Cementare il team è la mia priorità Ma il calendario non è d’aiuto
Il vero problema che ci troviamo ad affrontare un calendario davvero molto molto pieno di appuntamenti. Si comincia il primo gennaio e si finisce alle soglie di dicembre. Pensare di concordare con i giocatori una programmazione delle loro stagioni che comprenda una particolare attenzione alla Coppa Davis è molto complicato. Ripartire direttamente da settembre, saltando il preliminare di febbraio, ha due facce come ogni medaglia: il lato positivo è che se avessimo dei giocatori che arrivano alle fasi finali dell’Australian Open rischieremmo di non averli per il playoff, ma dall’altra parte è un’occasione in meno di stare insieme e fare gruppo, che è un po’ il mio chiodo fisso. Ho impostato così il lavoro da quando ero direttore tecnico del settore maschile e continuo anche ora che sono capitano, penso che avere un contatto costante permetta di avere sempre considerazione e rispetto delle necessità degli uni e degli altri. Sono molto fortunato, perché il meccanismo funziona e ogni volta che chiedo qualcosa ognuno di loro fa tutto il possibile per accontentarmi.