Rodrygo in pole scalda i motori Ma è Paquetà l’opzione regista
Tite dovrebbe scegliere l’attaccante del Real però valuta altre strade
Rodrygo, Rodrygo, fortissimamente Rodrygo. Il 21enne attaccante del Real Madrid è il candidato numero uno alla sostituzione di Neymar nelle prossime due partite. Già l’altra sera, contro la Serbia, Tite ha imboccato questa direzione. Il commissario tecnico ha sostituito Vinicius con Rodrygo alla mezz’ora della ripresa, per inserirlo all’ala. Quando Neymar è uscito per l’infortunio, Tite ha immesso Antony - ieri fermo per precauzione, onde evitare un altro infortunio -, ma ha chiesto a Rodrygo di muoversi sulla trequarti dietro Gabriel Jesus, entrato per Richarlison. Un tourbillon con indicazione incorporata: Rodrygo è l’indiziato numero come vice Neymar.
La scuola Santos
Il ragazzo è cresciuto nel Santos, club reso universale da Pelé, lì cresciuto e decollato. Oggi Rodrygo è classificato come “ponta”, termine calcistico brasiliano che non significa punta, ma ala, però ha qualità tali per cui può muoversi da “falso” Neymar o da vero attaccante. Non gli manca nulla, né la brillantezza tecnica - il dribbling è il suo pezzo forte né la velocità alla Vinicius. Sfugge ai radar, emerge all’improvviso e colpisce. Nessun dubbio sul fatto che abbia i requisiti stilistici. L’unica perplessità è legata all’età, al fatto che sia all’esordio in un Mondiale, ma è un tipo precoce di suo, come tutti in famiglia. Suo padre Eric Batista, ex terzino nelle serie minori, l’ha avuto a 16 anni e oggi sembra essere il suo fratello maggiore.
Oppure Paquetà
L’altra soluzione chiama in causa Paquetá, incantevole ed efficace l’altra sera nel ruolo di “volante” assieme a Casemiro. Tite gli ha cucito addosso un abito su misura, è riuscito laddove avevano fallito alcuni allenatori del Milan,
la costruzione di Paquetá come centrocampista completo. Forse il ragazzo andava aspettato e capito, era troppo giovane. E attenzione, ci pare che ci siano punti di contatto con le difficoltà di De Ketelaere. Tite ha ricavato il meglio da Paquetá contro la Serbia. Volendo, potrebbe scegliere lui come vice-Neymar perché l’ex milanista oggi al West Ham conserva l’impronta del trequartista, però non crediamo che il c.t. smonti una mediana tanto funzionale. Se lo facesse si aprirebbe un “buco” a fianco di Casemiro, postazione per cui entrerebbero in corsa Fred del Manchester United e Bruno Guimaraes, in gran crescita nel Newcastle dei sauditi. Un’altra opzione, abbastanza estrema, prevede il ricorso al 4-3-3 puro con Fred, Casemiro e Paquetá allineati a centrocampo, ma ci sembra un sistema che confligge con l’idea di Tite dei quattro giocatori offensivi all’interno del 4-2-3-1, anche se Paquetá potrebbe “alzarsi” con maggior frequenza rispetto all’altra sera al Lusail Stadium. Il problema di fondo è l’assenza di un vice Neymar di ruolo nel gruppo dei convocati. Il posto avrebbe potuto prenderselo Coutinho dell’Aston Villa, ma il suo rendimento nella prima parte della Premier è stato deludente e a ridosso delle convocazioni l’ex interista si è infortunato. Cosi Tite ha deciso di rinunciarvi e ha puntato su una batteria di esterni, incluso Richarlison, centravanti-ala secondo le necessità dei suoi allenatori. Conte al Tottenham lo utilizza come esterno. Equilibrio e duttilità sono valori che piacciono a Tite.