UN SALTO DA CANGURI
Su e giù per il Mondiale. Un giorno la Tunisia incanta e l’altro crolla. Un giorno l’Australia viene presa a schiaffoni dalla Francia, poi reagisce e prende tre punti che aprono scenari inattesi. Tutti si aspettano la furia che viene da Tunisi, come con la Danimarca, e invece ha la meglio il collettivo degli australiani. Bravini e fortunati. Basta un colpo di testa del centravantone Duke, a metà primo tempo, per chiudere la sfida. Una delle meno avvincenti. La Tunisia un regista l’avrebbe, Msakni, gran bel giocatore, ma nessuno dei compagni parla la sua lingua. Meglio l’Australia protetta dal centrale Souttar, scuola Championship: con anticipi, colpi di testa e un salvataggio sulla linea spegne i sogni della Tunisia.
Vince Arnold
Anche la sfida tra c.t. va all’australiano. Kadri, il meno pagato del torneo, 130mila euro all’anno, commette due errori. Presume che i suoi non avvertano la stanchezza: un solo cambio non basta, all’inizio la squadra è flebile. E si convince che il 3-4-2-1, “inventato” per il debutto, sia adeguato anche per gli australiani. Errore. Travolto sulle fasce dalla Francia, il c.t. Arnold ha ideato infatti una specie di 4-2-3-1 che sbarra le linee di passaggio tunisine e consente un’aggressione sorprendente. Una “specie” di 4-2-3-1 perché McGree, la chiave tattica, si muove a seconda delle esigenze: in linea con Duke, tipo 4-2-4, alle sue spalle, in mediana.
Duke non perdona
Ben chiusa al centro grazie al doppio lavoro del play Mooy, e in superiorità sulla fascia, l’Australia prende il sopravvento e impedisce alla Tunisia di superare la mediana. Questa Tunisia, naturalmente. Fotocopia sbiadita della precedente. Il simbolo del crollo è Laidouni, il “gladiatore” che aveva messo paura ai danesi ma ora litiga solo con se stesso. Non un’azione riuscita, soltanto furia fine a se stessa. L’Australia è cinica, Leckie a destra affonda e incrocia inesauribile. Spinta dai finché non arriva l’occasione: il cross da sinistra di Goodwin incoccia un rivale e la parabola inganna tutti tranne Duke. Colpo di testa all’indietro, da 9 vero.
Assedio vano Il resto è il tentativo confuso e vano della Tunisia di recuperare. Ci sarebbe più di un’ora, ma Kadri riesce soltanto a cambiare uomini e sistema – prima 4-3-3, poi 4-2-3-1 – senza avere risposta dai suoi né inventarsi una mossa. Aggredisce, ma non c’è una vera occasione pericolosa. Al contrario, in contropiede, Leckie in scivolata per poco non raggiunge la palla sulla linea. I cambi danno impulso agli africani, ma alle spalle di Msakni c’è un vortice senza idee: il trequartista semina il panico dal centro sinistra, ma è solo contro i marcantoni australiani. Australia tre punti e Tunisia uno: la Francia è già qualificata, dovrebbe implodere per lanciare i tunisini, l’Australia sogna ma il pari potrebbe non bastare. Il Mondiale, s’è visto, è un continuo su e giù.