La Gazzetta dello Sport

VAN AERT BOOM «VINCERÒ ANCHE LIEGI E LOMBARDIA IO DA GIRI? MAI»

Il fiammingo svela il piano del futuro: fare il grande slam dei 5 Monumenti come Van Looy, idolo e concittadi­no

- di Luca Gialanella INVIATO A ‘S-HERTOGENBO­SCH (OLANDA)

C ome il ciuffo di Pogacar che esce dal casco, così i capelli a spazzola di Van Aert sono un must. Wout ride e si diverte come un ragazzone di 28 anni, ma ne percepisci subito il carisma, che ti conquista. I fuoriclass­e sono così: devastanti a parole nella loro essenziali­tà.

Wout Van Aert è di Herentals, 25mila abitanti a est di Anversa. Come Rik Van Looy, 88 anni, l’imperatore di Herentals, dominatore negli Anni 60 delle corse in linea. Due Mondiali (1960 e 1961) e tutti i 5 Monumenti, come solo Merckx e De Vlaeminck: Sanremo, due Fiandre, tre Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Lombardia. Van Aert spiega: «Abita a 3 chilometri da casa. Van Looy è la storia, è un grande onore quando mi paragonano a lui. È impossibil­e per me vincere i cinque Monumenti? No, non è impossibil­e. E se non avessi questa mentalità, sarei rimasto un corridore di ciclocross».

3Vincere su Muri e pavé, e sulle salite delle Ardenne: negli ultimi 30 anni ci sono riusciti solo Bartoli, Vandenbrou­cke e Gilbert.

«È questo che mi motiva. Mi dicono che è impossibil­e, ma credo che non ci sono cose impossibil­i, mi affascina provarci e credere che sia possibile. Ho già vinto la Sanremo: nel 2023 la priorità sarà vincere un secondo Monumento, uno tra Fiandre e Roubaix. Ma se le preparo bene, in futuro posso vincere la Liegi (3° nel 2022, ndr) e anche il Giro di Lombardia (che non ha mai corso, ndr). Quest’anno non sono mai andato così bene nelle classiche, sono stato molto forte nell’ultima ora di gara e ho fatto la differenza. Peccato solo aver preso il Covid prima del Fiandre».

3Lei è un esempio di forza e potenza, e può vincere dovunque: salita (come sul Ventoux al Tour), cronometro, volata.

«Io mi faccio “male” in allenament­o, dedico tutto me stesso ai giorni di preparazio­ne e dal ritiro vado alle gare e vinco. Mi piace pianificar­e ogni cosa, o controllar­e quasi tutto, e questo paga».

3 Che cosa le manca?

«Il mio focus, molto più di prima, sarà su Fiandre e Roubaix, e poi il Mondiale. Il 2023 sarà una stagione molto strana, con i Mondiali ad agosto dopo il Tour. Nel programma ci saranno ancora Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Sanremo, mi piace moltissimo correre in Italia. Poi classiche e Tour».

3 Lei ama molto l’Italia.

«Ho vinto i tre Mondiali di cross sulle bici di Colnago, che ammiro molto. Ho fatto le vacanze in Sardegna, un posto meraviglio­so, forse il mare più bello che abbia mai visto e spero di tornarci presto. Sono stato in Puglia, sulla Costiera Amalfitana, a Firenze. Di voi mi piace soprattutt­o il modo in cui mangiate: antipasti, primi, secondi (lo dice in italiano, ndr). Pasta al pomodoro: così semplice, così buona».

3 Al Tour è stato il vero leader della Jumbo-Visma, e ha salvato più volte Vingegaard, che poi ha vinto battendo Pogacar.

«C’è un certo rispetto nei miei confronti. Io so come parlare ai compagni, come farli star bene e motivarli. Fa parte della mia natura essere un leader, ne sono sicuro: il ciclismo non è solo lavoro, ma anche passione».

3Lei è uno degli eroi sportivi del Belgio. Mai pensato di andare a vivere in un altro posto?

«No, mai. Me lo ha raccontato Boonen, che abita a Mol a una ventina di chilometri ed è stato un’ispirazion­e per me: c’erano i tifosi che lo aspettavan­o sulla strada o al bar quando usciva per allenarsi. A me vengono a bussare alla porta di casa, per una fotografia e un selfie: stanno lì ore ad aspettarmi. Ma questo è il mio mondo, io ho bisogno del loro contatto. Per me non è un problema e questa vita mi piace. Nel 2022 ho dormito in albergo più di 200 notti, e il resto del 30% dell’anno non voglio passarlo in un piccolo appartamen­to ma con la mia famiglia (la moglie Sarah e il piccolo Georges, 2 anni, ndr). Quando vado via, devo essere sicuro che loro siano con gente che li possano aiutare».

3Ha visto il record dell’Ora del suo amico Pippo Ganna?

«È andato veloce, molto veloce... A essere onesti, non penso che posso portarglie­lo via. Pippo è forse il miglior cronoman al mondo e ha una grande esperienza in pista, che è fondamenta­le per il record dell’Ora. Pippo è stato un po’ pazzo a provarlo... Ho grande rispetto e ammirazion­e per lui. Ha alzato molto l’asticella e se avesse fatto una preparazio­ne specifica come Campenaert­s, sarebbe andato ancora più veloce. L’ho guardato in Tv e mi ha impression­ato. Abbiamo un bel rapporto, e mi pento di non avergli mandato un messaggio... Ero in vacanza e mia moglie si è arrabbiata perché sono andato a vedere il ciclismo...».

3Pippo le ha dato un dispiacere nella crono iridata 2021 in Belgio.

«È stata la più grande delusione della mia vita. Perdere per 5” davanti ai miei tifosi... Era un sogno vincere il Mondiale in casa».

3 Cos’è la pressione per lei?

«Difficile dire che mi piace, ma mi fa stare bene. Ne ho bisogno per fare il meglio che posso».

3Ha mai pensato di diventare corridore da grandi giri sulla linea di Wiggins al Tour 2012?

«No, mai, e sono d’accordo con quello che Davide Cassani ha detto sulla Gazzetta. A me piace fare molte cose diverse e vincere in tanti modi. Non cambierò mentalità, non posso essere forte come Pogacar o Vingegaard in salita, giorno dopo giorno in un giro a tappe: questa è la grande differenza. Non ci credo e non ci penso. Per me sarebbe molto noioso dire “la prossima corsa importante è a luglio il Tour”, non è qualcosa per le mie caratteris­tiche. Bradley si è trasformat­o completame­nte, ed è stato bello da vedere, ma non mi passa per la mente una cosa così».

Su Van Looy

Abita a 3 km da me. Le cose impossibil­i per me non esistono Su Ganna Grande rispetto e ammirazion­e totale per il suo record dell’Ora

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Wout Van Aert, 28 anni, maglia verde al Tour. A fianco, è in Sardegna con la moglie Sarah e il figlio Georges. Foto piccole: Rik Van Looy e Pippo Ganna
BETTINI Fuoriclass­e Wout Van Aert, 28 anni, maglia verde al Tour. A fianco, è in Sardegna con la moglie Sarah e il figlio Georges. Foto piccole: Rik Van Looy e Pippo Ganna
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