La Gazzetta dello Sport

Col vento in Coppa «VOGLIA DI SLAM CONTRO ALCARAZ»

Il 22enne ha trascinato il Canada: solo vittorie e senza perdere neanche un set «Rispetto a Carlos sono un veterano...»

- Di Federica Cocchi INVIATA A MALAGA (SPA)

a prima volta del Canada porta in maniera indelebile la sua firma. Felix Auger Aliassime ha vinto quattro partite su quattro tra singolare e doppio senza cedere nemmeno un set. La chiusura perfetta per la stagione della consacrazi­one, quella in cui il ragazzo del 2000 ha conquistat­o 4 titoli Atp arrampican­dosi fino al numero 6 del mondo e centrando l’obiettivo delle Finals.

Felix, il suo è stato un anno irripetibi­le, prima a livello individual­e, poi ha condotto il suo Paese alla prima vittoria Davis della storia.

3 «Penso che mi sognerò per anni quell’ultimo colpo. Ho solo pensato “tira più forte che puoi”, quando ho capito che la palla di De Minaur sarebbe uscita è come se avessi perso i sensi, le gambe mi hanno abbandonat­o, sono crollato a terra e ricordo solo tutti che mi venivano addosso. Mi piace ricordare il successo nella Coppa Davis Junior, è come se avessimo chiuso un cerchio io e Denis. La speranza è che questa generazion­e possa andare ancora lontano».

3Ha festeggiat­o con un concerto di pianoforte per la squadra?

«Purtroppo no, ammetto di essere arrugginit­o con i tasti. Suono a casa dei miei genitori perché il piano è rimasto lì, e quest’anno non ho avuto molte occasioni di andare».

3 Intanto le ha suonate all’Italia e al suo amico Berrettini: lo ha battuto in doppio e ci ha eliminati... Vi siete parlati in questi giorni?

«Sì, ci siamo incrociati prima di affrontarc­i in campo. Peccato che lui non fosse ancora in piena forma, sarebbe stato un bel duello ad armi pari. Però sono sicuro che il peggio per lui sia passato e in Australia sarà tra gli avversari da battere. Anche l’Italia, insieme a noi e agli Stati Uniti, nei prossimi anni sarà tra le contendent­i della Davis».

3 Ora si merita un po’ di vacanza, ma il 2023 per lei sarà ricco di nuovi traguardi da tagliare.

«Sì, ho davvero bisogno di staccare e riposarmi un po’ ma la nuova stagione è già dietro l’angolo. Voglio confermarm­i e possibilme­nte migliorare ancora, inseguendo i tornei più importanti con l’obiettivo di vincere nei Masters 1000 e negli Slam».

3 Lei è un ragazzo del 2000, ma Alcaraz e Rune, nati nel 2003, hanno già fatto sfracelli. Sarà con loro la rivalità?

«Carlos l’ho già battuto ed è un giocatore davvero forte, con grandi potenziali­tà, impression­ante se si considera che a 19 anni ha già vinto uno Slam ed è numero 1 al mondo. E anche Rune ha fatto un exploit incredibil­e. Sarà bello sfidarsi per i trofei più importanti».

3E i nostri tre moschettie­ri? «La forza e la potenza di Matteo sono impression­anti e poi è una bella persona, siamo amici ed è una rivalità positiva. Sinner sta ancora crescendo, ma penso che sia uno dei candidati a vincere Slam nel futuro. Musetti è più giovane, sta anche lui facendo esperienza e il suo tennis è davvero spettacola­re».

3La famosa Next Gen si sta prendendo la classifica, anche se Nadal e Djokovic non mollano mai.

«I big sono esempi pazzeschi. Guardo a loro per capire come poter mantenere sempre alto il livello e le motivazion­i. Guardate Djokovic, era alla finale di Davis, lui ha avuto un anno complicato ma ha praticamen­te sfruttato ogni occasione per vincere e continua a spostare l’asticella sempre più in alto».

3 Lei ha iniziato presto ma le soddisfazi­oni più importanti se le sta prendendo ora, a 22 anni e mezzo.

«Ognuno ha i propri tempi di maturazion­e, io ci ho messo nove finali prima di vincere un titolo. A 22 anni rispetto ai ragazzi del 2003 sono un veterano».

3Tornando a quelle finali perse, come ha vissuto quella striscia negativa? Non si è mai abbattuto?

«Certo che quando giochi una finale è sempre meglio vincere. Però bisogna anche vedere il lato positivo: arrivare a giocarsi il titolo è comunque un buon risultato. Dispiace che in alcune occasioni non abbia giocato abbastanza bene da meritare la vittoria, ma non mi sono mai abbattuto e penso che la resilienza sia una delle mie qualità fondamenta­li».

3Quanto è stato importante Toni Nadal nel suo salto di qualità?

«La sua è una collaboraz­ione che mi ha aiutato, anche se io continuo ad allenarmi con Frederic Fontang».

3C’è qualcosa in particolar­e che l’ha colpita nell’approccio dello Zio al tennis?

«Al di là del gioco, della tattica, della tecnica, è un grande motivatore. È un mentore, un consiglier­e, sa tutto ciò che serve per essere ai massimi livelli. Per me è una grande persona da cui apprendere».

su Djokovic Lui e Nadal sono esempi pazzeschi: li guardo per capire come mantenere alto il livello

3Lei è molto fiero delle origini togolesi di suo padre, e ha anche un progetto benefico legato al tennis.

«Sì, per ogni punto che faccio dono 10 dollari per progetti legati all’istruzione e alla sanità in Togo. Questa stagione è andata piuttosto bene, per fortuna. Diciamo che questo progetto è una spinta in più per dare tutto».

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