Atleti e attivisti Si gioca anche per i diritti civili
Bello vedere i giocatori iraniani che non cantano l’inno per protestare contro un regime che uccide le donne per una ciocca di capelli; bello vedere i tedeschi con le mani sulla bocca perché privati del diritto di esprimersi con una fascia arcobaleno da mettere al braccio dei capitani; bello vedere gli inglesi con un ginocchio a terra contro le discriminazioni. Accusati di vivere in una torre d’avorio di privilegi, i calciatori hanno approfittato del Mondiale, che offre una visibilità unica, per trasformarlo in una piazza aperta, dalla quale spedire coraggiosi messaggi di responsabilità e riflessione. Questa squadra trasversale di attivisti, che gioca a favore dei diritti umani, ha già vinto il Mondiale. Lo sport ha sempre aiutato il mondo a diventare migliore.