La Gazzetta dello Sport

Rodrygo in pole scalda i motori Ma è Paquetà l’opzione regista

Tite dovrebbe scegliere l’attaccante del Real però valuta altre strade

- Di Sebastiano Vernazza

Rodrygo, Rodrygo, fortissima­mente Rodrygo. Il 21enne attaccante del Real Madrid è il candidato numero uno alla sostituzio­ne di Neymar nelle prossime due partite. Già l’altra sera, contro la Serbia, Tite ha imboccato questa direzione. Il commissari­o tecnico ha sostituito Vinicius con Rodrygo alla mezz’ora della ripresa, per inserirlo all’ala. Quando Neymar è uscito per l’infortunio, Tite ha immesso Antony - ieri fermo per precauzion­e, onde evitare un altro infortunio -, ma ha chiesto a Rodrygo di muoversi sulla trequarti dietro Gabriel Jesus, entrato per Richarliso­n. Un tourbillon con indicazion­e incorporat­a: Rodrygo è l’indiziato numero come vice Neymar.

La scuola Santos

Il ragazzo è cresciuto nel Santos, club reso universale da Pelé, lì cresciuto e decollato. Oggi Rodrygo è classifica­to come “ponta”, termine calcistico brasiliano che non significa punta, ma ala, però ha qualità tali per cui può muoversi da “falso” Neymar o da vero attaccante. Non gli manca nulla, né la brillantez­za tecnica - il dribbling è il suo pezzo forte né la velocità alla Vinicius. Sfugge ai radar, emerge all’improvviso e colpisce. Nessun dubbio sul fatto che abbia i requisiti stilistici. L’unica perplessit­à è legata all’età, al fatto che sia all’esordio in un Mondiale, ma è un tipo precoce di suo, come tutti in famiglia. Suo padre Eric Batista, ex terzino nelle serie minori, l’ha avuto a 16 anni e oggi sembra essere il suo fratello maggiore.

Oppure Paquetà

L’altra soluzione chiama in causa Paquetá, incantevol­e ed efficace l’altra sera nel ruolo di “volante” assieme a Casemiro. Tite gli ha cucito addosso un abito su misura, è riuscito laddove avevano fallito alcuni allenatori del Milan,

la costruzion­e di Paquetá come centrocamp­ista completo. Forse il ragazzo andava aspettato e capito, era troppo giovane. E attenzione, ci pare che ci siano punti di contatto con le difficoltà di De Ketelaere. Tite ha ricavato il meglio da Paquetá contro la Serbia. Volendo, potrebbe scegliere lui come vice-Neymar perché l’ex milanista oggi al West Ham conserva l’impronta del trequartis­ta, però non crediamo che il c.t. smonti una mediana tanto funzionale. Se lo facesse si aprirebbe un “buco” a fianco di Casemiro, postazione per cui entrerebbe­ro in corsa Fred del Manchester United e Bruno Guimaraes, in gran crescita nel Newcastle dei sauditi. Un’altra opzione, abbastanza estrema, prevede il ricorso al 4-3-3 puro con Fred, Casemiro e Paquetá allineati a centrocamp­o, ma ci sembra un sistema che confligge con l’idea di Tite dei quattro giocatori offensivi all’interno del 4-2-3-1, anche se Paquetá potrebbe “alzarsi” con maggior frequenza rispetto all’altra sera al Lusail Stadium. Il problema di fondo è l’assenza di un vice Neymar di ruolo nel gruppo dei convocati. Il posto avrebbe potuto prendersel­o Coutinho dell’Aston Villa, ma il suo rendimento nella prima parte della Premier è stato deludente e a ridosso delle convocazio­ni l’ex interista si è infortunat­o. Cosi Tite ha deciso di rinunciarv­i e ha puntato su una batteria di esterni, incluso Richarliso­n, centravant­i-ala secondo le necessità dei suoi allenatori. Conte al Tottenham lo utilizza come esterno. Equilibrio e duttilità sono valori che piacciono a Tite.

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L’attaccante del Real Madrid Rodrygo, 21 anni, 8 gare e 1 gol col Brasile 2) Fred, 29, United Lucas Paquetà, 25, West Ham
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