Il Mondiale di Milinkovic è in salita E il prezzo cala Occasione per la Juve
Il serbo ha deluso col Brasile. Per i bianconeri può diventare un vantaggio: meno concorrenza estera
Il Mondiale è un po’ come la borsa: i prezzi salgono e scendono. Quello di Sergej Milinkovic-Savic, dopo il deludente esordio contro il Brasile, se ha avuto una oscillazione di sicuro non l’ha avuta verso l’alto. Anzi... Il tuttocampista della Lazio è sembrato un lontano parente di quello ammirato in Serie A. La Coppa del mondo è soltanto all’inizio e il Sergente non troverà sempre sulla propria strada i Neymar e i Casemiro: lunedì c’è il Camerun, venerdì la Svizzera.
Sergej ha il tempo e la forza per tornare a brillare, come da previsioni e speranze della Lazio, che conta sul Qatar per rendere il proprio gioiello di punta ancora più esclusivo, costoso e accessibile ai pochi super ricchi inglesi. Può succedere ancora di tutto. Ma una cosa è certa: i primi novanta minuti di Milinkovic-Savic, sembrano “aiutare” più la Juventus che la coppia Lotito-Tare. Questione di vetrina internazionale, per il momento non sfruttata, valutazione e concorrenza. Perché se i cento milioni richiesti da Lotito sembrano tanti per tutti e a prescindere dal Mondiale. Un conto, per la Juventus, sarà giocare una partita estiva quasi in solitaria. E tutto un altro trovarsi immersa in un’asta internazionale e milionaria conseguenza dell’exploit in Qatar del ragazzo. Dopo la prima tappa (Brasile-Serbia 2-0), la pole position dei bianconeri sembra uscirne rafforzata.
Movimenti sotto traccia
Se l’effetto Mondiale senz’altro peserà, determinante sarà soprattutto la situazione contrattuale. L’accordo tra Milinkovic-Savic e la Lazio scade nel 2024. Non siamo ancora in zona svincolo, ma al rientro dal Qatar il serbo sarà a un anno e mezzo dalla scadenza. E senza prolungamento, attualmente segnalato in salita, a giugno i biancocelesti avranno l’ultima occasione per monetizzare al massimo Sergej. Per tutti questi motivi i dirigenti bianconeri restano vigili, in attesa delle mosse del giocatore e del suo agente, Mateja Kezman. Antenne dritte e movimenti sotto traccia. Gli indizi sembrano portare in un’unica direzione: la Juventus, da tempo in prima fila per l’ex Genk, in estate proverà a tentare Lotito e Tare. Difficile fare previsioni. Di certo c’è soltanto che i dirigenti bianconeri non possono e non vogliono avvicinarsi a quota cento milioni. Sono in molti, nei salotti europei, a pensare infatti che la valutazione giusta per Milinkovic Savic possa essere intorno ai 60 milioni a gennaio e ai 40 a giugno, ovviamente in assenza di rinnovo. Mondiale permettendo.
Tesoretto Lo scorso inverno, proprio per evitare l’asta estiva con i club inglesi, la Juventus ha anticipato di sei mesi l’affondo per Vlahovic calando sul piatto della Fiorentina 70 milioni di euro. Stavolta non sarà così. I bianconeri, però, entro la fine della stagione avranno la possibilità di far spazio in rosa e nel monte stipendi al 27enne centrocampista della nazionale di Dragan Stojkovic. Già a gennaio, visto il decollo di Nicolò Fagioli e il ritorno di Paul Pogba, potrebbe essere sacrificato Weston McKennie. Al centrocampista degli Usa non mancano i corteggiatori in Premier League, ma attenzione anche al Borussia Dortmund. Un assegno da 25 milioni di euro potrebbe bastare ai bianconeri per salutare l’ex Schalke. Il resto del “puzzle Milinkovic Savic” verrebbe completato a giugno in caso di addio di Adrien Rabiot e Leandro Paredes. Il francese, protagonista in Qatar a suon di gol e assist, ha il contratto in scadenza (2023). La Juventus proverà a rinnovarlo, però i margini di successo sembrano molto bassi. All’ex Psg non dispiacerebbe un’avventura in Premier (Chelsea, Liverpool e Newcastle sono vigili) e le dichiarazioni dei giorni scorsi lo confermano: «Far bene al Mondiale mi può aiutare per il futuro, sono a scadenza di contratto…». In caso di divorzio, Rabiot lascerebbe Torino a parametro zero, cioè nello stesso modo in cui è arrivato nel 2019 da Parigi. La Juventus perderebbe un gran giocatore, però risparmierebbe almeno 7 milioni netti di stipendio (quelli che guadagna attualmente Rabiot) e potrebbe reinvestirli su Milinkovic Savic. Un altro aiuto potrebbe arrivare da Paredes. L’uscita precoce dalla Champions ha cancellato l’obbligo di riscatto. Se l’argentino non dovesse essere confermato, la Juventus da un lato “taglierebbe” un altro ingaggio da 7 milioni netti e dall’altro eviterebbe un bonifico da 20 milioni di euro per saldare il cartellino al Psg.
Scadenza 2024 La valutazione di Sergej dipenderà anche dal rinnovo con la Lazio, che resta in salita