La Gazzetta dello Sport

Il Napoli raddoppia

Osimhen&Raspadori Spalletti studia la nuova coppia Il passaggio al 4-2-3-1 non è scontato, ma quei due gioielli insieme possono essere letali

- Di Maurizio Nicita NAPOLI

Anche in questo periodo di riposo, i tifosi del Napoli sognano, pensando a quell’attacco che ha lasciato tutti a bocca aperta in Italia e anche in Europa. Luciano Spalletti ha giostrato alla perfezione i suoi uomini e gli azzurri sono andati in rete con una regolarità impression­ante, solo due volte in 21 partite ufficiali la squadra non ha segnato. Per il resto ha sempre comandato i giochi. I tempi di inseriment­o di Giacomo Raspadori prima e il successivo infortunio di Victor Osimhen hanno però dato poche occasioni per valutare la possibilit­à di vedere insieme questi due attaccanti, dalle caratteris­tiche diverse e proprio per questo anche compatibil­i.

Luciano ci crede Senza voler fare un discorso di titolari e riserve, che Spalletti ha superato in questa sua gestione attraverso l’uso metodico dei cinque cambi, c’è un episodio che dimostra come l’allenatore il pallino di mettere quei due in campo insieme l’ha avuto sin dall’inizio. Eravamo ancora in agosto, e al Maradona contro il Lecce il Napoli scese in campo con il 4-23-1 e Raspadori sottopunta accanto ad Osimhen. L’esperiment­o non andò bene e dopo il primo tempo il tecnico tornò al 4-3-3 togliendo Raspadori. Ma in quel caso il problema ha una risposta ben precisa: fu l’unica gara in cui Lobotka non partì titolare. E che attualment­e il regista slovacco sia insostitui­bile nel sistema di gioco spallettia­no è un dato di fatto che non può essere di sicuro annoverato fra i problemi, visto l’eccellente livello di prestazion­i offerta da Lobo. Piuttosto il Napoli seppe fare esperienza e dopo quel pari, 1-1 con i salentini, ha vinto tutte le successive undici partite di campionato, plasmando l’attuale fuga a +8.

Non solo 4-2-3-1

In tutte le altre occasioni Osimhen e Raspadori si sono solo sfiorati, senza mai fare particolar­i scintille insieme. Ma anche perché, dopo quella esperienza in avvio di stagione, Spalletti non si è scostato più di tanto da un 4-3-3 che funziona a meraviglia. Ma anche con questo sistema c’è stata una partita in cui i due sono partiti insieme con Raspadori a sinistra del nigeriano. Ma anche con l’Empoli le cose non sono andate benissimo e per sbloccare quella gara servì l’inseriment­o di Lozano. Questo però non significa che i due non funzionino insieme. Spalletti continua a crederci e troverà nuove soluzioni, in avvio o in corsa, per metterli accanto e aumentare il potenziale d’attacco. Perché i movimenti incontro di Jack creano spazi importanti, che Victor con la sua velocità in profondità può sfruttare meglio di ogni altro.

Calcio fluido degli azzurri

L’importante, al di là del sistema di gioco, è che il Napoli alla ripresa continui a praticare quel calcio verticale, sempre fluido nelle posizioni, per portare più giocatori possibile vicino alla porta avversaria. Insomma ritrovi il filo del gioco che l’ha portato alla splendida cavalcata con tre mesi - da settembre a novembre - di sole vittorie in campionato. E per continuare su questi ritmi serviranno entrambi questi attaccanti, come il resto della rosa, che conta già ben sedici giocatori andati in rete. Per uno Spalletti capace di innovare e stupire l’Europa con prestazion­e spettacola­ri dei suoi, riuscire a coniugare insieme le qualità straordina­rie di Osimhen e Raspadori significhe­rebbe aver migliorato ulteriorme­nte le proprie possibilit­à di andare a rete e rendere imprevedib­ili le “uscite” sottoporta degli azzurri. Intanto all’inizio della prossima settimana i giocatori, esclusi i “mondiali” sono tutti attesi per il raduno mercoledì 30 a Castel Volturno. Poi, probabilme­nte, il primo dicembre partenza per la Turchia, ma ancora non ci sono i contratti firmati.

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GETTY Così diversi ma compatibil­i Victor Osimhen, 23 anni con Giacomo Raspadori, 22 anni

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