La Gazzetta dello Sport

Herdman il provocator­e irrita la Croazia

Il c.t. del Canada esagera: «Gli faremo il mazzo». Perisic: «Non vedo l’ora...»

- Di Luca Bianchin INVIATO A DOHA (QATAR)

C’è un allenatore nudo sulla prima pagina di un giornale. Nudo, con una foglia d’acero sulla bocca e un’altra… va bene, si è capito. L’allenatore è John Herdman, c.t. del Canada, e il giornale è 24 Sata, quotidiano croato. Nasce tutto alla fine di Belgio-Canada 1-0. Herdman parla con la squadra, poi – candido – racconta davanti a un microfono Fifa: «Ho detto ai ragazzi che appartengo­no a questo livello di calcio e che ora andremo a fare il mazzo ai croati». Solo che lo dice in modo più volgare, usando il verbo “fu*k”, che conosce anche chi non sa l’inglese. I croati l’hanno presa malissimo e il Toronto Sun ha risposto con un’altra prima pagina: «Le nostre palle sono più grandi». Trash mondiale al massimo livello.

Appuntamen­to alle 17

Il c.t. croato Dalic ieri ha commentato: «La nostra squadra merita rispetto da tutti, come noi rispettiam­o gli avversari. Questo modo di parlare non è rispettoso, noi siamo i secondi dello scorso Mondiale. Saremo preparati». E Ivan Perisic: «La penso come il coach, non vedo l’ora che la partita cominci». Brutta notizia per il Canada: la Croazia è motivata. Herdman insomma rischia il peccato di ingenuità: è normale dire certe cose alla squadra, meno usare quel linguaggio in diretta mondiale. Comunque la si pensi, però, resta un personaggi­o. Un altro così, quando ripassa? Herdman è inglese, ha 47 anni ma prima del 2018, quando ha preso il Canada, non aveva mai allenato una squadra maschile. Nessuno come lui ha salito tutti i gradini della scala del calcio. Ha cominciato ad allenare a 16 anni e a pallone ha giocato solo a livello semi-dilettanti­stico. E’ partito dai bambini e – primo indizio di futura grandezza – è andato in Brasile per studiare le scuole calcio. Se vuoi arrivare in alto, pensa in grande.

Il primo di sempre

Da allora, passo passo, su di corsa. Le giovanili del Sunderland, il matrimonio con Clare, conosciuta quando aveva 16 anni, soprattutt­o la Nuova Zelanda: nel 2006 è diventato allenatore delle squadre femminili. Inizialmen­te l’Under 20, portata al Mondiale, poi la prima squadra, con tre qualificaz­ioni tra Coppa del Mondo e Olimpiade. A quel punto ha chiamato il Canada, sempre per la femminile. Occhio alla progressio­ne: oro ai Panamerica­ni 2011, qualificaz­ione ai Giochi di Londra, bronzo a Londra e a Rio. Nel 2018, gli hanno dato la maschile, che non si qualificav­a ai Mondiali da Messico ’86, e come sia finita, lo sapete: primo di sempre a portare una nazionale maschile e femminile alla Coppa del Mondo.

Ciao Bermuda

Le interviste ai suoi giocatori finiscono quasi sempre con le stesse frasi. Eustaquio ieri: «Prima giocavamo contro Bermuda, poi è arrivato lui». E Roberto Martinez, che lo ha battuto col Belgio: «Il Canada ha fatto meglio di noi quello che noi volevamo fare». La frase più forte però è del Tata Martino, che allena il Messico: «Il calcio migliore finora lo ha fatto vedere il Canada». Questa fa curriculum. Herdman ieri è stato sciolto, magnetico, e ha raccontato di essere andato in Croazia per due anni per vedere il figlio, che giocava lì: «Sono nato in Inghilterr­a e ho lavorato nelle giovanili, ma un livello come alla Dinamo Zagabria non l’avevo mai visto». E al giornalist­a di 24 Sata, che ha avuto il coraggio di presentars­i, ha risposto così: «Mia moglie vi sta cercando, ragazzi. Vorrebbe avere il ragazzo che avete messo in prima pagina, mentre io ho un po’ più di pancia. Sto mangiando troppo…». Uccidili con il sorriso.

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