RIVOLUZIONE I
POI SPETTACOLO E RITMO MICIDIALE GALLES BOLLITO Chesmi e Rezaeian danno il via alla festa La squadra di Queiroz ha cambiato volto Bale esce annichilito, espulso il portiere
Qual è il vero Iran? Quello inguardabile calpestato dall’Inghilterra pochi giorni fa o quello fantastico che ha mandato per aria il Galles ieri? Altro che 2-0, potevano essere quattro i gol, cinque. Dal disastro a una partita fantastica. Dall’imbarazzante debutto al ritmo indemoniato che Bale e compagni, piuttosto bolliti ormai, rivivranno nei loro incubi peggiori. La verità della trasformazione sta forse nel mezzo. L’Iran era confuso, forse spaventato dalla repressione del regime e dalle conseguenze per la decisione coraggiosa di non cantare l’inno. A Teheran non deve aver fatto piacere. Ma ieri tutti i giocatori, chissà quanto volontariamente, hanno cantato. E poi l’Inghilterra non è il Galles e Queiroz aveva sbagliato tutto. Ma ieri nessuno ha sbagliato niente. Tutto perfetto. Tutto una meraviglia. E Galles sciagurato.
Dominio totale L’Iran è entrato per rifarsi dell’umiliazione e ha quello che ha voluto: ha lasciato che il Galles tenesse palla per un tempo, senza rischiare quasi niente, mettendogli paura con un paio di ripartenze. Nella ripresa è andato a velocità pazzesca verso l’area gallese una ventina di volte. Discese irresistibili, due pali, una paratissima, e infine due gol al 54’ e al 56’ del secondo tempo. Se fosse stato il quinto 0-0 del Mondiale, sarebbe stato il più spettacolare e ingiusto. Ma anche il 2-0 di Chesmi e dell’infinito Rezaeian è poco per quello che s’è visto. Uno spettacolo incantevole di potenza, velocità e tecnica che ha annichilito europei supponenti. E ora Iran contro Stati Uniti, decisiva. Preparate le diplomazie.
Queiroz ispirato Questa versione dell’Iran è più vicina a quella che in Asia conoscono bene. Una squadra fisicamente potente, se la ricorda bene la Cina di Lippi, veloce come la Corea del Sud, ma molto più tecnica. Gente come Azmoun e Taremi è famosa, tra Leverkusen e Porto. Un regista spettacolare come Ezatolahi (Vejle, in Danimarca), un esterno d’attacco col turbo nelle gambe come Gholizadeh (Charleroi, Belgio), un laterale come Rezaian, al secondo Mondiale, simbolo dell’iraniano Sepahan, sono meno famosi, ma lo stesso impressionanti. Queiroz ha trovato la formula per farli rendere al meglio. Ne ha cambiati quattro rispetto alla prima partita e ha schierato un 4-3-3 mobilissimo, nel quale Golizadeh aiutava la mediana ed era il primo a ripartire. Solo Taremi era sacrificato, largo a sinistra, per togliere marcatori ad Azmoun. Strategia chiara: far andare avanti il Galles, illuderlo, e stangarlo in contropiede. Non è bastato al c.t. Page inserire Moore, centravanti indispensabile: lui il suo l’ha fatto, s’è creato l’unica occasione, ma attorno era il deserto, cominciando da Bale e Ramsey.
Travolgente Nella ripresa Queiroz, finalmente ispirato, ha mutato il 4-3-3 in un 4-23-1 più offensivo al centro, perché ora Taremi giocava alle spalle di Azmoun e la loro spinta era insostenibile per il Galles. Page ha pensato di cambiare passando alla difesa a quattro: l’ultimo capitombolo personale di un match sbagliato. Sono cominciate così le ripartenze, tante e veloci. A destra Rezaian imperversava, in mezzo la regia di Ezatolahi era illuminante. Palo di Azmoun con tiro fortissimo, palo di Gholizadeh a giro. Quindi, quello che mancava: l’espulsione dello stesso Hennessey per un’uscita folle a centrocampo che per poco non stortava la faccia a Taremi. In dieci, non ci sono stati più argini per il Galles. Mentre i cinque cambi moltiplicavano le energie dell’Iran. Chi entrava andava a mille come chi usciva stremato. Fino ai due gol, in contropiede, nell’estremo recupero.