PEDRI E MUSIALA Classe, orgoglio, coraggio Ai giovani il cuore del gioco
Lo spagnolo e il tedesco, già stelle nel Barça e nel Bayern, hanno debuttato in nazionale nel marzo 2021. E ora scalano il mondo
Il 25 marzo del 2021 è un giorno speciale per Pedri e Jamal Musiala: i due hanno debuttato in nazionale. Lo spagnolo a Granada, entrando per Dani Olmo in un 1-1 con la Grecia, il tedesco a Duisburg sostituendo Havertz nel 3-0 all’Islanda. Entrambi 18enni, da allora in poco più di un anno e mezzo sono arrivati a 15 e 18 presenze in nazionale, diventando strada facendo i due più giovani a disputare un Europeo con Germania e Spagna. Altro che meteore, presenze fissi, indiscutibili.
Vantaggio Jamal Oggi si affronteranno per la quarta volta. Al momento, non c’è partita: col Bayern Musiala ha battuto tre volte il Barcellona di Pedri, due 3-0 e un 2-0. In Champions la strada è a senso unico a favore dei bavaresi, ma in nazionale è un’altra storia: Pedri e Musiala hanno debuttato quattro mesi dopo il 6-0 della Spagna alla Germania. Il primo ha compiuto vent’anni venerdì, con tanto di torta e candeline in ritiro, Jamal ci arriverà a febbraio. Lo spagnolo è cresciuto alle Canarie, passando da Tenerife a Las Palmas prima di sbarcare a Barcellona, il tedesco ha avuto un percorso più tortuoso che l’ha portato a dover prendere una decisione complicata.
La scelta Nato in Germania da padre nigeriano e madre tedesca di origine polacca, gli studi della mamma, che per la laurea in scienze politiche aveva scelto di fare l’Erasmus a Southampton, hanno portato i Musiala in Inghilterra. Dopo la laurea, la mamma di Jamal ha trovato lavoro li e il ragazzino dal Southampton è passato al Chelsea ed è finito in nazionale. Inglese. Poi i Musiala sono tornati in Germania ancora per lavoro, ma di Jamal: era stato reclutato dal Bayern. E lì l’ascesa è stata rapidissima, e una volta arrivato in prima squadra, portato da Flick che l’ha fatto debuttare facendolo diventare il giocatore più giovane del Bayern in Bundesliga, Kimmich l’ha preso sotto la sua ala protettiva e l’ha condotto verso la nazionale tedesca. «Una decisione complicata per me – ha detto Musiala a Goal.com –. Io ho due cuori, uno tedesco e uno inglese, e battono tutti e due. Alla fine ho scelto in base ai sentimenti: la Germania è la nazione nella quale sono nato».
Una sola bandiera Pedri non ha dovuto fare scelte tanto complesse. Ha una sola bandiera e la sventola da anni, con la Spagna è stato anche alle Olimpiadi di Tokyo. Ed è già la guida di questa Roja giovane e forte che qui in Qatar ha 7 Under 21. Sia lui che Musiala si muovono nella terra di mezzo tra centrocampo e attacco, coprendo una gran fetta di prato con corsa, tecnica e intelligenza. Il tedesco ha evidentemente una cosa in più dello spagnolo, la capacità di vedere la porta: con il Bayern in questa Bundesliga è già a quota 9 gol, in 14 partite: le stesse di Pedri che però ha fatto un terzo delle reti. Perché Musiala ha sempre segnato tanto e tende a muoversi in verticale, il ragazzo delle Canarie a 360 gradi. E infatti lo paragonano a Iniesta, uno che non ha mai segnato tanto. Questa sera s’incroceranno: di più o di meno dipenderà dalla partita, da che squadra terrà di più il pallone. In questo i due piccoli fenomeni sono molto simili: non hanno nessun timore a chiederlo e gestirlo.