L’uomo dei record punta l’America Oltre il muro dei 40
Cristiano gol in 5 Mondiali e 4 continenti Nel 2026 avrebbe 41 anni: l’obiettivo è Milla
Ronaldo è megl’e Pelè. Suona male, ma, per quanto riguarda i Mondiali in cui questi campionissimi sono andati in gol, è un’inconfutabile verità: nessuno degli “altri” l’ha messa dentro in cinque fasi finali. Non Pelè, non Maradona, non Messi. Soltanto Ronaldo, l’eroe dei quattro mondi, l’unico ad aver segnato nelle fasi finali in Europa (Germania 2006, Russia 2018), Sudamerica (Brasile 2014), Africa (Sudafrica 2010) e Asia (Qatar 2022). Quattro continenti calcistici in sedici anni, un viaggio oltre l’immaginazione. E se ora Ronaldo volesse “oltre” come Roger Milla?
Record storico Cosa c’entra Milla, storico centravanti del Camerun, simbolo d’Africa? Ricapitoliamo cominciando dai record, altrimenti si rischia di fare confusione. CR7 è il primo della storia ad aver fatto gol in cinque edizioni diverse del Mondiale. Comincia nel 2006 in Germania: ha ventun’anni, si capisce che è un predestinato, mentre gli azzurri si prendono la coppa a Berlino lui conquista il quarto posto, con un gol in sei partite. L’edizione più bella. Quattro anni dopo, in Sudafrica, Portogallo eliminato agli ottavi: quattro partite, una rete per CR7. Altro volo intercontinentale, destinazione Brasile 2014, la peggiore: fuori nella fase a gruppi, tre gare, un centro. Quindi Russia 2018: Portogallo out ancora agli ottavi, lui però la mette dentro quattro volte in quattro presenze. Infine, il gol su rigore al Ghana l’altro giorno, qui in Qatar. L’eroe dei quattro continenti. Totale: 18 partite, 8 gol in cinque edizioni. Staccati Pelé, Seeler, Klose e Messi, fermi a quattro. E se non fosse finita?
Milla over 40
Ronaldo a febbraio compirà 38 anni. Una carriera straordinaria, un fisico ancora da ragazzino, benché fiato e gambe non possano essere quelli di un ventenne. Continua a intestardirsi in movimenti a tutto campo che farebbe meglio a risparmiarsi. Dovrebbe fare il centravanti e basta, ma l’orgoglio e la voglia di sentirsi il migliore è nel suo Dna, forse sarà la sua condanna. Quasi 38 anni al Mondiale è una bella cifra, non un record. Zoff, anche lui di febbraio, vinse nell’82 a 40 anni. Ma era un portiere, d’accordo. A Usa ’94, però, si presentò un signore che aveva 42 anni e 133 giorni. Era Roger Milla, totem del Camerun e del calcio africano. Era il suo terzo Mondiale dopo Spagna 82 e Italia 90. Segnò alla Russia, diventando in più vecchio di sempre a far gol in un Mondiale. E, detto in tutta sincerità, non aveva il fisico di Ronaldo. Forse neanche a trent’anni l’aveva.
America 2026 Il prossimo Mondiale, nel 2026, si gioca in Canada, Stati Uniti e Messico, nel Nord-centro America. Sarà quello a 48 squadre. Con otto partite, invece di sette, fino alla finale. Gli appassionati di geografia potrebbero inorridire ma, calcisticamente, si tratta di un continente diverso dal Sudamerica. Altra confederazione (Concacaf invece della Conmebol), altre qualificazioni mondiali, altro albo d’oro. Altro tutto. Il prossimo Mondiale comincia presto, il 25 maggio 2026, e già immaginiamo le polemiche per un campionato compresso, gli infortuni, e tutto il resto, come se non ci fossero anni e anni per organizzarsi prima, invece di andare a fare tournée in Nordcentro America a luglio. Ma non divaghiamo. Se per caso Ronaldo fosse ancora in campo, quel 25 maggio avrebbe 41 anni e 109 giorni. Sarebbe un ultra quarantenne come il mitico centravanti del Camerun. E potrebbe giocare il suo sesto mondiale (record assoluto) nel quinto continente calcistico (altro record). Diventando l’eroe dei cinque mondi.
Chi smette? Pazza idea. Fantascienza. Impossibile, forse. Ma Ronaldo non ha mai detto che smetterà con la nazionale, non domani almeno, esclusa l’ipotesi non probabilissima che il Portogallo vinca il Mondiale. Vuole continuare ad alto livello, probabilmente sogna il sesto Europeo personale, nel 2024, in Germania (tra parentesi, ha segnato in tutti i cinque giocati dal 2004 al 2021). Oggi lo chiamano in tanti. Beckham lo aspetta negli Usa, lo vorrebbe l’Arabia Saudita. Ma se lui, con l’intervista giusta al momento giusto, fuoriclasse mediatico oltre che calcistico, è riuscito a chiudere il contratto con lo United, è perché probabilmente ha in testa la Champions, non una pensione nel cimitero dei calciatori elefanti. Perché lui è l’uomo dei record. L’eroe dei quattro mondi. Se non dei cinque. Ah, poi mancherebbe l’ultimo, l’Oceania. Ma restiamo seri. 3’30”
La condizione Ronaldo non vuole smettere con il Portogallo, a meno che vinca il Mondiale