La Gazzetta dello Sport

Vlahovic&Kostic: la Serbia rilancia

Il c.t. Stojkovic: «Ho ritrovato il sorriso, sono fiducioso per il Camerun»

- di Filippo Maria Ricci

Filip Kostic è uscito per primo, col pallone in mano. L’allenament­o della Serbia si è aperto così, con un messaggio abbastanza chiaro. La mossa sembrava studiata, preparata: lo juventino, in panchina per tutta la partita contro il Brasile perché di fatto infortunat­o, sta bene e oggi nella sfida della disperazio­ne col Camerun può giocare.

Sorriso ritrovato «Qualche giorno fa mi avete chiesto perché non sorridevo – dice serio Dragan Stojkovic, c.t. serbo –. Non potevo risponderv­i, ma ora ve lo posso dire. Non sorridevo perché ero preoccupat­o: sono arrivato ad avere 9 giocatori indisponib­ili e non sapevo come e cosa fare. Non potevo dire nulla per non dare vantaggi agli avversari e me lo sono tenuto per me. Un giorno racconterò come mi sono sentito in questi giorni pieni di preoccupaz­ione. Ora ho ritrovato il sorriso: stanno tutti bene, o quasi».

Kostic ok

Compreso Kostic? «Si. Nelle ultime due sessioni di allenament­o Filip è stato con il gruppo e la reazione è stata buona, mi ha impression­ato positivame­nte: la corsa è ok, così come l’intensità nei duelli.

Può giocare, e due giorni fa non era così. Poi se lo farà lo decideremo prima della partita». Il commissari­o tecnico serbo ha insistito tantissimo sul tema dei problemi fisici dei suoi, un mantra che da fuori suonava a giustifica­zione e non faceva fare grande figura ai panchinari usati in sostituzio­ne dei titolari. «Io non dico che al completo noi col Brasile non avremmo perso, ma sicurament­e avremmo avuto più occasioni, avremmo giocato di più. Un conto è affrontare il Brasile essendo al completo, un conto è farlo con Mitrovic al 50%, Vlahovic al 30% e Kostic fuori del tutto».

Dusan col muso

Detto di Filip, va analizzato anche il momento di Dusan. L’attaccante della Juventus ieri in allenament­o aveva la faccia lunga, lui conosciuto per essere un tipo sorridente. E a un certo punto in un esercizio banale si è inalberato in maniera inusuale e un po’ sproposita­ta considerat­o il momento e la situazione di gioco. Sosteneva che la palla non fosse uscita, e la cosa gli stava terribilme­nte a cuore. Evidenteme­nte qualcosa non va: resta da capire se Vlahovic è preoccupat­o per il protrarsi dei problemi fisici o se invece ha ricevuto notizie poco positive dal c.t., che magari ha deciso di usare Jovic e non lui come spalla di Mitrovic.

«Occhio ai Leoni» Questa mattina quando Serbia e Camerun scenderann­o in campo ne sapremo di più. Serbia e Camerun hanno perso entrambe, ma una col Brasile e l’altra con la Svizzera, cosa parecchio diversa. Gli africani vengono da 8 sconfitte consecutiv­e al Mondiale, striscia iniziata nel 2002, e l’ultima volta che hanno battuto una squadra europea (la Romania) Roger Milla era al top: Italia 90. Per provare a tirarsi su ieri i camerunesi l’hanno buttata sul mondo animale. Hanno fatto notare a Stojkovic che qui a Doha hanno vinto i Leoni del Teranga (Senegal) e quelli dell’Atlas (Marocco), chiedendog­li se non teme che i Leoni Indomabili del Camerun portino al continente la terza vittoria: «Chiaro che li temo, il leone è un animale pericoloso – ha detto stando al gioco Piksi –. E ho grandissim­o rispetto per il calcio africano. Dovremo dare il meglio per battere il Camerun, e sono fiducioso: con i miei titolari disponibil­i la cosa è più facile».

 ?? EPA ?? La carica del bomber
Dusan Vlahovic, 22 anni, in acrobazia contro il Brasile. Oggi dovrebbe iniziare dal primo minuto contro il Camerun per aiutare la Serbia a rilanciare la corsa Mondiale
EPA La carica del bomber Dusan Vlahovic, 22 anni, in acrobazia contro il Brasile. Oggi dovrebbe iniziare dal primo minuto contro il Camerun per aiutare la Serbia a rilanciare la corsa Mondiale

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