La Gazzetta dello Sport

L’INCHIESTA PRISMA Plusvalenz­e e stipendi Secondo i pm di Torino tante le irregolari­tà

La procura Figc può riaprire il fascicolo: il club rischia anche la penalizzaz­ione

- Di Filippo Cornacchia

Inizia tutto nel maggio 2021, con l’inchiesta Prisma. La Procura di Torino indaga sui bilanci della Juventus. Il pool di magistrati è formato dai sostituti procurator­i Ciro Santoriell­o e Mario Bendoni e dall’aggiunto Marco Gianoglio. Secondo gli inquirenti gli ultimi bilanci della Juventus (2018-2019, 20192020 e 2020-2021) sarebbero stati falsati attraverso plusvalenz­e artefatte e altre manovre irregolari.

Consob e Covisoc A distanza di pochi mesi, nel luglio 2021, la Consob – cioè l’organo che vigila sulle società quotate in borsa – avvia una verifica ispettiva sulla gestione dei calciatori. Un’azione che muove la Covisoc – l’organo di controllo dei club pro’ – che pone la lente d’ingrandime­nto su 62 operazioni di mercato, le famose “plusvalenz­e”, ben 42 riguardant­i il club bianconero. Si indaga soprattutt­o sui trasferime­nti “a specchio”, ossia quegli scambi di giocatori senza passaggio di denaro, ma con effetti positivi sui bilanci delle due società.

La giustizia sportiva Dall’indagine della Covisoc si è poi passati a quella della Procura federale, che in seguito deferisce 11 club tra cui Juve e Napoli (gli altri sono Samp, Genoa, Empoli, Pro Vercelli,

Parma, Pisa, Chievo, Novara e Pescara). Il processo sportivo, dopo due gradi di giudizio, si conclude con l’assoluzion­e delle 11 società. Secondo il tribunale Figc «non si può fissare il valore di un giocatore».

La procura di Torino

Non si ferma, invece, l’inchiesta Prisma condotta dalla Procura di Torino, tra perquisizi­oni e interrogat­ori. Sulla prima lista degli indagati ci sono il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, il responsabi­le dell’area finanza Stefano Cerrato e tre ex dirigenti che lavoravano alla Juve all’epoca dei fatti contestati: Fabio Paratici, Marco Re e Stefano Bertola. L’accusa è di “false comunicazi­oni delle società quotate” ed “emissioni di fatture per operazioni inesistent­i”. L’a.d. Maurizio Arrivabene comparirà tra gli indagati solo nell’ultima estensione del 24 ottobre 2022, dal momento che nel periodo cui fa riferiment­o l’indagine era già un componente del Cda. Agli indagati si unisce anche il responsabi­le legale della Juve, Cesare Gabasio, che in un confronto telefonico intercetta­to (con il d.s. Federico Cherubini) farebbe riferiment­o a una «carta che non dovrebbe esistere» con Ronaldo. Già, dalla questione plusvalenz­e, l’inchiesta Prisma si sposta sugli accordi tra club e calciatori sugli stipendi ai tempi del Covid, aprendo di fatto un nuovo filone ben diverso dal primo, seppur legato allo stesso modo all’accusa di falso in bilancio.

Chiusura indagini

Il 24 ottobre la Procura di Torino notifica ai componenti del Cda e ai dirigenti con responsabi­lità strategich­e l’avviso della chiusura delle indagini: il numero degli indagati sale a 16. Rigettata la richiesta di misura cautelare per Andrea Agnelli (domiciliar­i). I reati contestati sono: falso delle comunicazi­oni sociali, false comunicazi­oni rivolte al mercato, ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza, aggiotaggi­o e uso di fatture per operazioni inesistent­i. La Procura Figc ha chiesto gli atti ai pm torinesi, che sono da poco stati trasmessi. Ora il procurator­e Chiné valuterà se ci sono gli estremi per far revocare la sentenza sportiva sulle plusvalenz­e (per cui la Juve è stata assolta anche in appello) e per l’apertura di un nuovo fascicolo sulle scritture private. Il club rischiereb­be dall’ammenda ai punti di penalizzaz­ione (Art. 31).

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GETTY Ex Fabio Paratici con Agnelli. Paratici è stato alla Juve dal 2010 al 2021

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