L’INCHIESTA PRISMA Plusvalenze e stipendi Secondo i pm di Torino tante le irregolarità
La procura Figc può riaprire il fascicolo: il club rischia anche la penalizzazione
Inizia tutto nel maggio 2021, con l’inchiesta Prisma. La Procura di Torino indaga sui bilanci della Juventus. Il pool di magistrati è formato dai sostituti procuratori Ciro Santoriello e Mario Bendoni e dall’aggiunto Marco Gianoglio. Secondo gli inquirenti gli ultimi bilanci della Juventus (2018-2019, 20192020 e 2020-2021) sarebbero stati falsati attraverso plusvalenze artefatte e altre manovre irregolari.
Consob e Covisoc A distanza di pochi mesi, nel luglio 2021, la Consob – cioè l’organo che vigila sulle società quotate in borsa – avvia una verifica ispettiva sulla gestione dei calciatori. Un’azione che muove la Covisoc – l’organo di controllo dei club pro’ – che pone la lente d’ingrandimento su 62 operazioni di mercato, le famose “plusvalenze”, ben 42 riguardanti il club bianconero. Si indaga soprattutto sui trasferimenti “a specchio”, ossia quegli scambi di giocatori senza passaggio di denaro, ma con effetti positivi sui bilanci delle due società.
La giustizia sportiva Dall’indagine della Covisoc si è poi passati a quella della Procura federale, che in seguito deferisce 11 club tra cui Juve e Napoli (gli altri sono Samp, Genoa, Empoli, Pro Vercelli,
Parma, Pisa, Chievo, Novara e Pescara). Il processo sportivo, dopo due gradi di giudizio, si conclude con l’assoluzione delle 11 società. Secondo il tribunale Figc «non si può fissare il valore di un giocatore».
La procura di Torino
Non si ferma, invece, l’inchiesta Prisma condotta dalla Procura di Torino, tra perquisizioni e interrogatori. Sulla prima lista degli indagati ci sono il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, il responsabile dell’area finanza Stefano Cerrato e tre ex dirigenti che lavoravano alla Juve all’epoca dei fatti contestati: Fabio Paratici, Marco Re e Stefano Bertola. L’accusa è di “false comunicazioni delle società quotate” ed “emissioni di fatture per operazioni inesistenti”. L’a.d. Maurizio Arrivabene comparirà tra gli indagati solo nell’ultima estensione del 24 ottobre 2022, dal momento che nel periodo cui fa riferimento l’indagine era già un componente del Cda. Agli indagati si unisce anche il responsabile legale della Juve, Cesare Gabasio, che in un confronto telefonico intercettato (con il d.s. Federico Cherubini) farebbe riferimento a una «carta che non dovrebbe esistere» con Ronaldo. Già, dalla questione plusvalenze, l’inchiesta Prisma si sposta sugli accordi tra club e calciatori sugli stipendi ai tempi del Covid, aprendo di fatto un nuovo filone ben diverso dal primo, seppur legato allo stesso modo all’accusa di falso in bilancio.
Chiusura indagini
Il 24 ottobre la Procura di Torino notifica ai componenti del Cda e ai dirigenti con responsabilità strategiche l’avviso della chiusura delle indagini: il numero degli indagati sale a 16. Rigettata la richiesta di misura cautelare per Andrea Agnelli (domiciliari). I reati contestati sono: falso delle comunicazioni sociali, false comunicazioni rivolte al mercato, ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza, aggiotaggio e uso di fatture per operazioni inesistenti. La Procura Figc ha chiesto gli atti ai pm torinesi, che sono da poco stati trasmessi. Ora il procuratore Chiné valuterà se ci sono gli estremi per far revocare la sentenza sportiva sulle plusvalenze (per cui la Juve è stata assolta anche in appello) e per l’apertura di un nuovo fascicolo sulle scritture private. Il club rischierebbe dall’ammenda ai punti di penalizzazione (Art. 31).