Bologna e Milano, per fortuna c’è l’Italia
Virtus e Olimpia, battute in Eurolega, dominano in campionato: Belinelli e Baron ok
Uscite con le ossa rotte dal doppio turno di Eurolega, entrambe con due sconfitte sul groppone, Virtus e Olimpia ritrovano il sorriso e il successo in campionato, il terreno di caccia dove oggi sono più forti e competitive, superando con facilità Brindisi e Treviso. Nessuna sorpresa, trattandosi di rivali molto più abbordabili di quelle che normalmente le squadre di coach Scariolo e coach Messina incrociano in giro per la grande Europa dei canestri. Tra assenze per infortuni datati o recenti e scelte di turn over, Bologna e Milano sono comunque sempre superiori alla concorrenza interna che fatica a eleggere una terza forza. E nella circostanza i due tecnici ne approfittano per dare minuti e fiducia a giocatori che nelle ultime uscite hanno fatto male oppure non hanno proprio messo piede in campo. Sotto questo aspetto si vede come le filosofie e le strategie dei due tecnici plurititolati siano molto vicine. Così la Virtus rimane al comando imbattuta, mentre l’Olimpia continua a inseguire la grande nemica a due punti. Un duello destinato a durare tutta la stagioil prologo in Supercoppa e il derby europeo di 20 giorni fa, presto arriverà lo scontro diretto in campionato e probabilmente le ritroveremo di fronte anche in Coppa Italia.
Beli e Nico La Virtus, beffata ad Atene e battuta con fatica dall’Efes, sfiora il centone contro Brindisi riattivando quei giocaBelinelli e Mannion, che in Eurolega oggi fanno tanta dura panchina. Beli imbuca tre triple nel primo quarto, Nico fa il bomber nel terzo (11 punti personali) che spingono Bologna a +31 già prima della terza sirena. Bravi loro a farsi trovare pronti evitando di farsi sopraffare dalla delusione. Scariolo, sempre senza Shengelia, fa riposare Teodone.Dopo sic, reduce dallo scatto d’ira che gli è costato l’espulsione contro Istanbul, e il jolly Ojeleye e nel finale fa debuttare il 18enne lungo Martini di cui si dice un gran bene. «Due fronti così diversi — dice Scariolo parlando della differenza degli impegni settimanali -. Lo sforzo fisico è tremendo, soprattutto in Eurolega. In campionato sicuramente perdetori, remo qualche partita perché dovremo fare scelte drastiche, cioè preparare partite in un giorno. Non è facile, ma lo facciamo volentieri perché è un privilegio partecipare all’Eurolega che abbiamo guadagnato sul campo».
No Pangos, c’è Mitrou
Anche Milano è andata sul velluto con una prova più discontinua ma sempre in controllo. Senza Pangos (la speranza è di riattivarlo per le Final Four di Coppa Italia di metà febbraio) e con altri tre giocatori fuori (il lungodegente Shields, poi Datome e Tonut), Messina a Treviso ritrova un buon Baron che porta in dote 10 punti e rilancia Davies, panchinato 40’ contro il Fenerbahce per scuoterlo da troppe prove deludenti. Il centro Usa ha l’occasione di riabilitarsi ma anche per lui il circuito italiano è un test relativo, la vera prova d’appello sarà a Vitoria giovedì prossimo. Intanto continua a fare numeri Mitrou-Long, adesso l’attaccante più prolifico dei campioni d’Italia che toccano un +22 nel finale. «Sono contento perché abbiamo battuto una squadra in salute in un Palaverde molto caldo come ai vecchi tempi - argomenta Messina -. Non abbiamo risentito troppo dell’assenza di Pangos perché Mitrou-Long ha giocato molto bene e Baldasso ci ha dato una mano, inoltre il secondo tempo di Davies è stato importante. C’è stata una buona distribuzione delle responsabilità». Per l’Italia va bene così.