E ADESSO FA RIMA CON PELÉ
Mbappé alla O Rei Già 7 gol a 24 anni Deschamps esulta «Un fenomeno»
Il primo turno di partite è stato un esercizio di democrazia: Enner Valencia, Gavi, Richarlison, Cristiano Ronaldo, chiunque poteva scegliere il suo preferito in libertà. Il mondo sappia che per il secondo turno è tornata la monarchia del sorriso: comanda Kylian Mbappé. Il 10 blu ha fatto un’accelerazione delle sue nel primo tempo, poi ha deciso con un tocco di coscia a mezzo passo dalla porta. Spettacolo e concretezza, come i grandi. A Deschamps alla fine hanno fatto una domanda sul suo miglior giocatore e gli allenatori di solito in quei casi minimizzano. Sì, appunto. Questo è DD: «Kylian è un giocatore fuori dalla norma, ha questa capacità di essere decisivo, di fare la differenza anche se gli avversari prendono le misure e lo maltrattano un po’. Kylian è un leader e ci sono tre tipi di leadership: fisica, tecnica e mentale o espressiva. Se alcuni di voi sono inquieti perché manca Pogba, vi posso assicurare che altri sanno parlare. Kylian non prenderà la parola però, per quello che fa, è una locomotiva». In quattro parole: guida con l’esempio.
Pelé e Diego Mbappé ormai timbra con una certa costanza. Mondiale scorso: doppietta agli ottavi, poi gol in finale. In Qatar: esultanza alla prima giornata e doppietta ieri. In totale, siamo a 7 gol nelle fasi finali dei Mondiali, che sembrano un numero normale e invece no. Si sappia che ai Mondiali ha già segnato più di Henry, Platini, Zidane e Kopa, in pratica più di tutta la Francia moderna: gli resta da superare solo Just Fontaine. E soprattutto, a 7 ha raggiunto Pelé, che comincia a diventare un riferimento. L’intertempo è questo: Pelé e Mbappé 7 gol segnati entro i 24 anni, Ronaldo il Fenomeno 4, Maradona 2, Messi e Cristiano Ronaldo 1. A questa età. Mbappé ha segnato 7 volte più di Leo e CR7. Ah, se vi piacciono le statistiche: KM al momento è il capocannoniere dei Mondiali, della Ligue 1, della Champions e dell’anno solare.
La velocità Mbappé ha un modo diverso di imporsi rispetto ai leader della generazione precedente. Cristiano quando si è affermato era più adulto e più robotico: una macchina da gol. Messi aveva questa capacità mai vista di spostare la palla col sinistro, accelerare e andare in porta. Kylian parte da concetti conosciuti — la tecnica in velocità, la progressione — ma porta tutto a un livello superiore ai contemporanei. Raphael Varane ieri ha spiegato che cosa vuol dire avere Mbappé: «Kylian è un giocatore di grande talento. Bisogna essere solidi collettivamente e mettere i migliori in condizione di esaltarsi. È il talento che fa la differenza».
KM e i compagni I giocatori in campo riconoscono i livelli e Kylian è percepito in modo diverso rispetto agli altri, si nota a vista. Su Twitter ieri girava un video in cui Mbappé fa cadere Kristensen con una finta, scena che di solito si vede in Nba, non sui campi di calcio. La Francia, non per caso, gli viene costruita intorno. Guardate la fase di non possesso: a Kylian capita di disinteressarsi, magari di restare alto come una prima punta, e allora sono Dembélé, Griezmann, anche Giroud a fare uno sforzo. Nessuno, a quanto pare, si lamenta: sanno che il 10 fa vincere le partite e uno scatto lo fanno volentieri.
Il c.t. francese «Kylian non prende la parola ma per quello che fa in campo è una locomotiva»
Ode a Griezmann Grizou, tra tutti, è il suo amico speciale. Griezmann ieri lo ha messo in porta con un sinistro degno di abbondanti replay: è stata quella, la vera giocata decisiva, anche se pochi ne parleranno, come da copione. Antoine ha lasciato a Mbappé la telecamera grande e lui recita da co-protagonista. La posizione è da numero 10 ma Grizou la interpreta da facilitatore, che fa contenti tutti con un passaggio, non con un dribbling. Deschamps dixit ieri sera: «Ora gli chiedo cose molto diverse e lui è generosissimo. Gli piace toccare il pallone, segna di meno ma è intelligente. Avrei potuto metterlo a destra al posto di Ousmane ma non è il posto in cui può essere più utile». Gli statistici dicono che Grizou è arrivato a 26 assist, il top di sempre per la Francia, e lui non ci fa troppo caso: «Sono fiero di questo, ma penso più alla squadra. Tutti abbiamo fatto un grande sforzo. Viva la Francia e viva la repubblica». Che detto in un emirato, non è banale.