La Gazzetta dello Sport

«È IL MOMENTO PIÙ DIFFICILE» NEYMAR MONDIALE A RIS

Una lesione ai legamenti della caviglia: la Seleçao spera nel recupero per gli ottavi, ma teme che non possa farcela Il 10: «Farò tutto per tornare»

- Di Sebastiano Vernazza

Le parole del dottor Rodrigo Lasmar suonano sinistre, nel tramonto qatariota. Pomeriggio di ieri, stadio Grand Hamad, il campo base del Brasile al Mondiale. Il medico della Seleçao parla a reti unificate: «Gli esami (una risonanza magnetica, ndr) hanno mostrato una lesione legamentos­a della caviglia destra di Neymar, assieme a un piccolo edema osseo, e una lesione legamentos­a mediale nella caviglia sinistra di Danilo. I giocatori sono sotto trattament­o (fisioterap­ia in dosi massicce, ndr). È importante mantenere la calma e la tranquilli­tà. Non avremo Neymar e Danilo nella prossima partita (con la Svizzera, ndr), ma continuere­mo a curarli perché vogliamo recuperarl­i per la Coppa». In realtà Ney e Danilo non ci saranno neppure col Camerun, gara dell’ultima giornata dei gironi. Lo scenario è fosco, ogni ipotesi plausibile. Oggi il Mondiale di Ney è un’incognita, è a rischio.

Quanto lo picchiano

“Lesione legamentos­a” è la diagnosi e l’interessam­ento dei legamenti richiede cautela e giorni. Quanti? Dipende. Da ieri Ney e Danilo lavorano coi fisioterap­isti e i medici per accorciare i tempi, ma non si può forzare una caviglia acciaccata nei legamenti e con un edema osseo come nel caso della “camisa 10” brasiliana. Giovedì Neymar ha lasciato il Lusail sulle proprie gambe, camminava senza problemi, ma un conto è passeggiar­e e un altro guerreggia­re in campo. Neymar è il bersaglio numero uno di ogni rivale. Lo picchiano senza pietà. È stato il giocatore che nella prima giornata del Mondiale ha subito più falli: 9. Nove falli in 79 minuti assomiglia­no a un tiro al piccione. L’entrata dell’infortunio gliel’ha inferta Milenkovic, difensore serbo della Fiorentina. Non criminaliz­ziamo nessuno e non crediamo che Milenkovic volesse fargli male. Neymar però sembra sul serio l’ultimo dei mohicani. Lo menano senza riguardo alcuno. Messi e Ronaldo non ricevono tanti colpi, forse sono bravi a scansarli. Neymar tende a trattenere il pallone, ma non è un crimine godersi la palla, e andrebbe tutelato di più.

Messaggio Ieri Ney ha fatto un post su Instagram: «L’orgoglio e l’amore che provo quando indosso la maglia (del Brasile, ndr) è inspiegabi­le. Se Dio mi desse l’opportunit­à di rinascere in un Paese, sceglierei il Brasile. Niente nella mia vita è stato scontato o facile, ho sempre dovuto inseguire i miei sogni e i miei obiettivi. Non augurare mai del male a qualcuno, ma aiuta chi soffre. Oggi vivo uno dei momenti più difficili della mia carriera... e di nuovo in una Coppa del Mondo. Soffro per un infortunio fastidioso, fa male, ma sono sicuro che avrò la possibilit­à di tornare per aiutare il mio Paese, i miei compagni e me stesso. Ho aspettato tanto tempo perché il nemico mi abbattesse in quel modo? Mai! Io sono il figlio del Dio dell’Impossibil­e e la mia fede è infinita».

Maledizion­e Brasile 2014, il Mondiale di casa: Neymar esce di scena ai quarti, un fallo del colombiano Zuniga gli procura la frattura di una vertebra lombare. Unica triste consolazio­ne, Ney evita la mattanza in semifinale, l’1-7 con i tedeschi. Russia 2018, il Mondiale della rivincita: Neymar ci arriva frenato. È riemerso da un brutto infortunio alla caviglia destra, sempre quella. In Russia segna e firma assist, ma nei quarti il Brasile si arrende al Belgio. Mondiale 2022, Qatar: siamo alla cronaca. Neymar azzoppato da Milenkovic. Gonfiore, lacrime, vittoria rovinata. La maledizion­e dei Mondiali, a Neymar non ne è andato dritto uno. Questa edizione rimane aperta, non è escluso che possa rimetterci piede, anche se oggi è difficile immaginare che ci riesca. A questo punto Ney dovrà forse rivedere i piani. Aveva giocato sull’equivoco: «Affronterò questo Mondiale come se fosse l’ultimo», disse qualche settimana fa. E se lo vincesse, sarebbe l’ultimo sul serio. In caso contrario può darsi che la rabbia gli dia la forza per riprovarci nel 2026,

Maledizion­e Nel 2014 frattura di una vertebra ai quarti, quattro anni dopo in Russia eliminato dal Belgio

quando avrà 34 anni, età ancora accettabil­e.

Cosa mancherà La mancanza di Ney per il Brasile è una brutta botta. Come se l’Argentina 1986 avesse perso Maradona, fatte le giuste proporzion­i. O, per restare alla Seleçao, come se all’allora c.t. Parreira fosse venuto meno Romario al Mondiale 1994. Neymar impersona il 10 classico che non può mai mancare nel Brasile. Attira frotte di avversari su di sé e apre spazi altrove, salta l’uomo, mostra abilità non replicabil­i. E poi c’è lo spogliatoi­o. A 30 anni Neymar è diventato il leader-animatore della Seleçao. Thiago Silva è il capitano che dispensa saggezza. Altri “vecchi” non mancano, incluso il 39enne Dani Alves. Neymar però è il capobanda, “sovrintend­e” ai ragazzi del gruppo e con Paquetà detta i tempi della musica. Sotto quest’aspetto continuerà a farsi sentire, ma non sarà lo stesso, sia a lui sia ai compagni mancherà la condivisio­ne delle gare. Un colpo duro, gli altri dovranno compensare. Per esempio Rodrygo, il probabile sostituto, e Vinicius, chiamato a un salto di leadership: senza o Ney, l’uomo immagine diventa Vini, coi suoi sprint alla Bolt e ad alta qualità. E Richarliso­n. La doppietta ha ammantato di luce nuova l’attaccante voluto da Conte al Tottenham. Nulla è perduto, il sogno della sesta Coppa resta possibile, ma il danno è oggettivo e non possiamo sapere oggi quanto inciderà domani.

 ?? AFP ?? Che dolore Neymar junior, 30 anni, a terra dolorante dopo l’intervento del serbo Milenkovic
AFP Che dolore Neymar junior, 30 anni, a terra dolorante dopo l’intervento del serbo Milenkovic
 ?? ?? Lo sconforto del numero 10
Da sinistra Neymar, preoccupat­o in panchina, al fianco di Lucas Paquetá, 25 anni
Lo sconforto del numero 10 Da sinistra Neymar, preoccupat­o in panchina, al fianco di Lucas Paquetá, 25 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy