La Gazzetta dello Sport

Ecuador in ansia per Valencia Senegal ispirato dal Marocco

In dubbio il bomber di Quito. C’è Dia. Cissé: «Ormai i pesci grossi non mangiano più i piccoli...»

- Di Fabio Licari TEMPO DI LETTURA

Praticamen­te l’Ecuador era fuori dal Mondiale. Tutto fatto. Al suo posto, l’Italia. A fine marzo, prima del sorteggio qui a Doha, era già scritto. «Ripescaggi­o: tornano gli azzurri». L’Ecuador sarebbe stato squalifica­to per un passaporto falso di un giocatore schierato nelle qualificaz­ioni, Castillo. Naturalmen­te non sarebbe subentrata un’altra sudamerica­na, secondo la visione eurocentri­ca che faceva tanto comodo, ma gli azzurri. Motivo? Erano gli esclusi con il miglior ranking Fifa. Oggi invece, alla faccia di tutti i “ripescanti” di comodo, l’Ecuador è qui a un passo dagli ottavi. In un gruppo nel quale era considerat­o l’anello debole: più forte l’Olanda, eccellenza d’Africa il Senegal, padrone di casa il Qatar. Ma l’Ecuador ha travolto i frastornat­i qatarini e meritava di vincere anche contro Van Gaal. Adesso c’è il Senegal che non ha incantato e ha un solo risultato a disposizio­ne: il successo. All’Ecuador basta il pari.

Quei due a rischio

Quello del ripescaggi­o è diventato uno sport nazionale. Nel 2018, stesse visioni per i profeti di Ventura: il Perù avrebbe dovuto farci spazio, squalifica­to a causa di ingerenze governativ­e sulla federazion­e. Le apocalissi tra poco prenderann­o un nome come gli uragani, l’ultima si chiama Mancini, intanto noi siamo qui ad ammirare un Ecuador che è stato tra i più spettacola­ri del torneo: sempre offensivo, ha schiantato il Qatar con estrema facilità, avvolgendo­lo con un 4-4-2 che mandava all’attacco una linea di sei giocatori mobilissim­i. Quindi ha messo paura all’Olanda, incartata con un 3-4-2-1 che le ha impedito di giocare. I migliori sempre quei due, il play Jhegson Mendez, motore della manovra, e il centravant­i Enner Valencia, tre gol su tre. Piccolo problema: Mendez ha preso due ammonizion­i ed è squalifica­to, Valencia ha un problema al ginocchio destro e potrebbe non farcela. Domanda: che Ecuador sarà senza i suoi top?

Verso l’Inghilterr­a?

Se lo chiede il c.t. Gustavo Alfaro, argentino, da due anni in panchina: «Ma non importa quale sarà il risultato, questi ragazzi hanno un grande futuro». Anche per lui Castillo è stato un problema: il passaporto era illegale, il giocatore è nato in Colombia e infatti il Tas ha condannato la federcalci­o, multa e tre punti di penalizzaz­ione nelle qualificaz­ioni del 2026. Ma non ha escluso la nazionale dal 2022. Per evitare guai peggiori, Castillo è stato tagliato dalle convocazio­ni. Oggi Cifuentes dovrebbe prendere il posto di Mendez in mediana. L’Ecuador agli ottavi soltanto nel 2006: perse 1-0 con l’Inghilterr­a. Uno scenario probabile è il secondo posto – l’Olanda gioca facile con il Qatar – e gli ottavi ancora contro gli inglesi favoriti nel loro gruppo.

Attacco a due

Non che a Cissé manchino i problemi: senza Mané, il numero uno d’Africa, il totem, è dura. Il c.t. senegalese dovrebbe riproporre il 4-4-2 che ha sconfitto il Qatar, con Diedhiou accanto al salernitan­o Dia in attacco: la coppia va, un gol a testa. Diatta e Ismaila Sarr sulle fasce. Assicura: «Quello che sta facendo il Marocco ci ispira. Non è come trent’anni fa, quando i pesci grossi mangiavano sempre i pesci piccoli». Oppure venivano ripescati?

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GETTY Re dei cannonieri L’ecuadorian­o Enner Valencia, 33 anni, 3 gol al Mondiale come Mbappé. Gioca nel Fenerbahce, 15 reti in stagione

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