La Gazzetta dello Sport

UN SALTO DA CANGURI

- Di Fabio Licari TEMPO DI LETTURA

Su e giù per il Mondiale. Un giorno la Tunisia incanta e l’altro crolla. Un giorno l’Australia viene presa a schiaffoni dalla Francia, poi reagisce e prende tre punti che aprono scenari inattesi. Tutti si aspettano la furia che viene da Tunisi, come con la Danimarca, e invece ha la meglio il collettivo degli australian­i. Bravini e fortunati. Basta un colpo di testa del centravant­one Duke, a metà primo tempo, per chiudere la sfida. Una delle meno avvincenti. La Tunisia un regista l’avrebbe, Msakni, gran bel giocatore, ma nessuno dei compagni parla la sua lingua. Meglio l’Australia protetta dal centrale Souttar, scuola Championsh­ip: con anticipi, colpi di testa e un salvataggi­o sulla linea spegne i sogni della Tunisia.

Vince Arnold

Anche la sfida tra c.t. va all’australian­o. Kadri, il meno pagato del torneo, 130mila euro all’anno, commette due errori. Presume che i suoi non avvertano la stanchezza: un solo cambio non basta, all’inizio la squadra è flebile. E si convince che il 3-4-2-1, “inventato” per il debutto, sia adeguato anche per gli australian­i. Errore. Travolto sulle fasce dalla Francia, il c.t. Arnold ha ideato infatti una specie di 4-2-3-1 che sbarra le linee di passaggio tunisine e consente un’aggression­e sorprenden­te. Una “specie” di 4-2-3-1 perché McGree, la chiave tattica, si muove a seconda delle esigenze: in linea con Duke, tipo 4-2-4, alle sue spalle, in mediana.

Duke non perdona

Ben chiusa al centro grazie al doppio lavoro del play Mooy, e in superiorit­à sulla fascia, l’Australia prende il sopravvent­o e impedisce alla Tunisia di superare la mediana. Questa Tunisia, naturalmen­te. Fotocopia sbiadita della precedente. Il simbolo del crollo è Laidouni, il “gladiatore” che aveva messo paura ai danesi ma ora litiga solo con se stesso. Non un’azione riuscita, soltanto furia fine a se stessa. L’Australia è cinica, Leckie a destra affonda e incrocia inesauribi­le. Spinta dai finché non arriva l’occasione: il cross da sinistra di Goodwin incoccia un rivale e la parabola inganna tutti tranne Duke. Colpo di testa all’indietro, da 9 vero.

Assedio vano Il resto è il tentativo confuso e vano della Tunisia di recuperare. Ci sarebbe più di un’ora, ma Kadri riesce soltanto a cambiare uomini e sistema – prima 4-3-3, poi 4-2-3-1 – senza avere risposta dai suoi né inventarsi una mossa. Aggredisce, ma non c’è una vera occasione pericolosa. Al contrario, in contropied­e, Leckie in scivolata per poco non raggiunge la palla sulla linea. I cambi danno impulso agli africani, ma alle spalle di Msakni c’è un vortice senza idee: il trequartis­ta semina il panico dal centro sinistra, ma è solo contro i marcantoni australian­i. Australia tre punti e Tunisia uno: la Francia è già qualificat­a, dovrebbe implodere per lanciare i tunisini, l’Australia sogna ma il pari potrebbe non bastare. Il Mondiale, s’è visto, è un continuo su e giù.

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