La Gazzetta dello Sport

Senegal, prima gioia Un tris per sperare Qatar già eliminato

Finalmente un successo per il continente, Dia-gol Ora l’Ecuador per gli ottavi. Padroni di casa deboli

- Di Filippo Maria Ricci TEMPO DI LETTURA

Il Mondiale del Qatar è durato sei giorni. La sconfitta col Senegal e seguente il pareggio tra Olanda ed Ecuador hanno fatto fuori la nazionale di casa, preparata in laboratori­o e all’ufficio passaporti ma incapace di giocare a calcio come si deve. Dopo l’imbarazzan­te 2-0 con l’Ecuador all’esordio ieri nella sfida tra campioni d’Asia e d’Africa è arrivato un 3-1 definitivo.

La partita Il Qatar ha iniziato a giocare quando era sotto 2-0 e quindi con un piede e mezzo fuori dal Mondiale, una fiammata che ha portato al gol del ghanese Muntari (nessuna parentela con Sulley) e a due grandi parate di redenzione di Edouard

Mendy che contro l’Olanda aveva regalato due gol agli avversari. Il Senegal è sceso in campo con un coraggioso 4-2-4 e ha segnato intorno all’intervallo: prima con Boulaye Dia, servito in maniera sciagurata da Khoukhi, un algerino naturalizz­ato che è parso sinceramen­te inadeguato, e poi con Diedhiou, l’attaccante in più schierato da Cisse per coprire l’infortunio di Kouyate. Fino a quel momento il Qatar era stato imbarazzan­te. Si è improvvisa­mente ritrovato ma dopo aver accorciato le distanze approfitta­ndo della confusione in difesa generata da un doppio cambio di Cisse è stato trafitto definitiva­mente da Dieng, servito Iliman Ndiaye: due ragazzi di ventidue anni partiti in panchina.

Koulibaly e l’Africa

Il Senegal ha portato all’Africa la prima vittoria in questo Mondiale, dopo gli 0-0 di Marocco e Tunisia e le sconfitte di Ghana e Camerun, oltre allo stesso Senegal. «Ci voleva — dice Kalidou Koulibaly in zona mista —. Nei giorni scorsi abbiamo tifato per le altre nazioni africane e finalmente abbiamo ottenuto questo successo: che serva di esempio, ora tocca anche agli altri fare lo stesso. Spero che vincano anche loro perché è importante che il calcio africano possa progredire». L’ex giocatore del Napoli ha approfondi­to la sua riflession­e sul tema: «È normale che ci siano delle difficoltà. Per quanto riguarda il Senegal non siamo così abituati a giocare in un Mondiale, e quindi con l’Olanda siamo entrati in campo con un po’ di ansia e di timidezza. L’Olanda il Mondiale l’ha disputato tante volte, come il Portogallo, la Francia, l’Inghilterr­a. Nazionali abituate a giocare a questo livello mentre per le squadre africane già solo qualificar­si è molto difficile, abbiamo appena cinque posti per cinquantad­ue Paesi, sono pochissimi. Il solo fatto di arrivare al Mondiale qui ti rende felice, è un successo. Spero che in futuro il numero di squadre africane presenti al Mondiale possa aumentare». Battendo il Qatar il Senegal ha conquistat­o il diritto a giocare la sua seconda finale dopo quella vinta ieri. Sarà martedì contro l’Ecuador: i Leoni del Teranga per arrivare agli ottavi devono vincere, ai sudamerica­ni basta anche il pareggio. Il Qatar del catalano Felix Sanchez invece chiuderà questo suo triste Mondiale contro l’Olanda.

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GETTY Decisivo Boulaye Dia, attaccante della Salernitan­a, segna il gol dell’1-0 per il Senegal

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