Col vento in Coppa «VOGLIA DI SLAM CONTRO ALCARAZ»
Il 22enne ha trascinato il Canada: solo vittorie e senza perdere neanche un set «Rispetto a Carlos sono un veterano...»
a prima volta del Canada porta in maniera indelebile la sua firma. Felix Auger Aliassime ha vinto quattro partite su quattro tra singolare e doppio senza cedere nemmeno un set. La chiusura perfetta per la stagione della consacrazione, quella in cui il ragazzo del 2000 ha conquistato 4 titoli Atp arrampicandosi fino al numero 6 del mondo e centrando l’obiettivo delle Finals.
Felix, il suo è stato un anno irripetibile, prima a livello individuale, poi ha condotto il suo Paese alla prima vittoria Davis della storia.
3 «Penso che mi sognerò per anni quell’ultimo colpo. Ho solo pensato “tira più forte che puoi”, quando ho capito che la palla di De Minaur sarebbe uscita è come se avessi perso i sensi, le gambe mi hanno abbandonato, sono crollato a terra e ricordo solo tutti che mi venivano addosso. Mi piace ricordare il successo nella Coppa Davis Junior, è come se avessimo chiuso un cerchio io e Denis. La speranza è che questa generazione possa andare ancora lontano».
3Ha festeggiato con un concerto di pianoforte per la squadra?
«Purtroppo no, ammetto di essere arrugginito con i tasti. Suono a casa dei miei genitori perché il piano è rimasto lì, e quest’anno non ho avuto molte occasioni di andare».
3 Intanto le ha suonate all’Italia e al suo amico Berrettini: lo ha battuto in doppio e ci ha eliminati... Vi siete parlati in questi giorni?
«Sì, ci siamo incrociati prima di affrontarci in campo. Peccato che lui non fosse ancora in piena forma, sarebbe stato un bel duello ad armi pari. Però sono sicuro che il peggio per lui sia passato e in Australia sarà tra gli avversari da battere. Anche l’Italia, insieme a noi e agli Stati Uniti, nei prossimi anni sarà tra le contendenti della Davis».
3 Ora si merita un po’ di vacanza, ma il 2023 per lei sarà ricco di nuovi traguardi da tagliare.
«Sì, ho davvero bisogno di staccare e riposarmi un po’ ma la nuova stagione è già dietro l’angolo. Voglio confermarmi e possibilmente migliorare ancora, inseguendo i tornei più importanti con l’obiettivo di vincere nei Masters 1000 e negli Slam».
3 Lei è un ragazzo del 2000, ma Alcaraz e Rune, nati nel 2003, hanno già fatto sfracelli. Sarà con loro la rivalità?
«Carlos l’ho già battuto ed è un giocatore davvero forte, con grandi potenzialità, impressionante se si considera che a 19 anni ha già vinto uno Slam ed è numero 1 al mondo. E anche Rune ha fatto un exploit incredibile. Sarà bello sfidarsi per i trofei più importanti».
3E i nostri tre moschettieri? «La forza e la potenza di Matteo sono impressionanti e poi è una bella persona, siamo amici ed è una rivalità positiva. Sinner sta ancora crescendo, ma penso che sia uno dei candidati a vincere Slam nel futuro. Musetti è più giovane, sta anche lui facendo esperienza e il suo tennis è davvero spettacolare».
3La famosa Next Gen si sta prendendo la classifica, anche se Nadal e Djokovic non mollano mai.
«I big sono esempi pazzeschi. Guardo a loro per capire come poter mantenere sempre alto il livello e le motivazioni. Guardate Djokovic, era alla finale di Davis, lui ha avuto un anno complicato ma ha praticamente sfruttato ogni occasione per vincere e continua a spostare l’asticella sempre più in alto».
3 Lei ha iniziato presto ma le soddisfazioni più importanti se le sta prendendo ora, a 22 anni e mezzo.
«Ognuno ha i propri tempi di maturazione, io ci ho messo nove finali prima di vincere un titolo. A 22 anni rispetto ai ragazzi del 2003 sono un veterano».
3Tornando a quelle finali perse, come ha vissuto quella striscia negativa? Non si è mai abbattuto?
«Certo che quando giochi una finale è sempre meglio vincere. Però bisogna anche vedere il lato positivo: arrivare a giocarsi il titolo è comunque un buon risultato. Dispiace che in alcune occasioni non abbia giocato abbastanza bene da meritare la vittoria, ma non mi sono mai abbattuto e penso che la resilienza sia una delle mie qualità fondamentali».
3Quanto è stato importante Toni Nadal nel suo salto di qualità?
«La sua è una collaborazione che mi ha aiutato, anche se io continuo ad allenarmi con Frederic Fontang».
3C’è qualcosa in particolare che l’ha colpita nell’approccio dello Zio al tennis?
«Al di là del gioco, della tattica, della tecnica, è un grande motivatore. È un mentore, un consigliere, sa tutto ciò che serve per essere ai massimi livelli. Per me è una grande persona da cui apprendere».
su Djokovic Lui e Nadal sono esempi pazzeschi: li guardo per capire come mantenere alto il livello
3Lei è molto fiero delle origini togolesi di suo padre, e ha anche un progetto benefico legato al tennis.
«Sì, per ogni punto che faccio dono 10 dollari per progetti legati all’istruzione e alla sanità in Togo. Questa stagione è andata piuttosto bene, per fortuna. Diciamo che questo progetto è una spinta in più per dare tutto».