Il Frosinone va adagio e rischia col Cagliari Che prodezza Insigne: come quelle di Lorenzo
Apre Luvumbo, la capolista si sveglia e ribalta Poi nel recupero Lapadula su rigore trova il 2-2
Il Frosinone rallenta, ma allunga. Il Cagliari non svolta, ma riparte. E’ un 2-2 dai contenuti paradossali che tuttavia - sbolliti i reciproci rimpianti - deve solo rendere orgogliosi i protagonisti. La squadra di casa subisce il primo stop e primi gol interni, con la vittoria che sfuma solo al settimo dei dieci minuti di recupero. Ma il margine sulla seconda (Reggina) resta intatto (5 punti) e quello sulla terza sale di uno (ora sono 8, su Genoa e Brescia). E la prestazione, la squadra di Grosso la fa, a conferma che il progetto di
fuga va avanti. Il bicchiere, insomma, è mezzo pieno, anche per quel senso di scampato pericolo finale (due minuti dopo il 2-2 di Lapadula arriva anche il 2-3 di Pavoletti che il Var cancella per fuorigioco). Il bicchiere è però mezzo pieno anche per il Cagliari, nonostante la beffa dell’urlo per una vittoria pazzesca che viene ricacciato in gola alla fine. La formazione di Liverani coglie un altro pareggio, ma questo ha tutt’altro sapore ed è figlio di una prova che per lunghi tratti è alla pari con quella della capolista.
Botte e risposte Anzi, nei primi venti minuti, la prestazione dei sardi è addirittura supeIl 4-3-1-2 a rombo disegnato da Liverani, con Viola vertice basso e Kourfalidis trequartista dedito a disturbare l’impostazione degli avversari, disorienta la squadra di Grosso. Che paga anche il movimento del vivace Luvumbo in avanti. E’ proprio il giovane angolano poco prima del quarto d’ora a porzionare tare in vantaggio il Cagliari (e a interrompere l’imbattibilità interna del Frosinone). Lancione da dietro di Carboni, malinteso tra Lucioni e Ravanelli, uscita improvvida di Turati e per Luvumbo è un gioco da ragazzi insaccare. La squadra di Liverani occupa il campo meglio e con più efficacia rispetto ad un Frosinone un po’ pigro. Poi, però, commette l’errore di rallentare, favorendo così l’entrata in scena dei padroni di casa. Il 4-3-1-2 di Grosso (più compatto rispetto a quello avversario) comincia a funzionare quando il Frosinone alza il ritmo, grazie soprattutto ai tagli del trequartista (con licenza di fare pure l’esterno) Garritano e Rohden. Sono loro a conferiore. l’1-1: cross a scavalcare la difesa dell’italiano e colpo di testa vincente dello svedese, che si infila tra Carboni e Obert.
Stop al filotto Il pareggio ha interrotto la striscia consecutiva di sei successi in casa della capolista
Ecco i tenori Il Frosinone diventa padrone del campo. Potrebbe andare al riposo già in vantaggio se Moro sfruttasse il cioccolatino offertogli da Mulattieri. Ma non si scompone e continua ad accelerare nella ripresa. Dopo un paio di tentativi di Boloca, è il nuovo entrato Roberto Insigne a cogliere il (meritatissimo, a quel punto) vantaggio. Lo fa con un “tiraggiro” di sinistro semplicemente fantastico, degno dei tanti regalati dal fratello Lorenzo. La settima vittoria consecutiva allo Stirpe sembra in
cassaforte. Ma il Frosinone commette l’errore di non chiuderla (gli spazi ci sarebbero, le occasioni un po’ meno) e soprattutto di arretrare troppo nel finale. I vecchi marpioni del Cagliari non aspettano altro. In pieno recupero il cross ad occhi chiusi di Nandez trova Lapadula, che a sua volta trova il gomito alto (volontario no, ma c’è) di Mazzitelli. Rigore e 2-2. Altri due minuti e il Cagliari trova pure il rocambolesco 3-2 con Pavoletti, ma Lapadula, che lo serve, è in fuorigioco. Giusto così. Sarebbe stato troppo.