La Gazzetta dello Sport

IL REBUS BRAHIM Diaz, più gol e magie per il riscatto Milan Con lo sconto Real?

- Di Marco Fallisi

A giugno scade il prestito biennale dello spagnolo, che ha sei mesi per convincere il Diavolo a puntare su di lui: servono 22 milioni, ma si può trattare con il Madrid

In fondo, gli uno contro uno sono sempre stati il suo pane: più sono gli avversari da saltare in slalom, più Brahim Diaz si esalta. Succede sul campo — chiedete a Juventus e Monza per conferme —, ma anche dentro al Milan: lo sbarco di De Ketelaere e Adli avrebbe potuto togliergli l’aria, invece Brahim ha dribblato anche la concorrenz­a e si è ripreso il posto al centro del Diavolo. O ai lati, a giudicare dalla nuova veste che Pioli gli ha cucito addosso in certe partite: nel Milan “classico” lo spagnolo è la prima scelta per il ruolo di trequartis­ta, nel Milan rimodellat­o con il 4-3-3 è il 10 che non fa il 10 ma l’ala destra oppure la mezzala, con risultati stupefacen­ti. Anche per questo, l’eventuale arrivo di un altro uomo di qualità come Ziyech non lo spaventa: i fatti dicono che Diaz la spunta sempre. Il punto, semmai, è capire se e come il piccoletto di Malaga la spunterà nella partita più complicata, quella che si giocherà a giugno e che deciderà il suo futuro: Brahim è un “veterano” del Milan di Pioli, eppure il suo destino resta appeso a un filo.

Condizioni Fra sei mesi scadrà il contratto che lo lega ai rossoneri. Milan e Real nel 2021 hanno concordato un prestito biennale che al Diavolo è costato 3 milioni: ne serviranno altri 22 se i rossoneri vorranno esercitare il diritto di riscatto e acquistare Diaz a titolo definitivo. Poi la palla passerà al Madrid: con 27 milioni, il Real può contro-riscattare Brahim e riportarlo alla casa madre. Nelle casse di via Aldo Rossi entrerebbe­ro 5 milioni, una sorta di riconoscim­ento economico per la valorizzaz­ione del giocatore in questi due anni. Che farà il Milan? E quale sarà la mossa del Real?

Rimonta Molto, se non tutto, dipende ovviamente dal rendimento di Diaz in questa terza stagione italiana. Il bilancio finora può considerar­si positivo, anche se le frenate lungo il cammino non sono mancate. Questione soprattutt­o di continuità. La stagione scorsa Diaz si era smarrito tra l’autunno e l’inverno dopo una partenza esaltante: il club gli aveva affidato la maglia numero 10 dopo l’addio di Calhanoglu, Maldini e Massara non erano intervenut­i acquistand­o altri trequartis­ti e lui aveva risposto alla grande, ricamando gol e assist; il Covid però lo aveva fermato sul più bello, privandolo della brillantez­za di inizio stagione anche parecchie partite dopo il rientro. Pioli si era ingegnato affidandos­i a chi stava meglio pur avendo caratteris­tiche diverse (Kessie, Krunic...), mentre Diaz si intristiva in panchina. Anche per questo, il grosso del budget dell’ultimo mercato è stato investito in zona fantasia: 32 milioni spesi per De Ketelaere, le briciole per gli altri. Quando si è cominciato a fare sul serio, però, è andata in scena la rimonta di Brahim: da “panchinaro designato” a trequartis­ta titolare, lo spagnolo sembra rinato. In questi primi mesi di stagione, ha giocato più minuti di CDK (814 contro 797), è sceso in campo più volte da titolare (10 volte in A, il doppio del belga) e sotto porta ha stracciato la concorrenz­a: 4 reti lui (meglio solo Leao con 6 e Giroud con 5), ancora all’asciutto il biondo.

Sconto Questo Brahim insomma rimane una risorsa preziosa per il Milan, ecco perché riscattarl­o dal Real può rivelarsi un affare. Soprattutt­o se si riuscisse a spuntare uno sconto. I patti sono patti, ma nulla vieta alle due società di lasciar scadere i termini del riscatto per poi sedersi attorno a un tavolo e ridiscuter­e l’affare a nuove condizioni, un po’ come era successo con il Brescia per Tonali. Gli eccellenti rapporti sull’asse Milano-Madrid (e la presenza di Ancelotti sulla panchina dei Blancos) possono aiutare senz’altro a trattare l’acquisto a condizioni più convenient­i. Così come può incidere la volontà del giocatore: per Tonali, la voglia di affermarsi nella squadra per cui tifava da bambino fece la differenza. Se la stella di Brahim brillerà tra gennaio e giugno, lo spagnolo potrebbe ritrovarsi incartato in un derby degli affetti: restare al Milan dove è felice ed è cresciuto o giocarsi le proprie carte tra i giganti del Madrid? Diaz non vede l’ora di arrivarci: la fantasia per risolvere l’eventuale rebus non gli manca di certo.

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