o quattro mesi, è sempre stato sul pezzo durante gli allenamenti. Ora gioca e lo fa bene. Sono contento per lui». Juric si è innamorato di Karol, Linetty si è innamorato di Juric. Anche il mondo Toro ha, un po’ alla volta, riscoperto un altro Linetty: ragazzo solare, sempre sorridente, uno di quelli che all’interno di un gruppo ci sta bene e fa bene allo spogliatoio. In campo la cura Juric lo ha trasformato in una pedina sulla quale poter far riferimento. Lì, quel suo sorriso scompare e inizia a lottare: dopo le prime quindici giornate della Serie A, è il quinto calciatore con il maggior numero di falli del campionato. Dopo la delusione mondiale, ora sta voltando pagina. Adesso la testa è già solo sul Toro e sul futuro. Poi, un giorno, si prenderà una rivincita pure a Varsavia. Un’altra.