La tradizione contro la novità Ma l’Australia è in missione
Da una parte ci sono ben 28 trionfi contro lo zero del Canada, ripescato non senza polemiche. Hewitt può vincere anche da c.t.
La tradizione contro il fresco blasone. L’Australia giocherà oggi la 49a finale di Coppa Davis, il Canada la seconda. Dal 1907, anno del primo successo, i giocatori dell’altro emisfero hanno trattato l’Insalatiera come un gingillo di casa, sollevandolo 28 volte, dietro solo alle 32 degli Stati Uniti. I canadesi, invece, sono stati finalisti nel 2019, la prima edizione della Davis nuova versione, perdendo contro la Spagna, ma la maturazione di due grandi talenti come AugerAliassime e Shapovalov promette di lasciarli ai vertici per anni. La squadra di capitan Dancevic, peraltro, approda all’ultimo atto da ripescata, e non senza polemiche pregresse: a marzo, nei playoff, senza le sue giovani stelle che avevano piuttosto sdegnosamente rifiutato la convocazione, era stata travolta 4-0 dall’Olanda; perciò, quando l’Itf decise che fosse proprio il Canada con una wild card a prendere il posto della Russia campione esclusa causa guerra, in molti si chiesero se fosse giusto premiare chi aveva snobbato così palesemente l’impegno.
Il leader Pensieri al vento: nel primo pomeriggio, a Malaga, per classifica il Canada affronterà la finale da favorito, nonostante i precedenti sfavorevolissimi: 9-1 per gli avversari. Però l’Australia